Siamo di fronte ad un nuovo scandalo calcistico e questa volta potrebbe davvero essersi scoperchiato il vaso di Pandora. Si ha quella sensazione che il sistema stia per crollare. Il sistema non ha più senso di esistere nel momento in cui chi vuole questo sistema non può trarne tutti i guadagni che vuole.
Credo che l'errore di superficialità che si possa fare in questa vicenda sia pensare che solo la Juventus sia coinvolta e che sia un fenomeno solo nazionale. Un brutto fenomeno solo italiano.
Sappiamo bene che c'erano questi artifizi fatti ad hoc per aggiustare i vari bilanci. È da tempo che si parla di plusvalenze e Plusvalenzopoli. Il Chievo è stato fatto fallire per questo. Lo stesso Lanciano fu fatto fallire per motivi di bilancio, per aver pagato l'Irpef con due mesi di ritardo. Potrei parlare del caso del Cesena, anche esso fatto fallire per motivi simili. Come avete potuto notare sono tutti pesci piccoli.

La Juventus è un pesce grosso. Meglio dire uno squalo enorme. E questo nuovo scandalo calcistico in Italia parte da lei. Dalla vecchia signora. La Juventus è quotata in borsa e se davvero c'è stato il falso in bilancio è un reato che prevede dai 3 agli 8 anni di reclusione. In America addirittura per certi reati si rischia dai 75 ai 100 anni di reclusione.
Ricordiamo tutti lo scandalo della Fifa che portò a diversi arresti e successivamente alle dimissioni di Blatter. Il tutto fu causato da Chuck Blazer, che fu in qualche modo colui che portò a crescere il calcio in America e che denunciò la corruzione all'interno della Fifa. Non lo ha fatto perché fu folgorato sulla via di Damasco o perché era un santo, ma per convenienza. Evase il fisco. In America è un reato molto grave e serio e Blazer, che era un pezzo grosso della Fifa, rischiava dai 75 ai 100 anni di reclusione. Per evitare questo collaborò con l'Fbi e smascherò denunciando tutta la corruzione che c'era all'interno della Fifa. Morì nel 2017.

Può sembrare di fare confusione e mischiare diversi argomenti, ma c'è un filo conduttore che lega tutto questo e che va messo tutto in un unico calderone: il sistema calcio è marcio alla radice.
To big to fail dicono gli inglesi, ovvero troppo grandi per fallire. Questo è vero, ma non troppo grande per essere stravolto o addirittura ridimensionato. Nessuno è troppo grande per questo.
Sicuramente il fermo e gli stadi chiusi per il Covid sono stati un danno per tutte le società. La Juventus, le cui dimissioni del Cda, da Andrea Agnelli presidente passando per il vice presidente Pavel Nedved per finire all'Ad Arrivabene sono un atto obbligato più che dovuto per tentare di proteggere un minimo la società Juventus, nella gestione Agnelli negli ultimi anni è sembrato davvero quasi che la Juve fosse proprietà di un Arabo. Spese pazze. Che sulla carta avendo la Exor dietro se dovesse impazzire e decidere di buttare soldi dentro la Juventus può tranquillamente sostenere se decidesse di buttare a fondo perduto soldi dentro la società bianconera, ebbene, ad un certo punto l Juventus comincia a comprare Bernardeschi a 40 mln, Federico Chiesa a circa 80 mln, Cristiano Ronaldo a 100 mln con addirittura una carta privata dove si attesterebbe che gli si debba dare ancora 19.9 mln, con 30 mln netti di ingaggio che prendeva, per l'accordo di rinuncia ad alcune mensilità durante il periodo del Covid dove non si è giocato,  salvo poi, sempre con il beneficio del dubbio, essere stati pagati tutti ma sotto banco in qualche modo ai calciatori della Juventus. Anche l'acquisto Vlahovic a 90 mln circa, sono cose da proprietà qatariote o Arabe o sono spese da premier league inglese. Di certo non da attuale Serie A.

Dietro tutto questo secondo molti potrebbero esserci gli americani da sempre sostenitori di un calcio competitivo ma sostenibile e sobrio nelle spese. Il Milan, la Roma, l'Atalanta, il Genoa, il Parma, la Fiorentina se vogliamo, perché comunque Rocco Commisso è italiano di Gioia Tauro ma imprenditorialmente è americano; insomma... in Italia in molti hanno la proprietà americana. L'obbiettivo potrebbe essere fare crollare questo sistema, stravolgerlo ai vertici cambiando le figure anche in Figc e Lega sui ponti di comando, così da creare un sistema sostenibile che sia equilibrato nelle spese tra entrate e uscite. 
Per fare questo bisogna combattere non solo chi fa il furbo, si indebita, non paga i giocatori e gli stipendi facendo il passo più lungo della gamba, andando a fare concorrenza sleale, aggiusta i bilanci con degli artifici e quant'altro, ma anche andare contro ad un sistema che permette che escano dal circuito calcio soldi che finiscono nelle tasche di agenti e procuratori.
La commissione al procuratore fa sì che i soldi che la società di calcio dà al procuratore siano soldi che appesantiscono il bilancio della società ma escono fuori dal sistema calcio. Quei soldi non vengono dati ad una altra società che poi magari li reinveste sempre nel circuito calcio ma escono fuori e sono persi per sempre, perché finiscono nelle tasche degli agenti e procuratori.
L'Inter, la Roma, ma anche altre società hanno diversi debiti, l'Inter in particolar modo è molto esposta, più di tutte in Italia a quanto pare. L'Inter è la società che secondo calcio e finanza deve pagare più tasse arretrate al fisco, ovvero 50 mln. Il Milan è quella che ne deve dare di meno, solo 10 mln. Il Milan è anche l'unica società in Italia che non ha debiti con le banche.
La classifica secondo calcio e finanza di tasse arretrate che le società italiane devono pagare al fisco recita così: 

  • Inter – 50 milioni di euro
  • Lazio – 40 milioni di euro
  • Roma – 38 milioni di euro
  • Juventus – 30 milioni di euro
  • Napoli – 25 milioni di euro
  • Fiorentina – 15 milioni di euro
  • Milan – 10 milioni di euro

Come scrivevo prima, è un qualcosa che riguarda non solo il calcio italiano e la Juventus, ma anche il calcio internazionale. Il Barcellona tecnicamente sarebbe una società fallita, che comunque si mantiene grazie al banco Santander che gli fa credito e che è molto chiacchierata. Quasi tutte le società, le più importanti, molte di esse, anche il Real Madrid, sono indebitate fino al collo. La Superlega nasce, vuole nascere anche per questo. Sarebbero subito 3 mld di euro che finirebbero nelle casse dei club fondatori come Real Madrid, Barcellona e Juventus, e tanti mln, circa 300, ogni anno che finirebbero nelle casse di chi partecipa. Questo solo all'inizio. Probabilmente gli incassi aumenteranno andando avanti con la Superlega europea.
Addirittura, tornando in Italia, si parla addirittura di Exor, quindi la famiglia Agnelli e gli Elkann, a capo di questo colosso, disponibili a vendere la Juventus. Gli Agnelli sono una proprietà secolare. Non so se davvero accadrà una cosa del genere, ma avrebbe davvero del clamoroso.

C'è davvero tantissima carne al fuoco. Tutto questo mi fa credere che siamo ad una svolta epocale nel mondo del calcio. La sensazione è che non si possa più nascondere la polvere sotto il tappeto. Per quanto sia potente un sistema marcio, vuoi per la legge di Murphy,  che dice che se un qualcosa può andare male, finirà per andare così, vuoi per il Karma che fa ritornare indietro e fa subire tutto ciò che si è fatto agli altri, credete a ciò che volete, ma i sistemi, anche in politica, anche quelli più potenti, anche le peggiori dittature, alla fine sono sempre crollate.
È da tempo che vedo questa corda che si tira. È una corda molto resistente ma la sensazione è che si stia per spezzare. Il sistema sta per crollare. Sarà una calciopoli bis? O sarà peggio? Probabilmente la seconda.
Come diceva Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. Ne vedremo delle brutte per i protagonisti e delle belle per chi vuole un calcio pulito all'insegna della lealtà sportiva, delle concorrenza leale e dell'amore per questo fantastico sport che è il calcio.

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni.
Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo.
Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono.
Lo sport può creare speranza, dove prima c'era solo disperazione. È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. 
Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione
” 
NELSON MANDELA