Ok, chiariamo subito: non ce l'ho con gli articoli di calciomercato.com né con i suoi giornalisti in genere né con alcuni di loro in particolare.
Chiariamo pure che non sono un parente di Mauro Icardi. Tantomeno di quelli che, probabilmente frustati dalla mancata condivisione della sua ricchezza economica, ne sparlano in rete, accattonando immeritata celebrità mediatica.
Sì, sì, anche questo: non sono neppure parente di Wanda Nara né, va precisato, li conosco personalmente.

Detto questo mi chiedo il senso della domanda dell'articolo apparso oggi a firma Pasquale Guarro. Non me ne voglia (oppure me ne voglia, decida lei: non volevo imporre un giudizio, ma attenuare una eventuale sua contrarietà), ma che senso ha porre la domanda: "Reintegrare Icardi è giusto?" 

Le rispondo, mi scusi la scarsa educazione, con un'altra domanda: "L'Inter può decidere di tenere fuori un suo giocatore, senza giusta causa, senza rischiare l'accusa di mobbing?" (ovvio che non può, lasciando la gestione della squadra, e quindi del suo utilizzo, all'allenatore, come è giusto che sia, ma anche assumendosi le proprie responsabilità).

E qua entriamo nel merito della giusta causa: perché invece lei e molti altri, parlo di chi fa il lavoro di giornalista, non vi siete interrogati sul comunicato dei medici della società che non parlava di un Icardi guarito, ma di un Icardi "non peggiorato" rispetto all'inizio del campionato?

Perché non porsi la domanda del senso di questo comunicato sibillino che permetteva, in quel contesto, di gettare ombre sulla professionalità del ragazzo, anzi, quasi stimolandole, ma senza dire palesemente che fosse guarito e, di conseguenza, che non potesse esimersi dall'allenarsi e dall'essere schierato in campo?

Perché porsi questa domanda, che altrimenti sembrerebbe puramente oziosa?

Perché Icardi, nel citato inizio di stagione, ha saltato le prime partite in modo precauzionale, costringendo il buon Spalletti a schierare perfino Keita, purtroppo con scarsi risultati, al centro dell'attacco. Allora, se i medici dicono che non è peggiorato, ma neanche migliorato, rispetto a quella condizione, perché dopo essere stato pubblicamente messo alla gogna dovrebbe accettare di scendere in campo, con infiltrazioni di antidolorifici, e magari rimediare qualche fischio o qualche uleriore critica tipo "si muove poco e non aiuta la squadra".

Credo che in questo momento, tra quelli indiziati per aver creato il caso, sia da salvare il solo Marotta che, in parte per apprezzamento tecnico, in parte per difesa dell'asset, sta lavorando affinché si torni a respirare aria di buon senso in casa della società per cui tifo: fermo sui principi e sui ruoli, flessibile nel lavorare per trovare soluzioni aziché rendere irrisolvibili i problemi, come peraltro non manca di fare il bravo Spalletti, con le sue dichiarazioni  e le sue battutine, sempre volte a tagliare i ponti che altri faticosamente cercano di costruire.

Né scrivendo voglio alleggerire le responsabilità di Maurito (la fascia di capitano è un accessorio non indispensabile ad un leader) e Wanda Nara (per avere abusato della pazienza di tutti, andato ben oltre il confine concesso al ruolo di agente in rappresentanza degli interessi del ragazzo): ne hanno anche loro, ma al peso del danno causato non sta tutto da una parte o dall'altra e, a parer mio, è più pesante la responsabilità della società.

In tal senso faccio un esempio.

Due anni fa, Bonucci mandò a quel paese il suo allenatore, nel bel mezzo di una partita, davanti a tutto il pubblico dello stadio. Fu fatto accomodare elegantemente su uno sgabello, giusto per fargli capire che la sua posizione si era fatta traballante, e poi lo si rimise in campo, salvo lasciarlo andare a fine anno a cambiare gli equilibri altrove.
Non ricordo una fustigazione pubblica fatta con un post in rete. Sarebbe costato così tanto alla società costringere l'allenatore (che poteva tranquillamente metterlo in panchina fino alla fine) e il ragazzo ad una convivenza fino alla fine della stagione e poi decidere quale strada percorrere?

Ok mi sono dilungato a perorare cause che non mi competono, in questo contesto. Riepilogo le domande per me corrette:

(1) Perché i medici hanno affermato che non è peggiorato (ma neanche migliorato) rispetto all'inizio della stagione, quando precauzionalmente era tenuto fuori?

(2) L'Inter può decidere di tenere fuori un suo giocatore, senza giusta causa, senza rischiare l'accusa di mobbing?

Ripeto, non ho nulla contro il giochino delle domande, ma all'accanirsi contro una persona in difficoltà additandola senza tregua al pubblico scherno (o ludibrio?). 
Perché è facile, dopo una vittoria così vistosa, perché ottenuta in un derby, porre una domanda sapendo già la risposta, giusta o sbagliata, che si otterrà.