Non conosce né limiti né confini la marcia del Napoli, che dopo aver imposto un ritmo insostenibile in campionato (dove nessuno riesce a star dietro ai partenopei) continua la sua corsa anche in Europa sbancando Francoforte con un secco 2-0 (risultato che poteva essere molto più largo viste le tante occasioni create) avvicinandosi così ai quarti di finale, traguardo tra l’altro mai raggiunto nella sua storia.
A Francoforte il Napoli era chiamato a dare una vera e propria prova di forza per dimostrare sia la sua qualità (spesso ridimensionata dietro al livello del calcio italiano da anni ormai in ribasso) sia la sua tenuta mentale, aspetto, questo, da sempre tallone d’Achille del Napoli e sul quale Spalletti ha lavorato alacremente, come dimostra la stagione in corso, dove il Napoli non ha mai attraversato momenti difficili (nemmeno la sconfitta con l’Inter o l’eliminazione dalla Coppa Italia, per mano della Cremonese hanno avuto ripercussioni sul cammino degli azzurri).

Per superare la prova europea e dimostrare che anche fuori dai confini nazionali il gioco del Napoli è vincente ed efficace (oltre che bello) Spalletti si è affidato al suo undici tipo con la sola novità di Olivera preferito a Mario Rui (scelta già vista a Sassuolo). Dal canto suo anche il tecnico dell’Eintracht ha potuto contare sulla sua formazione titolare schierando i suoi con il collaudato 3-4-2-1 anche se fin dai primi minuti si è capito che più che contare sulla proposizione l’obiettivo dei tedeschi era quello di utilizzare l’arma del contropiede grazie ad una squadra compatta e corta schierata in fase difensiva con il 5-4-1.
Proprio l’idea di compattarsi e bloccare le linee di gioco avversarie ha sorpreso il Napoli nei primi minuti di gioco con gli azzurri che faticavano a trovare spazi nelle maglie avversarie e i padroni di casa che provavano a colpire senza però trovare occasioni degne di nota.
La prima mezz’ora di partita passa via senza sussulti con i tedeschi, che mancano spesso nell’ultimo passaggio e gli ospiti che ci provano da calcio piazzato senza però trovare il giusto schema per sorprendere l’arcigna difesa avversaria.
Al 33’ arriva però il momento di svolta del match: palla lunga di Di Lorenzo per Lozano che scappa via alla difesa avversaria e tira sul primo palo colpendo però il montante. La palla arriva a Buta che però nel momento di calciare la sfera viene anticipato da Osimhen finendo così per colpire lo stesso attaccante nigeriano. Calcio di rigore per il Napoli, con Kvaratskhelia che però viene ipnotizzato da Trapp, il quale para il tiro dagli undici metri.
Il rigore sbagliato non annichilisce però il Napoli, che al 40’ si porta lo stesso in vantaggio: recupero palla di Lobotka e lancio per Lozano che sfugge ancora una volta alla difesa avversaria e serve ad Osimhen, libero al centro dell’area, il più facile dei tap-in.
Passano pochi istanti e il Napoli replica la stessa azione con Lozano, che fugge sulla fascia destra e serve al centro dell’area Osimhen che insacca il raddoppio annullato però per fuorigioco.
Il primo tempo termina così, sull’uno a zero per il Napoli che domina un Eintracht troppo timoroso e impaurito.
Non cambia lo spartito nella ripresa, anzi il dominio del Napoli accresce grazie ad un recupero palla celere e a un conseguente ribaltamento dell’azione che sorprende spesso la difesa avversaria salvata dalla scarsa mira di Lozano e Kvara che sprecano due nitide occasioni da gol. Al 58’ arriva un altro momento topico del match vista l’espulsione di Kolo Muani che interviene in ritardo su Anguissa (fallo brutto ma forse il rosso è troppo severo). Eintracht in dieci e soprattutto senza il suo bomber principe al San Paolo nella partita di ritorno.
L’espulsione dà ancora più energie agli uomini di Spalletti, che poco dopo l’ora di gioco raddoppiano con un’azione da far vedere nelle scuole calcio: uno due tra Kvara e Anguissa con il georgiano che dopo un sontuoso stop serve di tacco la corrente Di Lorenzo che di prima intenzione piazza di piatto sinistro sul palo lontano il gol del 2-0. Dal raddoppio in poi la partita diventa di totale controllo per il Napoli che sfiora il terzo gol (soprattutto con Anguissa) e controlla la partita senza affanni (anche se rischia con Kamada che da buona posizione spreca una grande occasione tirando praticamente addosso a Meret).

Termina così, 2-0 per il Napoli, che oltre ad ipotecare il passaggio del turno, dimostra che il suo gioco può fare la differenza non solo in Italia ma anche in Europa. Gioco, quello del Napoli, fatto da tanti passaggi che mirano però alle verticalizzazioni facilitate da giocatori come Osimhen che abbinano tanta qualità a tanta corsa e tanto fisico.
Non solo Osimhen però, merita di finire in copertina anche Lobotka, merita complimenti per una partita praticamente perfetta dove ha abbinato come suo solito il ruolo di ruba palloni a quello di regista (come dimostra l’azione del primo gol).
Partita di alto livello anche per Anguissa (nonostante sia meno continuo di Lobotka nella partita) e di Lozano che dopo essere partito alle spalle di Politano si è pian piano ripreso il ruolo di titolare grazie a prestazioni come quelle di ieri sera.
Prestazione di rilievo, quella del messicano, al quale manca però lo spunto in zona gol come dimostrano i soli quattro gol segnati in questa stagione. Prova da grande squadra e prova da grande allenatore per Spalletti che finalmente sta concretizzando quello che le sue squadre creano in campo.

Vittoria netta, quindi, quella del Napoli, che ora dovrà rituffarsi nel campionato in attesa del match di ritorno e di sapere contro quale squadra dover proseguire il cammino europeo (testa prima all’Eintracht anche perché in Europa le sorprese sono sempre dietro l’angolo).