Immaginatevi un uomo che decide di cambiare automobile perché la sua auto, una punto rossa, è troppo piccola per lui e per la sua famiglia. Va dal concessionario e la cambia con un'altra punto di colore grigia. Non ha senso? Giusto? Perché cambia solo il colore ma la macchina è della stessa grandezza, è sempre lo stesso modello di automobile, e il nostro uomo con la sua famiglia ci starebbe comunque stretto e scomodo.

Immaginatevi ancora un imprenditore che cerca di comprare una grande casa editrice che produce libri. Non riesce nel suo intento e così decide di ripiegare rilevando una edicola. È abbastanza stramba la cosa. Non ha senso, sono due cose completamente diverse. Due mondi diversi. Il margine di guadagno cambia di molto. 

Ebbene, il Milan è stato capace di fare una scelta di un folle simile a quanto descritto sopra. Senza senso e illogica.

Il Milan ha deciso di esonerare Giampaolo. Nelle prime sette giornate alla guida del Milan, il coach abruzzese ha racimolato quattro sconfitte e tre vittorie. E soprattutto la squadra non ha mostrato un minimo di gioco e nemmeno di carattere e personalità. 

Alla luce di questi risultati è sensato sollevare l'allenatore per affidare la panchina a qualche altro coach più quotato che possa portare una scossa e fare meglio.

Il Milan ha pensato a Luciano Spalletti per sostituire Giampaolo. Un profilo completamente diverso dal "maestro" di Giulianova. Spalletti ha personalità, carattere, trasmette sicurezza, è pragmatico, ha esperienza e ha vinto. Il profilo giusto sulla carta sembrerebbe. 

Se bisogna cambiare Giampaolo è giusto optare per un profilo diverso. E Spalletti lo è. Il Milan trova l'accordo con il tecnico di Certaldo, per un biennale da 5 mln netti con opzione per il terzo anno. 

Tuttavia Spalletti è sotto contratto con l'Inter fino al 2022. Vuole la buonuscita. Si parla di circa 10 mln. L'Inter non va oltre i 4 mln circa di buonuscita. Il Milan non interviene per dare la rimanenza mancante nonostante avesse il sì di Spalletti. Il tecnico si impunta e decide di non rescindere con l'Inter. È una questione di principio per lui visto che con i nerazzurri non si era lasciato nel migliore dei modi e decide di non venire al Milan e incassare fino all'ultimo centesimo dall'Inter. 

Il Milan decide così di puntare su un altro coach. Voi penserete ad un profilo simile a Spalletti come Claudio Ranieri, Rudi Garcia o Arsène Wenger. Un profilo di esperienza. Ma de che. I nostri eroi, ovvero Paolo Maldini e Zorro Boban, decidono senza addurre motivazioni plausibili, di andare su Stefano Pioli. Da Spalletti a Pioli. Dalla grande casa editrice a una edicola. Da un tecnico che ha vinto e di esperienza a un medio man come Pioli, un onesto mestierante che non è né carne né pesce. E che non migliora nulla. Non ha alcun senso cambiare Giampaolo con Pioli. Sono profili simili. Anzi con Giampaolo c'era la possibilità di poter vedere un calcio gradevole. Con Pioli neanche quello.

Stefano Pioli è un medio man. Ricordate il personaggio di una edizione del grande fratello italiano reso popolare dall'imitazione dell'attore Fabio De Luigi nei programmi della Gialappa's band? Era un uomo che a volte aveva difficoltà nelle cose di tutti i giorni, anche nell'accendere una macchina del caffè e nel mettere nel posto giusto le cialde e l'acqua. Era molto enfatizzato ed era una caricatura che Fabio De Luigi aveva fatto su questo personaggio.

Pioli è definito il "Normal One". Un Normalizzatore. È un buon allenatore per piazze medie, un onesto mestierante e nulla più che sicuramente difficilmente potrà dare qualcosa in più di quanto poteva dare Giampaolo se fosse rimasto. Pronto a ricredermi e a chiedere scusa a Stefano Pioli se non dovesse essere così.

Sembra una scelta dettata anche dalla fretta, che è cattiva consigliera. Le critiche vanno più alla società e a Maldini e Boban in particolar modo, che hanno scelto Pioli che non lo stesso allenatore. 
Ipotizziamo che la squadra tutta non seguisse più Giampaolo e non credeva più nei suoi metodi di lavoro, e quindi la società si trova così costretta a cambiarlo. Si poteva prendere Ranieri, che avrebbe fatto il traghettatore fino a giugno oppure se si voleva prendere un profilo più importante e le trattative fossero durate un po' di più del previsto, si poteva temporaneamente fare dirigere qualche allenamento al secondo di Giampaolo. Non sarebbe stata una tragedia.

Stefano Pioli nasce a Parma il 20 ottobre del 1965. È stato un calciatore di ruolo difensore. Nella sua carriera è cresciuto nelle giovanili del Parma, club con il quale esordirà nei professionisti e con il quale vincerà un campionato di Serie C. Successivamente giocherà nella Juventus, con il quale vincerà uno scudetto, una coppa dei campioni, una Supercoppa Uefa e una coppa intercontinentale, nel Verona, nella Fiorentina, con il quale vincerà un campionato di Serie B, nel Padova, Pistoiese, Fiorenzuola e Colorno, con il quale chiuderà la sua carriera da calciatore e con il quale vincerà una coppa Italia d'eccellenza dell'Emilia Romagna.

Come Coach ha iniziato negli allievi nazionali del Bologna con il quale vincerà il campionato nel 2000/2001. Successivamente allenerà il Chievo Verona primavera. Nei professionisti inizia ad allenare la Salernitana in Serie B. Successivamente il Modena, con il quale riuscirà a raggiungere i play off in serie B, poi Parma, in Serie A dove verrà esonerato, il Grosseto in B, il Piacenza in B, il Sassuolo in B dove raggiungerà i play off, il Chievo in A dove raggiungerà un undicesimo posto, Bologna, che porterà al nono posto in serie A, la Lazio con il quale raggiungerà il terzo posto, il miglior risultato della sua carriera da allenatore, l'Inter, nel quale verrà esonerato, e Fiorentina, da dove si dimesso nel 2018/2019 poiché non sentiva fiducia da parte della società. Nel 2011 è stato anche nel Palermo ma l'avventura è finita prima di iniziare. Nella sua carriera ha usato spesso il 4/3/3 e il 4/2/3/1.

La scelta di Pioli è una scelta che non mi convince personalmente ma non convince nemmeno la maggior parte dei supporter rossoneri. Considerate che su Twitter l'hashtag #PioliOut è stato tra i trend topic italiano e mondiale.

Ovviamente da tifoso rossonero spero di sbagliarmi e che Pioli faccia meglio di quanto possa immaginare. Pronto a cospargermi il capo di cenere se sarà così.