IL PRIMO GRANDE EQUIVOCO

Non hanno ancora capito che il Milan non essendo una provinciale non può attendere 3 o 4 anni per tornare grande. Non perché non ci sia il tempo, ma perché nessun tifoso, giornalista, addetto ai lavori concederà il tempo per ricostruire come si fa in una provinciale: si prepara la squadra con un mercato sotto tono, poi negli anni si inseriscono pedine funzionali al gioco, sperando di conciliare: allenatore, bel gioco e risultati. Il problema è che appena il Milan perde due partite tutti, e dico tutti, iniziano a rumoreggiare, per non dire peggio.  

Se la Sampdoria per tre anni rimane nella mediocrità e poi dopo anni di tentativi improvvisamente si azzeccano gli ingredienti per il bel gioco (per esempio quello dello scorso anno), la Sampdoria e Giampaolo diventano dei grandi. Ma se ciò succede al Milan, il Milan diventa una mediocre che impiega tre anni per giocare decentemente.

Allora qui non è questione di allenatore, è questione di tempo! 
Il tempo che ad una grande non viene mai concesso.
E se il tempo non c’è, l’unica soluzione per portare il Milan tra le grandi è di prendere subito i fuoriclasse che al Milan oggi mancano, e di assumere un top-allenatore.

Sono due le soluzioni: aspettare tre anni la ricostruzione di una squadra, oppure caro Eliot, acquistare fuoriclasse, campioni, Top-player! Il resto sono solo chiacchiere!


IL SECONDO GRANDE EQUIVOCO

Riporto ciò che ho già scritto: il centrocampo del Milan è da squadra che gioca per la salvezza.  

LINEA MEDIANA

L’avevo già scritto, ma lo ripeto: se non si rivoluziona il centrocampo il gioco del Milan non cambierà, e neppure il suo attuale mediocre destino. È necessario sostituire:  
A - Çalhanoğlu (lo aspettiamo da tre anni) e cosa ha dimostrato fino ad ora? Ma per favore.
B - Biglia se ha attorno a lui una squadra di fantasisti e di assistman, allora diventa un buon riferimento e un ottimo metronomo, ma se ti illudi che da lui parta il gioco, che costruisca, che apra le linee, beh… aspetta e spera! In due anni non gli ho mai visto fare un passaggio filtrante o smarcante, un taglio in diagonale).
C - Franck Kessié, che faceva il paio con Bakayoko, un ottimo incontrista, ma quando ha la sfera nei piedi sembra che la palla scotti, e cerca di liberarsene prima possibile, possibilmente con un passaggio laterale o all’indietro. Piedi come mattoni: non gli ho mai visto fare un passaggio filtrante o smarcante in tre anni.

Insomma, questa linea mediana va rivoluzionata completamente. Da questo centrocampo non nascerà mai nulla e il gioco sarà il solito asfittico, possesso palla con passaggi laterali e retropassaggi. Se poi vogliamo parlare dei calciatori che sono inutili, facciamo un breve elenco: Ricardo Rodriguez; Samu Castillejo; Fabio Borini; Mateo Musacchio. Venderli subito e sostituirli con qualcuno che una volta in campo dia veramente una mano e faccia la differenza, sarebbe finalmente una svolta.
Infine Suso: è l’unico giocatore di qualità, ma pare “l’incompiuto”: usa una gamba sola, fa continuamente lo stesso gioco e nonostante la qualità tecnica superiore, non si inventa mai nulla di nuovo. Pare un condannato a ripetere gli stessi movimenti come in certi film horror.

Insomma, serve un’ala vera; un vero trequartista (spero Modric per il prossimo anno); veri centrocampisti che giochino la palla di prima e in velocita, con mediani arretrati che sappiano ribaltare il gioco da difensivo a offensivo in 0,1 secondi (quanto mi manca Stefano Sensi).

Come ho già scritto, questa doveva essere la squadra di quest’anno per non toppare ancora una volta:

• portieri: Donnarumma / Reina

• difensori: Theo Hernandez - Romagnoli - Duarte - Calabria

• centrocampo: Paquetà/Bonaventura - Bennacer - Correa

• trequartista: Modric

• attaccanti Piatek - Leao

 

PS: non ho nulla contro Pioli che sicuramente è una brava persona, ma allora avrei tenuto Giampaolo. Inoltre ora mi sorgono dubbi anche su Maldini e Boban. Forse dovevano essere affiancati da persone che bazzicano il  calcio da anni nelle vesti dirigenziali.
Oggi il Milan ha tutti giovani promettenti, ma nessun dirigente affermato, Gazidis a parte che però non conosce il calcio italiano.