IL CALCIO VERO E QUELLO FASULLO

Ieri sera a tarda ora non riuscivo ancora a prendere sonno. Pensavo a tante cose, vicende politiche, problemi sociali che ci affliggono, ma soprattutto il mio pensiero è andato al calcio come sempre.
Così tra un pensiero e l'altro, analizzavo quali potessero essere i motivi di divisione e odio tra le tifoserie, le faziosità esagerate, le critiche feroci e altro. Tutte cause destabilizzanti, tanto da far ricorrere i tifosi all'ira, alla violenza e alle manifestazioni di razzismo ingiustificato. Sicuramente tra i motivi principali  di questi comportamenti scatenanti c'è il denaro, il vil denaro che coinvolge tutti e che tutti ci rende schiavi in servitù. Mi sono convinto allora che in tantissimi anni di evoluzione, il calcio è cambiato in peggio, ma soprattutto il calcio ha cambiato la nostra mentalità e i nostri cuori, ormai asserviti totalmente al demone  peggiore che ci poteva mai capitare: il denaro. Pensate amici quanti virus malefici ha scatenato il denaro nel calcio:

1) Le società di calcio che cambiano proprietà affidandosi alle holding straniere più potenti, giusto per proliferare denaro e moltiplicare le loro entrate, investendo non solo sui giocatori migliori, ma pure sull'indotto che circonda il mondo del calcio: sponsor, gagget pubblicitari, abbigliamenti sportivi e altro...

2) Il costo dei giocatori che avendo assunto proporzioni iperboliche, ha creato una sorta di differenza strutturale tra megasocietà e piccole società. La drammatica differenza discriminante tra ricchi e poveri, in cui i ricchi ormai sempre più avidi, sfruttano i poveri per soddisfare la loro sete di potere sempre più sfrenata! A proposito di questo devo dire che anche l'UEFA ci ha messo lo zampino, creando il FFP che da una parte, è vero, regolamenta il flusso finanziario delle società controllando rigorosamente i bilanci economici , ma dall'altra parte ne condiziona i programmi tecnici e quelli economici che le stesse società sviluppano, per perseguire l'obiettivo necessario onde ottenere risultati  migliorativi. 

3) Parecchie figure di procuratori senza scrupoli, i quali pur di guadagnare il massimo possibile, "piazzano" i giocatori loro assistiti in società sbagliate, pur sapendo di creare magari un inevitabile flop. Se poi questi procuratori si ritrovano a gestire gli interessi e le carriere dei giocatori più forti, considerano i medesimi alla stregua di "galline dalle uova d'oro". E così le quotazioni crescono a dismisura, scatenando addirittura autentiche aste durante le sessioni estive del calcio-mercato.

4) Le scommesse legalizzate dei bookmakers che assegnano quote per tutte le partite nazionali di serie A, B, C,  e quote a tutte le partite internazionali e intercontinentali. Quante partite terminano con risultati sorprendenti, tali da creare sospetto sulla regolarità stessa della partita! Il denaro quindi è quel demone che ormai è in grado di falsare l'esito di alcune partite e di conseguenza l'andamento di un campionato, inquinando la limpidezza della competizione di una gara, il cui esito, nel bene e nel male, è legato alle convenienze finanziarie che la gara stessa propone.

La lunga e complessa elucubrazione di queste tesi, mi ha finalmente trasportato tra le braccia di Morfeo e così ho potuto riposare per tutta la notte, ma la fase REM del sonno mi ha riservato piacevoli sensazioni. Mi sono infatti ritrovato, come d'incanto, in uno stadio discretamente gremito, dove ho assistito virtualmente a una strana partita dallo svolgimento singolare: I giocatori in campo si muovevano  in una piacevole atmosfera permeata di pace e tranquillità. Essi trasmettevano agli spettatori una volontà di felice incitamento per tutti i contendenti, senza trascendere, senza alterazioni e soprattutto facendoci apprezzare le squisite prestazioni tecniche di entrambe le parti con assoluta obiettività. Mano a mano mi rendevo conto di assistere a una particolare partita poichè, pur osservando attentamente, mi accorgevo che la gara si disputava senza arbitro e pure senza i guardalinee. Ma come mai ciò? Mi sono rivolto a uno spettatore seduto a fianco della mia poltroncina chiedendogli delle spiegazioni. Egli con un leggero e accattivante sorriso, mi invitava ad osservare bene i giocatori poichè solo così avrei trovato una logica risposta alle mie perplessità.
Pur con tutta la mia volontà, guardando attentamente le azioni di gioco, non riuscivo a trovare una valida soluzione ai miei interrogativi, finchè un'azione di gioco sulla trequarti campo della squadra schierata nella zona di sinistra del campo rispetto al mio punto di osservazione, mi mostrava un contrasto tra due giocatori. Uno di loro consegnava il pallone all'avversario dicendo di battere pure il fallo di fondo poichè lui stesso ammetteva di aver calciato il pallone oltre la linea di fondo, causando il fallo laterale a favore della squadra avversaria. Un episodio di sportività oltremodo incredibile che mai succede oggi nei campi di calcio. Un episodio talmente inconsueto da destare la mia curiosità nel conoscere l'autore di questo nobile gesto. Con mia grande sorpresa notavo che quel giocatore era Davide Astori. 
Ma come? Ma dove mi trovavo? Capivo certamente che sogno e realtà spesso si fondono fra di loro per creare fatti e storie che chissà se poi sono il frutto dei nostri desideri. L' avversario in questione era PierMario Morosini! Nuovamente ho chiesto al mio vicino di poltroncina dove mi trovavo e di quale partita si trattava. Egli sempre col suo leggero e accattivante sorriso mi rispondeva che non era importante sapere dove ci trovassimo ad assistere quella partita, ma era importante piuttosto sapere come si svolgesse quella partita, aggiungendo con affabilità: " Mio caro amico quì è tutto diverso. Non ci sono intromissioni alcune, inquinamenti, intemperanze e corruzioni. Quì il calcio si vive così perchè è solo calcio. Solo passione riservata agli innamorati di questa disciplina sportiva. Piuttosto te la stai gustando questa partita?" e io "ma certo finalmente e con grande passione" " Bene allora - la sua risposta - e continua ad osservare tutti i giocatori. Sono sempre quelli che tu hai conosciuto e li hai sempre amati e ammirati, guardali attentamente".
Con mio grande stupore e commozione si avvicendavano davanti ai miei occhi salutandomi e sorridendomi: Schiaffino, Di Stefano, Best, Puskas, Garrincha, Eusebio, Scirea e qualche altro giocatore ancora, ma l'emozione è stata così grande che mi ha conciliato il risveglio di colpo.
Superato il primo momento di smarrimento dopo il repentino risveglio, solo allora ho capito la morale di quel sogno: il calcio vero è quello pulito, è quello dei nostri desideri e che ormai non appartiene più al mondo dei giorni nostri. E riflettendoci ancora adesso, mi convinco  maggiormente che il calcio di oggi è un calcio artefatto e fasullo che non ha niente a che vedere con quello sognato forse da sempre... quel calcio genuino non esiste più perchè è stato ucciso dal denaro.
Ne sono più che convinto mentre mi asciugo il viso bagnato. Sarà bagnato di sudore oppure di qualcos'altro?... 

1942pipporossonero