L'ho letto, come sempre con attenzione, perché, anche se spesso non condivido ciò che afferma, mi dà sempre qualche spunto di riflessione, che poi è la cosa migliore che ci sia nel confrontare idee in una discussione, sia diretta che a distanza fra chi scrive e chi legge.

Parlo di Mario Sconcerti. Non lo metto, ovviamente, al pari di Gianni Brera, per cui attendevo gli arguti e ironici (anche autoironici) pronostici e resoconti, con passione quasi simile all'uscita dei gialli di Rex Stout (si, lo so, anche se è stato un maestro nel caratterizzare i suoi personaggi, c'è di meglio nel campo della suspence letteraria, ma è stato il primo autore di quel genere letto per caso a 10 anni - allora, di roba scritta, divoravo tutto quello che mi capitava per le mani, oltre agli immancabili fumetti, scambiati in giro per la mia città, con altri appassionati quasi coetani, ovviamente squattrinati come me - ed è rimasto indiscusso maestro, in quel campo, tra le mie letture).

Ieri, 18 marzo 2019 alle 22:00, a firma Furio Zara, è uscita la chiacchierata/intervista settimanale al noto giornalista opinionista ed ho letto, tra le altre cose, quanto segue:

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Tempo fa avevi detto che il finale della storia tra Icardi e l’Inter era scritto: si andrà verso l’addio a fine anno. In questi giorni è cambiato qualcosa o sei sempre dello stesso parere?

"La penso come prima, credo che alla fine Icardi verrà ceduto. Ma la cosa che mi interessa è un’altra. E sono le conseguenze che questa storia avrà, per tutti, non solo per l’Inter. Stanno cambiando i rapporti di forza. C’è un giocatore che non è infortunato, anzi sostiene di esserlo, ma si dice offeso e continua a prendere lo stipendio. Mi chiedo se Perisic o Chiesa o Perotti domani facessero lo stesso. Cosa succederebbe? Icardi sta segnando una strada che porta all’ingestibilità del calcio. Finora c’è sempre stata una regola, quella della supremazia della società sul giocatore. Ti pago e tu pensi a giocare. Qui sta cambiando tutto". 

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Non intendo entrare nel merito delle sue valutazioni: sono sue, gli appartengono, le dispensa perché ognuno ne faccia un proprio uso. Io le utilizzo per riflettere, normalmente.

Ieri mi sono domandato subito come mai questo diavolo di Icardi avesse rotto il bel giocattolo calcio con tanta violenza da scuotere il pacifico Mario Sconcerti.
Poi mi sono domandato come mai, qualora fosse anche vero che lui non giocava (qua i medici sociali sanno se è vero o no) con infiltrazioni per placare il dolore, fosse considerato il primo che compiva tali nefandezze, tanto da sconcertare Sconcerti. Cosa pretende con questo atteggiamento, di entrare nel Guinnes dei primati?

Ma mi faccia il piacere, Icardi, lei arriva primo solo per il buon Sconcerti che vuole regalarle questo primato, così, semplicemente per simpatia, anche se carinamente nascosta da velate critiche!
Perché, uno che di calcio ne respira da tanto tempo, come Sconcerti, non può non ricordarsi almeno i tre episodi che frettolosamente mi sono venuti in mente.

Primo: Emerson, il "Puma" della Roma, nell'estate 2004, non ritornò dal Brasile e continuò a mandare certificati medici per un esaurimento nervoso, al fine di farsi cedere in quella campagna acquisti. Guarì subito dopo essere stato ceduto.

Secondo: Fabio Cannavaro dell'Inter, sempre nel 2004. Guarito miracolosamente dal fastidio al ginocchio che gli impediva di scendere in campo, subito dopo essere stato ceduto. Tanto da poter essere schierato un paio di giorni dopo con la sua nuova maglia.

Terzo: Federico Bernardeschi della Fiorentina, nel 2017, guarì, anche lui miracolosamente, dai fastidiosi problemi intestinali che gli impedivano di allenarsi con la sua squadra, subito dopo essere stato ceduto, tanto da poter affrontare le visite mediche con la sua nuova squadra, senza avere con sè un vasino per la raccolta delle deiezioni, come in tanti temevano.

Ovviamente, non metto in dubbio la buona fede di nessuno: se uno dice di star male, così è, per sua coscienza. Ho scritto solo perché sono preoccupato per la memoria di un illustre e serio giornalista (senza ironia). A meno che non sia la mia memoria che ha archiviato eventi mai accaduti e dovuti solo alla mia fantasia. Nel qual caso mi scuso con tutti, soprattutto con chi ha letto, per aver loro fatto perdere del tempo in modo insensato.

Probailmente me ne sarò dimenticati tanti altri (ma spero in cuor mio che non siano così tanti), ma ho tirato giù queste quattro cose frettolosamente, prima di uscire ad affrontare alcune delle mie incombenze quotidiane (per questo mi scuso per eventuali strafalcioni ed errori che possono apparire, non avendo tempo di ricontrollare).

Un grazie a chi ha avuto la pazienza e la curiosità di leggere.