Sono già passate alcune settimane dal divorzio fra la Juventus e Massimiliano Allegri, ma nell’orizzonte non si vede ancora la scritta fine alla voce “nuovo allenatore bianconero”. 

La Terra Santa deve essere conquistata e dal web e dalle pagine di testate giornalistiche tradizionali, sono partite due fazioni furiose, sanguinarie e armate fino ai denti per porre la propria bandiera alla Continassa: il feudo del “Sarrismo” di origine toscana che combatte con ardore nel nome di Maurizio Sarri e i temutissimi vassalli del “Tiki Taka”, di origine catalana, che seguono le filosofie del guru spirituale Pep Guardiola.

Mai nella storia del calcio avevamo assistito a un dualismo così marcato, un disequilibrio delle notizie e delle fonti che non convincono in nessuna delle due sponde; nemmeno l’arrivo del marziano CR7 aveva fato assistere ad una guerra mediatica così avvincente.

In mezzo a tutto questo c’è il Cavaliere BiancoNero, un burattinaio esperto e crudele che tira i fili con sorriso sornione dall’alto del suo castello. La bocca cucita dei dirigenti juventini, le mezze verità regalate alla stampa e le mosse e contromosse dei dirigenti del Manchester City hanno dato vita alla crociata finale.

Agnelli e Paratici vivono nella riservatezza e si muovono a passa felpato non dando punti di riferimenti agli operatori del mercato: depistaggi e interviste abbottonate che ingarbugliano sempre di più il pensiero dei tifosi e giornalisti e fanno impazzire la Borsa in cui il titolo bianconero vede dei rialzi e dei ribassi come fosse la montagna russa di “Final Destination”.

Queste incertezze dovrebbero trovare una soluzione in questa settimana ed entrambe le fazioni, seguendo il loro credo e le loro fonti ufficiali, danno a turno per fatto l’arrivo del toscano o del catalano. Da un giorno all’altro si aspetta la fumata bianca ma la tensione è alle stelle e fuori controllo anche fra gli operatori  del settore, basta prendere in esame le ultime dichiarazioni apparse in rete da parte di giornalisti molto noti.

Da una settimana infatti l’isterismo e il nervosismo dei giornalisti, senza notizie certe, ha iniziato ad essere insostenibile con delle prese di posizione molto nette e scocciate. Su Twitter abbiamo assistito allo sfogo, poco velato, di Ivan Zazzaroni che in un tweet, dopo un silenzio di alcuni giorni , ha espresso il suo disappunto per le offese ricevute sul suo profilo Twitter dai sostenitori del “TikiTaka”.

Ecco le parole colorite del giornalista: "Interrompo inevitabilmente - ma solo per l’occasione- il silenzio per salutare le centinaia di tuittaroli e instagrammer “informatissimi” che mi hanno riempito di offese sulla cazzata #guardiola alla Juve che smontai a metà maggio. Non mando affanculo io: si mandino da soli”.

Ma le parole di Zazzaroni non sono solamente una presa di posizione isolata e anche Il giornalista Alfredo Pedullà ha iniziato a vacillare su Twitter alle continue sollecitazioni che smentiscono le sue tesi  da parte dei vassalli spagnoli. 

La sua difesa è stata emblematica alzando dei muri di cinta del suo feudo e chiudendo il ponte levatoio a tutti i sostenitori di Guardiola: centinaia di profili twitter bloccati: w la democrazia e la libertà di pensiero.

Non ultimo Franco Ordine che con sagacia e, secondo me, presunzione, ha messo all’angolo Momblano, giornalista vicino al mondo Juve e cavaliere del "TikiTaka", durante la trasmissione Top24. Sarri è diventato un icona dei giornalisti sportivi "storici", una vera e propria ancora di salvataggio per non rimanere imbrigliati nelle sabbie mobili della credibilità come esperti in Calciomercato.

Il tempo sarà gentiluomo e ci dirà chi dei due tecnici sarà incoronato “Signore” delle terre bianconere ma la vestitura di Sarri, che sembrava nell’ultimo weekend quasi scontata, non c’è ancora stata e alcuni avvenimenti degli ultimi giorni hanno destabilizzato ancor più l’ambiente. 

L’avvistamento a Malpensa di Pep Guardiola, l’intervista shock  e “datata” del Manchester City e il pragmatismo di Nedved e Paratici hanno fatto trapelare un colpo gobbo di altro spessore rispetto al buon Maurizio Sarri. 

La mia domanda parte da una sola certezza: “se la Juventus avesse scelto Sarri come nuovo mister perché non è andata direttamente da Abramovich e pagato quei 6 milioni che chiedeva il magnate russo?

La risposta è molto semplice, Sarri è un ottimo allenatore ma non la prima scelta della dirigenza. Secondo le mie fonti, vicine all’ambiente bianconero, con Maurizio c’è già un “gentleman agreement” ma anche lui è stato informato che Guardiola, che sembra abbia già firmato un pre-accordo ad aprile, rimaneva la prima scelta. 

Un ulteriore tassello è arrivato ieri sera alle 17 dalla Continassa dove si è tenuta una riunione tecnica fra i tre cavalieri a strisce bianconere; un meeting che si è protratto fino a tarda notte ma che ha decretato Guardiola prossimo allenatore della Vecchia Signora ancor prima della sentenza Uefa.

In molti, durante il viaggio verso la terra Santa, sono caduti sul terreno da eroi sotto i colpi del feudo "Sarrista", matenendo sempre alta la bandiera del "TikiTaka". Luigi Guelpa (il Giornale), Mario Mattioli (Rai), Momblano, avvocato Maurizio Paniz solo per citarne alcuni oltre a giornalisti di finanza del Sole 24 Ore sono gli ultimi baluardi della crociata.

Personalmente sono partito con loro, con tutti i sostenitori del “TikiTaka” e con i disagiati che stanno sognando, come dice Zazzaroni, la “Cazzata Guardiola alla Juve”.  La Terra Santa sarà conquistata a breve. #benvenutoPEP