Il calcio di Serie A è stato, per decenni, considerato il Mantra del calcio mondiale. La nostra serie A veniva considerata l’Eldorado per i campioni internazionali, e giocare nel Bel Paese diventava una consacrazione definitiva per la carriera di un calciatore. Oggi il nostro campionato viene snobbato, considerato di seconda fascia e con un gap molto drastico rispetto alla Premier League, la Liga e la Bundesliga. Perchè ci siamo ritrovati in questa condizione di disagio? Sicuramente i fattori e gli elementi che hanno dissacrato la nostra posizione sono da ricercare sotto molti punti di vista: la mancanza di vittorie internazionali da molti anni escludendo l’Inter del Triplete, il fattore politico di Calciopoli, passaporti falsi e prescrizioni, ma soprattutto per una disparità economica fra le potenze delle altre leghe calcistiche e la povera Serie A.

L’arrivo di magnati, petrolieri e banche nel mondo del calcio ha destabilizzato gli equilibri portando le squadre di serie A a non poter competere con le forze economiche di stampo europeo e arabo. Quindi, da buoni italiani, ci siamo tirati fuori dal gioco cercando i “parametri zero”, le occasioni “last minute”, i pagamenti spalmabili su più bilanci sperando di non sbagliare, in fase di calciomercato, per non disperdere le risorse risicate delle casse delle nostre società. Ma siamo sicuri che siamo davvero delle vittime o dobbiamo considerare di essere stati carnefici di noi stessi? In tutte le leghe la valorizzazione dei giocatori del settore giovanile è un operazione che rappresenta la normalità; in Italia nessuna squadra di vertice investe o vuole rischiare su prospetti “non pronti” al grande salto.

L'Italia preferisce nomi esotici o figli d'autore che smuovono il marketing più che garantire successi sul campo. Per esempio, che fine faranno i giovani campioni d’Italia dell’Inter di quest’anno? La speranza è quella di vederli solcare in lungo e in largo i campi italiani, consacrarsi fra i grandi e aiutare la missione di Mancini con nuovi Pirlo, Buffon,Totti, Del Piero e Baggio...