E' di pochi giorni fa la seconda puntata del programma Report in onda su Rai 3 riguardante le altissime commissioni guadagnate dagli agenti e dai collaboratori di mercato delle società europee.

All'interno del servizio d'inchiesta sono state fatte delle indagini sulla natura fiscale di queste entrate, la maggior parte di esse non dichiarate in Italia ma bensì a Malta dove l'aliquota fiscale è nettamente inferiore rispetto agli altri paesi europei. Un'esempio di agente calcistico beccato in questo sporco (possiamo dirlo) raggiramento fiscale è Mino Raiola, uno dei primi 5 agenti mondiali per guadagni e uno dei soli 10 che guadagna più di mezzo milione di euro all'anno.

Spiegandolo in brevi termini , Raiola residente a Montecarlo, lavora tra Italia e Olanda (paese dove è cresciuto con la famiglia e dove ha iniziato a lavorare come agente calcistico). Come dicono le leggi fiscali europee e in questo caso italiane, ogni profitto deve essere dichiarato nel paese e si è scoperto che oltre a godere del beneficio fiscale di Malta, allo stesso tempo molti dei soldi guadagnati risultano non dichiarati.

Intervistata la ministra Portoghese, prima rappresentante alla lotta contro la Mafia all'interno del mondo calcistico, svela come attualmente le associazioni criminali entrino nel giro d'affari tramite le figure degli agenti sportivi. Uno dei racconti è quello che capitò a Beppe Riso che durante una partita all'olimpico venne chiamato al telefono e minacciato di morte per una questione non risolta positivamente.