Dal 2013, la nascita del colosso Instagram, allora in mano al suo ex proprietario, il mondo delle comunicazioni cosiddette immediate ha avuto un improvviso cambiamento di rotta.
Con l'implementarsi delle varie funzionalità aggiunte poi in seguito alla piattaforma, il prodotto finale che ci giunge oggi è un mix tra commenti, storie e post (di cui i Meme compongono il 70%).

Fatta questa breve introduzione, quali sono gli elementi differenti che si sono susseguiti in questi ultimi anni?
Per definire meglio la questione, vi offrirò tre esempi di giocatori criticati aspramente o elogiati in modo incoerente dalla critica social.
Il primo esempio, uno dei più ricordati e citati, è il famoso caso del 2017 con l'annuncio social da parte di Donnarumma del non rinnovo con il Milan. Già da allora (ma si è ripetuto anche all'inizio di questo mese in corso, giugno 2021), i commenti dei post e le risposte alle storie del Milan o di qualsiasi altro canale comunicativo di notizie è stato sottoposto ad un ampio attacco nel quale si sono divisi commenti più intelligenti contenenti critiche costruttive e invece il male di ogni social, chi parla come se fosse al bar di paese, con insulti pesanti a parenti, genitori e chi vuole aggiungere aggiunga.

Un piccolo discorso si può fare invece su chi esprime un parere prettamente tecnico che sia di critica o di elogio e riceve anche egli/ella stessa insulti. Un esempio personale, che è strettamente un parere, di come Davide Calabria, (la cui unica nota positiva sia essere milanista e portare avanti il milanismo come d'altronde il suo NON rimpianto ex compagno di Primavera Patrick Cutrone) il quale a parer mio vive o ha vissuto da metà gennaio 2020 un escalation di elogi (sopravvalutazione) del suo lavoro.
Come ben si può capire e notare, il calcio è un gioco in cui la tecnica, elemento molto oggettivo sulla quale non si possono fare discussioni in merito (se Davide Calabria ha una media del 10% di cross riusciti, un problema ci sarà?) ma da quando ci sono i social il solo parlare male di quelli che rappresentano il cuore sulla maglia sembra diventato reato.
Nel mio caso come milanista, parlo del Milan ma lo stesso discorso si potrebbe fare anche sui nostri cugini nerazzurri che hanno in porta ed è anche il loro capitano, "un albero".
Quest'ultimo è solo un esempio di come possono svilupparsi in fretta le critiche e nel frattempo tornare sui propri passi.

L'ultimo esempio che ci tocca noi vicini è l'esempio di Zlatan Ibrahimovic, in un campionato e mezzo ha realizzato quasi 32 gol ma nonostante sia stato fondamentale per tornare in Champions League e per condurre 25 giornate in testa, sui social ad ogni notizia sulla sua età, dai soli tifosi milanisti si susseguono insulti su insulti.