Dopo il doloroso insuccesso azzurro dovuto alla mancata partecipazione al mondiale di Russia, ci si attendeva una ricostruzione per dare vita a un nuovo ciclo della nostra Nazionale.

La FIGC ha demandato l'incarico a un CT incline al rilancio di una tradizione ricca di storia e di titoli conquistati. E' stato scelto quindi Roberto Mancini avvezzo all'inserimento di giovani di talento in squadra. Il nuovo CT si è messo subito al lavoro prelevando dalla Nazionale under 21 quei giocatori degni di fare il salto nella rappresentativa maggiore. Egli, da stratega intelligente, ha lavorato per creare un gruppo di giovani affidabili e di sicuro avvenire, senza però trascurare la possibilità di avvalersi dell'apporto dei giocatori più esperti e già collaudati, formando un gruppo compatto e di sicura garanzia, in grado di avviare il ciclo di rinnovamento della nostra nazionale.

Il contesto di questo nuovo ciclo ha dato ragione alle scelte di Mancini, il quale già durante lo scorso autunno ha completato le sue strategie, confermando in squadra figure di sicuro rendimento, come la coppia dei difensori centrali Bonucci e Chiellini, come i centrocampisti Jorginho e Verratti e come gli attaccanti navigati Insigne, Berardi, Immobile, Bernardeschi e Quagliarella (quest'ultimo è il giocatore più veterano che attualmente sembra essere ringiovanito, risultando il capo cannoniere del nostro campionato).
A questi giocatori importanti, Mancini ha aggiunto uno stuolo di giovani che promettono di ben figurare, innestandoli nel tessuto di tutto il complesso che sarà chiamato a vincere il girone eliminatorio per la qualificazione al campionato Europeo 2020.
Infatti ci sono giovani il cui indiscusso valore tecnico ci conforta per conquistare non solo la qualificazione al campionato europeo, ma anche per raggiungere l'obiettivo della scalata alle prime posizioni del ranking FIFA.

Giovani che ci danno ampie garanzie, a partire dal portiere Donnarumma, ai difensori Piccini, Mancini, Romagnoli, Biraghi, Spinazzola, ai centrocampisti Barella, Cristante, Sensi, Zaniolo, Tonali, Grifo e Pellegrini e agli attaccanti Chiesa, Kean e Politano. Il nostro C.T. Mancini si avvale pure della presenza di altri giocatori come i portieri Perin, Cragno e Sirigu, i difensori Florenzi e Izzo e gli attaccanti Lasagna, El Shaarawy e Pavoletti che completano la rosa di tutti i giocatori disponibili per la nostra Nazionale.
Il CT Jesino ha a disposizione quindi un nutrito lotto di giocatori di alto valore tecnico, capaci di conquistare il primo posto del girone di qualificazione europeo. Ci troviamo infatti nel girone J in compagnia di Grecia, Bosnia Erzegovina, Finlandia, Armenia e Liechtenstein. Sulla carta siamo i più forti e il nostro compito sarà quello di vincere tutte le partite in calendario onde non crearci ansie inutili in caso di eventuali e sgraditi pareggi.


Italia Finlandia 2 – 0
Il nostro primo impegno contro la Finlandia al “Friuli” di Udine, ci ha mostrato una partita non tanto bella, ma se qualche difficoltà si è palesata, ciò è stato dovuto alla fisicità degli avversari. L'incontro si è concluso con la vittoria della nostra Nazionale per 2 reti a zero e i goal sono stati realizzati da Barella e Kean. La formazione schierata da Mancini ha visto in porta Donnarumma, la linea della difesa con Piccini, Bonucci, Chiellini e Biraghi; il centro campo basso con Jorginho e Verratti; la linea sulla trequarti formata da Bernardeschi, Barella e il giovane Kean e infine Immobile come punta centrale più avanzata.
Insomma, abbiamo notato un modulo duttile che in fase di spinta propositiva schierava un 4-2-3-1, mentre in fase di ripiego si trasformava, a seconda le necessità in un 4-3-2-1 o a volte, nel classico 4-4-2. Ecco dunque, si può affermare con certezza che questa capacità di adattarsi alla circostanza, variando lo schema dello schieramento a seconda le necessità, sia stata la nota positiva della gara. Chiaramente gli schemi dovranno essere assimilati maggiormente, ma il valore tecnico dei giocatori e le necessità tattiche maturate dagli interpreti nelle loro squadre di club, garantiscono ampi margini di miglioramento. Lo sviluppo delle azioni ha fatto emergere qualche difficoltà di intesa fra i vari reparti, ma ribadisco, il lavoro di Mancini e di tutto lo staff tecnico a Coverciano ci regalerà ben presto fasi di partite molto più avvincenti e convincenti.

Italia Liechtenstein 6 – 0
Martedì 26 marzo è stato il turno del secondo impegno dell'Italia. Nella gloriosa cornice dello stadio “Tardini” di Parma, si è disputata la partita meno impegnativa per gli azzurri nel nostro girone di qualificazione. Infatti il calendario ci ha assegnato il Liechtenstein, nazionale di poca levatura internazionale e di tasso tecnico mediocre. Ma nel rispetto dell'impegno da dedicare a tutte le partite, gli azzurri sono scesi in campo con la determinazione necessaria per chiudere la gara già nella prima mezz'ora di gioco. Mancini infatti ha chiesto ai suoi giocatori un gioco aggressivo e penetrante per sfondare il muro eretto dalla modesta nazionale del Liechtenstein.
Nel pieno rispetto di un turnover programmato, onde concedere a tutti la possibilità di giocare, Mancini e il suo vice Chicco Evani, hanno schierato la seguente formazione: Sirigu in porta, terzini laterali Mancini a destra e Spinazzola a sinistra, difensori centrali Bonucci e Romagnoli, centrocampo con Jorginho, Verratti e Sensi e la linea d'attacco formata da Politano, Quagliarella e Kean.

Gli schemi voluti dal CT sono stati scelti per dare ampio respiro alla manovra offensiva e quindi, sin dall'inizio, la formazione ha mantenuto il baricentro alto tenendo larghi i giocatori di fascia. Ha destato ammirazione l'apporto di Spinazzola che sulla sinistra del gioco azzurro ha operato da vera ala esibendo velocità e profondità di gioco. Parecchi sono stati i cross effettuati da questo giocatore, valorizzato certamente dalla pochezza dei suoi avversari, ma anche e soprattutto dall'eleganza tecnica del suo gioco. Alla luce delle continue percussioni azzurre, la difesa avversaria ha faticato enormemente a contrastare i nostri attaccanti fino a capitolare subendo il primo goal con un colpo di testa ben assestato da parte di Sensi dopo circa un quarto d'ora. Verratti poi ha raddoppiato a seguito di una bella azione partita da centrocampo e proseguita dal giocatore del Paris St. Germain, il quale si è incuneato tra le fitte maglie della difesa. Verratti con una serie di finte e dribbling ha trovato lo spiraglio giusto per sferrare un tiro molto preciso a effetto insaccando in rete al 32' minuto.
La partita, a questo punto, ha assunto i toni di un allenamento molto impegnato, con la difesa avversaria nel ruolo di uno sparring-partner evidenziando la pochezza tecnica dei giocatori protesi a contrastare alla meglio l'esuberanza dei nostri giocatori. La superiorità degli attaccanti azzurri si è concretizzata al 35' e al 47' quando l'arbitro ha assegnato due calci di rigore a nostro favore.
In piena armonia di intenti, tutti d'accordo per concedere l'opportunità a Quagliarella di segnare una doppietta, soprattutto premiando la carriera irreprensibile di questo giocatore che a 36 anni suonati ha avuto la grande soddisfazione di essere riconvocato in Nazionale dopo dieci anni dalla sua ultima partecipazione. Peraltro il difensore Kaufmann per fallo di mano commesso in occasione del secondo rigore, è stato espulso direttamente dall'arbitro russo, lasciando i propri compagni in netta inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Da notare che il nostro portiere Sirigu è rimasto inoperoso per tutta la durata della prima frazione di gioco.

Nel secondo tempo il ritmo della gara è stato più blando, soprattutto considerando il fatto di gareggiare con una squadra rimaneggiata e di scarsa possibilità agonistica. Ciò malgrado gli azzurri, sollecitati dal nostro Ct, non hanno mai tirato i remi in barca e seppur forti del risultato di 4-0, hanno continuato a bersagliare la porta avversaria. Infatti a seguito dell'ennesima percussione da parte di Spinazzola, Quagliarella, prima di essere sostituito al 72' da Pavoletti, ricevendo il cross ha indirizzato di testa un assist perfetto per Kean mandando in goal il diciottenne ragazzone juventino.
Grande ovazione per Quagliarella da parte dello sportivissimo pubblico del Tardini, abituato a gustare da anni un calcio di ottima fattura secondo le più belle tradizioni del club parmense.
Pavoletti appena entrato, si è subito inserito in partita colpendo di testa in rete, ma su respinta del portiere ha calciato di piede insaccando imparabilmente il 6 – 0 definitivo della nostra nazionale.

Ora gli azzurri, paghi del risultato hanno terminato l'incontro tra gli applausi generali concludendo una serata molto convincente in prospettiva futura. Infatti nel mese di giugno dovranno affrontare la Grecia ad Atene in un incontro molto più impegnativo in cui sarà valutata più attentamente la prestazione del collettivo, che pare sia già compatto ed autoritario per affrontare impegni più severi.

Gli azzurri più giovani sono avviati dunque verso un percorso che ci dà la speranza di tornare ad essere tra i protagonisti in Europa e successivamente nel mondo. I nostri giovani che i vivai dei club più importanti hanno prodotto per dare loro un futuro carico di speranza, sono convinto che non falliranno nel loro compito.

Forza giovani azzurri, il futuro è vostro!

 

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