È stata una settimana infuocata, a tratti durissima, quella appena trascorsa per noi tifosi della Fiorentina.
Chi mi segue sui social conosce già la mia posizione sulla querelle incriminata, ma adesso è l’ora di tirare le somme e, subito dopo, voltare pagina.
In vicende come queste, a mio modo di vedere, non esistono colpevoli al 100% né tantomeno innocenti in ugual percentuale. Col trasferimento di Vlahovic ci abbiamo perso tutti, a cominciare proprio da noi sostenitori viola, ostaggi di questa guerra tra la società gigliata e l’entourage di Dusan.
Inutile ribadire la gravità dell’ingratitudine mostrata dal centravanti ex viola, ma anche la Fiorentina ha i suoi scheletri nell’armadio.
Non sono vecchio, ma non ricordo comunque da una parte trasferimenti così dispendiosi nel mercato di gennaio (la cessione del serbo è infatti la più remunerativa nella storia delle sessioni invernali di calciomercato), quindi economicamente parlando resta un’operazione fantastica; allo stesso tempo, però, non ricordo neanche molte squadre che a gennaio si siano private del giocatore più forte della rosa, del capocannoniere del torneo (forse parzialmente proprio con Piatek dal Genoa al Milan nell’inverno della stagione 2018/2019, ma neanche), in piena corsa europea, attraverso una cessione ad una diretta concorrente e, soprattutto, rivale ed acerrima nemica da decenni.
Non ho quasi mai nemmeno visto presidenti scagliarsi contro altre società (in questo caso per la situazione debitoria vigente), salvo poi andare a vendere alla medesima squadra il proprio asso, dopo quella che il noto giornalista Benedetto Ferrara ha definito giustamente una triste televendita televisiva (l’intervento di Pradè a Sportitalia).
Diciamocela tutta: il serbo sarebbe rimasto fino a giugno, ma la Fiorentina non ha voluto rischiare di perdere dei soldi.

Hanno sbagliato tutti e perso altrettanto, o meglio di innocente c’è solo Vincenzo Italiano che, certamente, davanti alle telecamere farà buon viso a cattivo gioco, ma che nel suo intimo, ne sono certo, sarà furibondo per non poter più contare sul calciatore che ci faceva partire, quasi in ogni gara, 1-0 per noi.
Ma adesso basta, chiudiamola qui, Dusan Vlahovic non ci ama, forse non ci ha mai amato (anche se in campo ha sempre dato tutto): abbiamo rappresentato per lui un banale trampolino di lancio e per il suo procuratore una fonte di arricchimento.
Noi, però, siamo tifosi della Fiorentina e sappiamo bene che giocatori, presidenti, dirigenti, allenatori passeranno sempre, mentre il nostro Amore unico ed incondizionato per questa maglia e questi colori vivrà in eterno!
Proprio da Italiano e da questi ragazzi (appena arrivati o già in rosa) dobbiamo ripartire, sapendo che abbiamo, appunto, un bravissimo allenatore ed una rosa discreta. Continuare questa guerra infinita non fa bene a nessuno, in particolare alla Fiorentina, squadra che continueremo a seguire ovunque.

Forza Viola Sempre e Comunque!