La Fiorentina si aggrappa ancora di più a Vincenzo Italiano, dopo la partenza di Dusan Vlahovic. I due, infatti, erano considerati i fuoriclasse della squadra e principali responsabili dell’ottimo girone d’andata della Viola.

Partito il centravanti serbo, la Fiorentina si è affidata a due calciatori dalle caratteristiche molto diverse: Piatek e Cabral. Il primo sicuramente più pronto, il secondo forse maggiormente dotato di talento da mostrare nel medio periodo.
L’inizio del post Vlahovic è stato traumatico con la sconfitta interna roboante per 3-0 contro la Lazio di Maurizio Sarri. Poi però è arrivata la vittoria, in extremis, in 10 contro 11 sul campo dell’Atalanta per 3 a 2, che è valsa la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, dove i gigliati ritroveranno proprio Vlahovic e la compagine nemica da tempo, la Juventus del livornese Massimiliano Allegri.

Ma veniamo al nocciolo dell’articolo è cioè a Vincenzo Italiano. Dopo una quasi unanimità di consensi, è stato, a mio modo di vedere assurdamente, fatto bersaglio di critiche da una parte della tifoseria viola. Con questo non voglio assolutamente sostenere che non abbia commesso degli errori, ma che quello è normale, considerando che è ancora un tecnico molto giovane e con grossi margini di miglioramento.
Come ho scritto nel titolo dell’articolo, o lo si odia o lo si ama (senza vie di mezzo), perché certi atteggiamenti rimarranno sempre all’interno delle sue squadre. Lui è convinto di due cose, per lui sicurissime: non vince la squadra più forte, ma quella che arriva per prima sul pallone (come recitava, d'altronde, lo Zeman pensiero), e che per vincere bisogna segnare un goal in più dell’avversario e non prenderne uno di meno.
Quindi ecco che per quanto riguarda il primo punto, il turnover sarà sempre la sua arma da giocarsi in caso di partite ravvicinate e non solo, mentre per il secondo non aspettatevi mai una Fiorentina che attende le squadre avversarie nella propria metà campo, siano esse il Real Madrid o il Roccacannuccia.
Vi piaccia o meno Vincenzo Italiano, sempre sanguigno e diretto, vi risponderebbe che è un problema vostro. E così succede che anche a me ha fatto sobbalzare dalla sedia l’altro ieri, nel momento in cui ha richiamato in panchina il migliore in campo gigliato fino ad allora e cioè Nico Gonzalez (la cui reazione comunque è inaccettabile per un calciatore professionista). Ma poi che gioia andare scoprire che la Fiorentina ha evitato i supplementari con l’Atalanta (in cui la squadra di Bergamo ci avrebbe probabilmente massacrato con l’uomo in più e quella stanchezza sulle gambe) perché proprio lui, il tecnico viola, ha gridato al 93’: “Tutti in area a saltare” per vincere la partita in inferiorità numerica. Ed alla fine ha avuto ragione.
Ma non l’avrà sempre: ci saranno partite in cui la nostra difesa schierata nella metà campo avversaria ci farà esclamare di rabbia, mentre in altre gioire per vittorie roboanti e frutto del bel gioco.

Questo è tutto. Italiano o lo si odia o li ama: io scelgo, senza pensarci troppo, la seconda!
Forza Vincenzo
: rimaniamo aggrappati a te ed alla tua capacità di gestire il gruppo facendo sentire tutti importanti!