Si conclude mestamente il cammino degli Azzurrini all’Europeo.
La sconfitta per uno a zero contro la Norvegia costa cara alla Nazionale che per via della classifica avulsa esce di scena già alla fase a gironi lasciando alla Svizzera (sommersa per 4-1 dalla Francia) il pass per i quarti di finale.
Un’eliminazione precoce che colpisce duramente il gruppo azzurro che aveva le carte in tavola per potersi giocare qualcosa d’importante (almeno le semifinali). In più l’eliminazione alla fase a gironi esclude la Nazionale anche dalle prossime Olimpiadi,obiettivo dichiarato alla vigilia,che manca da troppo tempo per una nazionale importante come l’Italia.

Per passare il turno l’Italia doveva vincere (cosa non impossibile) anche se il pareggio poteva bastare (difficile che la Svizzera potesse battere la Francia). Alla fine, però, gli Azzurrini non portano a casa nemmeno il punticino della qualificazione, visto che gli uomini di Nicolato escono sconfitti al termine della peggiore prestazione del torneo cosa questa che ha contribuito molto all’uscita di scena anticipata della Nazionale. Uscire con una prestazione così fa ancora più male soprattutto se si pensa alla buona prova fornita contro la Francia (nonostante la sconfitta) e il primo tempo contro la Svizzera dove la Nazionale poteva andare ben oltre il 3-0 con qui si concluse la prima frazione. Proprio la partita contro la Svizzera è diventata fondamentale per il mancato passaggio del turno visto che i due gol subiti nella ripresa hanno portato all’eliminazione nel calcolo combinato tra Italia, Svizzera e Norvegia.

Ma cosa non ha funzionato nell’ultima partita del girone?
Rispetto alle precedenti uscite è senza dubbio mancata la convinzione sia sul risultato di parità (con l’Italia che ha creato qualche sporadica occasione senza però colpire veramente gli avversari) che soprattutto sull’uno a zero avversario. Ancora una volta la Nazionale si mostra fragile quando prende gol cosa questa successa sia contro la Francia che contro la Svizzera a dimostrazione che gli Azzurrini sono troppo fragili a livello mentale. Il gol subito (tra l’altro alla prima vera occasione creata) fa spegnere completamente la luce alla squadra che non va oltre alla clamorosa traversa di Cambiaghi su azione di corner (uno dei punti forti della Nazionale). La fragilità mentale della squadra finisce per colpire anche le scelte più banali di passaggio come dimostra il finale di partita dove gli Azzurrini sprecano più di un contropiede sbagliando clamorosamente scelte e posizionamenti (la Norvegia per passare aveva bisogno di un altro gol e per questo si era scoperta).

Pesano anche le prestazioni poco convincenti dei leader tecnici di questa Nazionale come Gnonto (peggiore prova del torneo forse condizionata da una botta al ginocchio subita nella prima frazione) e Tonali (meno brillante rispetto alle altre uscite).
Anche Bellanova è sembrato giocare con il freno a mano tirato (anche se qualche cross è partito dal suo piede) mentre i cambi hanno inciso poco con Colombo mai in partita e Cambiaghi che dopo un finale di stagione da protagonista ad Empoli ha giocato un Europeo abbastanza deludente.
Pesa sul cammino anche la gestione di Nicolato che ha chiuso nel peggior modo possibile il suo lavoro da C.T. dell’Under21. Il tecnico dopo una buona prova ad Euro2021 (dove l’Italia uscì ai quarti dopo una partita all’ultimo respiro contro il Portogallo) non è riuscito a ripetersi nonostante una Nazionale più esperta rispetto a quella dello scorso torneo. Certo l’attacco del 2021 era più forte di quello attuale ma centrocampo e difesa avevano qualcosa in più come dimostra ad esempio il primo tempo contro la Svizzera. Possibile che la vera faccia della Nazionale sia durata solo quarantacinque minuti?

Certo, non bisogna dimenticare il disastro arbitrale subito contro la Francia (soprattutto nel caso del gol non visto) ma non deve diventare un alibi per una Nazionale fallimentare che fa il paio con quella maggiore incapace di andare al Mondiale per ben due edizioni di seguito. Gli Azzurrini di oggi saranno gli Azzurri di domani (alcuni già lo sono come Scalvini,Tonali e Gnonto) e il forte calo mentale rischia di essere il biglietto da visita peggiore per la crescita di una Nazionale che come più volte ripetuto da Mancini punta sui giovani.

C’è poco quindi da salvare da una spedizione incolore se non la speranza che il prossimo percorso azzurro si possa fondare su alcuni giovani elementi dell’Under 20 che ha ben figurato al Mondiale di categoria arrivando fino alla finale poi persa contro l’Uruguay.