E alla fine, scudetto fu per la Juventus.
All’interpretazione soggettiva andrà poi l’onere di stabilire se sia stato il più bello: sicuramente di questi ultimi anni è stato il più in bilico, grazie anche ad un avversario che ci ha dato filo da torcere quasi fino alla fine. Ragion per cui, oggi, è ancora più bello festeggiare lo scudetto che, dalla leggenda dello scorso anno, ci proietta direttamente nel mito.
Forse ancora in pochi, tra tifosi e addetti ai lavori, si rendono conto della portata di quella che non può essere chiamata in altro modo se non impresa che credo difficilmente troverà emulazioni a stretto giro di posta; impresa che è il degno riconoscimento a un gruppo incredibile di calciatori, molti dei quali hanno vissuto da protagonisti tutta l’epopea dei sette scudetti consecutivi.

Uno scudetto che noi tifosi dobbiamo goderci al massimo, lasciando da parte le polemiche autolesioniste che spesso sono state partite anche dal nostro interno; polemiche che hanno rischiato, ad un certo punto, anche di rovinare una stagione che invece alla fine si è rivelata ottima; con uno scudetto da sventolare in faccia a chi, a più riprese, ha fatto un tifo non “pro” qualcuno, bensì contro la Juventus.

E’ fatto ormai appurato che molti tifosi non juventini (o, per meglio dire, anti juventini) ma soprattutto molti “addetti ai lavori” hanno fatto un tifo nemmeno troppo celatamente spudorato nei confronti del Napoli e per una sua vittoria finale contro lo “strapotere” bianconero”. Personaggi che, a onor del vero, non si meriterebbero nemmeno troppe attenzioni ma ai quali, dopo una stagione di silenzio, è giusto fare menzione.
Mi riferisco a tutti colori i quali, affermati telecronisti appassionati di fisica quantistica, ogni volta che segnava il Napoli alzavano i decibel di esultanza; oppure quelli del “eh ma il Napoli fa il più bel gioco d’Europa” o alcuni (pseudo) giornalisti che hanno voluto a tutti i costi vedere il “castello scricchiolare” quando invece, alla fine, hanno scricchiolato solo i loro sogni di gloria.
Passando poi per ex presidenti prescritti che, non trovando pace ai fallimenti del presente, pensano bene di ritirare fuori dall’armadio la veste da (falsi) onesti contro i cattivi juventini; e come dimenticare chi, ora, a Castelvolturno sta rosicando: perché sì, il Napoli è stato un grandissimo avversario sul campo ma ha dimostrato, dalle esternazioni di molti dei suoi esponenti, una tremenda debolezza caratteriale. A partire dai deliri di onnipotenza presidenziali, passando per un allenatore tanto bravo in campo quanto fuori controllo nelle dichiarazioni: una persona che ha dato a più riprese prova di volgarità inaudita, maleducazione, continua ricerca di alibi (spesso rasentanti il comico, ultimi in ordine cronologico i deliri di ieri sera dello “scudetto perso in albergo”) e totale mancanza di rispetto nei confronti degli avversari; e come non citare qualche calciatore le cui uniche finali le ha viste dal divano di casa che si è permesso di parlare di finali perse della Juventus. Ebbene, a tutti i sopra descritti sono stati e saranno la nostra linfa come ha detto ieri sera Chiellini e festeggiare oggi lo scudetto anche alla faccia loro è una gioia aggiuntiva.

Ma, tolto qualche piccolo sassolino dalla scarpa, è ora arrivato il momento di “andare al mare” come ha suggerito ieri sera al mister e goderci fino in fondo quello che, senza se e senza ma, è lo scudetto del mito.