Ora è veramente fatta: dopo le soffiate, le voci fattesi sempre più insistenti, finalmente abbiamo la conferma ufficiale del passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus; il triangolo rovente Torino-Madrid-Grecia, sede delle vacanze del campione lusitano, ha finalmente risolto la trattativa entrata nel vivo negli ultimi giorni.

Ronaldo sbarcherà a Torino nei prossimi giorni, presumibilmente lunedì, e si legherà alla Juventus con l’unico obiettivo di aggiungere nuovi e ulteriori trofei al suo incredibile palmares; un colpo incredibile, ritenuto dal sottoscritto impossibile fino a qualche settimana fa ma che vede la Juventus protagonista di un qualcosa di sensazionale. Un colpo che va oltre l’ambito sportivo e che, piaccia o no ai detrattori della Juventus, riporta la serie a in una dimensione centrale nel calcio mondiale; un grande arricchimento per cui l’età anagrafica conta poco perché un atleta della portata di CR7 non conosce limiti, a maggior ragione se, da un anno a questa pate, ha pure leggermente cambiato ruolo.

Alla Juventus Ronaldo porterà le sue indiscusse doti tecniche unite ad una mentalità vincente vera: CR7 è un trascinatore nato, lui infatti si è spesso preso l’onere di guidare il Real nelle fasi più delicate con il suo carisma e dopo la partenza di un punto di riferimento per lo spogliatoio come il nostro capitano Buffon, serviva anche un qualcuno che sapesse portare leadership in rosa. Sono convinto che si ritroverà al cento per cento nella mentalità Juventina, arricchendola con la sua esperienza e contribuendo pure alla crescita dei compagni di squadra.
Da capire ancora bene quale sarà il suo posizionamento in campo: con buone probabilità farà il centravanti, come di fatto nell’ultima stagione a Madrid e, per questo motivo, risulta quasi certa la partenza di Higuain, molto probabilmente sponda Chelsea.
Al Pipita vanno i più sentiti ringraziamenti per queste stagioni in bianconero, in cui con i suoi gol ha senza dubbio contribuito ai successi ottenuti; unica piccola “macchia” che gli imputo è il suo essersi spesso eclissato in quelle partite dove invece avremmo avuto bisogno del suo estro da goleador (penso soprattutto alla Champions); anche se, va detto, è stato lui il principale protagonista che ci ha salvato in quello che poteva diventare l’inferno di San Siro contro l’Inter. Chi invece mi auguro caldamente non parta sono senza dubbio alcuno Dybala e Pjanic: se per il primo sono quasi certo di una permanenza, i continui spifferi legati ad una partenza del secondo sponda Spagna o Inghilterra mi lasciano discretamente preoccupato; Pjanic è per noi un calciatore importante, anzi importantissimo e, al netto di un arrivo stratosferico come quello di CR7, una sua partenza, se non degnamente rimpiazzata (e con degnamente rimpiazzata intendo con calciatori che necessiterebbero un esborso economico simile a quello impiegato per CR7) sarebbe per noi un indebolimento.

I motivi per gioire sono tanti: la società ci ha regalato un colpo stratosferico, di quelli che tanto piacevano anche all’Avvocato, e ha lanciato un segnale chiarissimo a tutte le sue rivali italiane ed europee; la mission è chiarissima ed è quella di continuare a dominare in Italia ma ora è giunto il tempo di non nascondersi più neppure in Europa; con l’arrivo di un difensore centrale, un terzino sinistro se dovesse partire Alex Sandro questa è una squadra competitiva. Il che non vuol dire vincere, perché la Champions resta competizione suscettibile a variazioni legate ad episodi, ma sicuramente il desiderio di consolidarsi tra le migliori europee c’è ed è evidente.

Con l’arrivo di CR7 cambia tutto: cambia l’immagine della Juventus che ora è a tutti gli effetti un top club che può permettersi acquisti importanti, sempre tenendo un occhio ai conti; cambia l’immagine del calcio italiano che torna ad accogliere un top player vero dopo anni in cui veniva visto più come trampolino di lancio che altro; cambia anche, naturalmente, l’impostazione mentale delle nostre rivali italiane, per cui ora si metteranno nella condizione psicologica di sconfiggere una squadra che, con buone probabilità, si presenterà ai nastri di partenza della seria a ancora come la più forte e, di conseguenza, favorita.

Cambia tutto ma ammonisco chiunque dal pensare che, siccome è arrivato Ronaldo, ora tutto sarà più semplice.
CR7 lo conosciamo tutti, è uno che può cambiare le sorti di una partita da un momento all’altro, uno che può decidere una stagione ma le sorti complessive di una squadra e il suo destino sono sempre dettati dal collettivo; quel collettivo che non è solo la squadra ma il corpo tecnico, dirigenziale fino ad arrivare ai tifosi. Sarebbe un errore madornale prendere CR7 come il salvatore della patria, affidandosi solo ed esclusivamente alle sue intuizioni; egli dev’essere un arricchimento di una struttura già forte, sia tecnicamente che mentalmente e solo così potrà essere messo nelle condizioni di risultare devastante. 

Ora però bisogna festeggiare senza mai dimenticarci da dove eravamo partiti all’inizio del nuovo corso di Andrea Agnelli: quando, con tutto il rispetto per i calciatori che citerò, ricevevamo porte in faccia da Di Natale e ritenevamo Bendtner un top player; un passato che non va rinnegato ma che deve essere utilizzato come sprone per non commettere più certi errori.
Finché alla Juventus resterà Andrea Agnelli possiamo dormire sonni tranquilli.