La telenovela allenatore della Juventus continua imperterrita e sarà destinata a perdurare ancora nei prossimi giorni.

A mio modo di vedere, per avere un quadro più chiaro della situazione occorrerà attendere perlomeno la finale di Champions.Dopo, a bocce ferme, si potrà delineare un quadro che, ad oggi, appare in continua evoluzione, in cui nulla sembra essere scontato.

A noi tifosi non resta che immaginare a chi potrebbe toccare l’onore/onere di allenare la Juventus la prossima stagione.
Per quanto mi riguarda ho già espresso in modo chiaro a chi non darei mai in mano la squadra: continuo a pensare che la scelta di cambiare allenatore porti con se’ la presa di coscienza che sia necessaria una rivoluzione copernicana nella guida con l’identikit del nuovo allenatore che dovrà quindi assumere i connotati di un tecnico dal carattere forte, fondamentale per gestire gruppi importanti;  che allo stesso tempo sappia apportare una strategia di gioco volta non solo al raccogliere il massimo risultato con il minimo sforzo.

Personalmente, credo che, tra tutti i tecnici papabili, due rispondano a tutti i criteri per poter allenare con profitto la Juventus che verrà: Di Francesco e Sarri.
Italiani (caratteristica importante per i piani alti juventini), dotati di un carattere forte e spirito di leadership, fautori di un calcio offensivo ma che negli anni ha trovato un giusto compromesso tra sfrontatezza estrema e raziocinio.

Eusebio Di Francesco, reduce dall’esonero alla Roma in una stagione turbolenta, ha dimostrato di saper gestire un gruppo con calciatori di livello, mettendo da parte l’integralismo tattico che lo caratterizzava a Sassuolo; fautore di un calcio effervescente e di una rotazione ragionata degli elementi, nel primo anno di Roma ha quasi sfiorato l’impresa in Champions, con l’eliminazione dopo una rocambolesca semifinale non prima di aver eliminato il Barcellona. E’ un uomo di carattere, di pugno ma che sa mediare laddove si ritiene necessario; alla Juventus piace da tempo e la cronaca parla di un interessamento già al tempo in cui, nell’immediato post Cardiff, Allegri aveva meditato di lasciare.

Maurizio Sarri è l’altro nome che mi sento di menzionare tra i miei prediletti per la guida bianconera: se a Napoli aveva dimostrato di saper confezionare un calcio spettacolare con tuttavia il difetto di una scarsa rotazione degli elementi, al Chelsea ha invece messo in evidenza una capacità di turnover pur mantenendo standard di gioco qualitativamente alti. Con lui potrebbe tornare anche Higuain, il 9 che questa stagione ci è mancato, e chissà che non ci possa essere una nuova rinascita dell’attaccante argentino.

Sarri affascina perchè ha doti caratteriali, viene dalla gavetta (altra caratteristica da sempre apprezzata dalla dirigenza Juve) e porterebbe con se’ un manifesto di calcio ben preciso e in controtendenza con l’imminente passato.

La volata che porterà al nuovo allenatore della Juventus è appena iniziata. Per quanto mi riguarda, se si vorrà fare una scelta coraggiosa, in controtendenza con il passato e coerente con il desiderio di dare alla squadra uno stile di gioco offensivo ed europeo, i due nomi sopra elencati rappresenterebbero un’opportunità da cogliere.