In caso Juve sono giorni frenetici sul fronte mercato: l’onda lunga del colpo CR7 ha portato la stampa ad affiancare, a cadenza quotidiana, altri grandi nomi alla Vecchia Signora; tuttavia la dirigenza resta con i piedi ben saldi per terra e lavora sotto traccia per sistemare la squadra, sia con le operazioni in uscita che con le ultime operazioni in entrata per un mercato che, da questa stagione, finirà prima del canonico 31 agosto.

Di grande attualità in questo senso è il “ponte” creatosi tra dirigenza della Juventus e nuovo corso dirigenziale del Milan: in questo senso vanno inserite le voci, da ieri sera hanno preso sempre più insistenti, che vorrebbero le due squadre in questione al lavoro per svolgere operazioni di mercato che porteranno rispettivi loro giocatori a cambi di casacca.

Da giorni è emersa la volontà del Milan di acquistare Higuain come uomo simbolo del nuovo corso a firma Eliott; d’altro canto è invece emersa la clamorosa volontà di Bonucci di tornare a vestire i colori bianconeri. Addirittura è stato detto che l’operazione si sarebbe già potuta concretizzare a gennaio per un ritorno che, detto anche solo qualche giorno fa, sarebbe stato preso come la classica bufala di mezza estate. Invece no, le conferme crescono di ora in ora: Bonucci la sua scelta l’avrebbe già fatta, la dirigenza ha preso in seria considerazione un ritorno, mentre i tifosi sono spaccati tra chi non si opporrebbe ad un ipotetico ritorno e chi invece non ha perdonato il tradimento della scorsa estate.

Personalmente ritengo un eventuale ritorno di Bonucci positivo, ma a patto che combacino determinate condizioni.
Innanzitutto deve arrivare per una cifra inferiore rispetto a quanto è stato venduto, vista la stagione non proprio ottima che ha vissuto; poi che spieghi una volta per tutte le vere motivazioni che lo hanno spinto a lasciare Torino un anno fa: perché a questo punto cadrebbe ogni dubbio circa il fatto che il divorzio non è stato causato dal famigerato litigio con Allegri ma da altri fattori che io, ma credo anche altri tifosi bianconeri, vorrei sapere; infine che il suo non sia un rientro di comodo (è addirittura emerso che la famiglia sia ritornata a Torino già a gennaio) ma un ritorno convinto da motivazioni solide.

Ma soprattutto c’è una questione che proprio non mi va giù: da un po’ di giorni si parla di un possibile addio di Mattia Caldara che, senza aver mai indossato in veste ufficiale la maglia bianconera, sarebbe già pronto a salutare per le più svariate destinazioni. Ancora da capire se si tratta di un gioco del suo agente per pretendere un rinnovo o chissà uno status da titolare che tuttavia nessuno (o pochi) ha alla Juventus; quello di cui tuttavia sono certo è che vendere ora Caldara sarebbe una sciocchezza clamorosa.

Se da un lato mi sono già espresso a favore circa una possibile cessione remunerativa di Rugani, non sono affatto d’accordo circa una possibile partenza del difensore ex Atalanta. Se la Juventus vuole mantenere uno “zoccolo duro” italiano non può fare operazioni come quella che vorrebbe Caldara già in uscita; credo si meriti quelle chances che, ad esempio, sono state date a Rugani.

Nella fattispecie, si è parlato di un possibile coinvolgimento di Caldara proprio nell’operazione ad ampio respiro che starebbero imbastendo Juventus e Milan con i milanesi che avrebbero posto l’acquisto di Caldara come “conditio sine qua non” per una felice riuscita dell’operazione. Un’operazione che, se si concretizzasse, sarebbe a mio avviso molto dannosa per la Juventus perché si priverebbe, senza nemmeno metterlo all’opera, di uno dei migliori colpi, per tempismo e rapporto qualità prezzo, fatti dalla dirigenza Juve.

Sarebbe come se, per garantisti quella che potrebbe essere una certezza del presente (Bonucci) si vendesse (o per meglio dire svendesse) una potenziale certezza del futuro nemmeno troppo prossimo. Non mi piace.