Che Massimiliano Allegri non accettasse le critiche o le provocazioni non dovevamo certo aspettare ieri sera per scoprirlo; dall’altro lato, non c’era neppure bisogno di aspettare il post partita di ieri sera per capire come certa “critica” calcistica italiana sia ormai arrivata alla deriva più estrema. Quella tra allenatori e certi opinionisti, alla ricerca più dello scoop e dello scontro che della cronaca, sta diventando un qualcosa di stucchevole e che, personalmente, inizia a destare più disinteresse che altro. 

E così, dopo le liti furibonde degli anni scorsi contro Sacchi e Sconcerti, ieri sera è toccato ad Adani scontrarsi con un Allegri furioso che si era legato al dito una disamina furente dell’opinionista Sky dopo l’eliminazione dalla Champions.

Il buon Allegri può anche aver ragione nel sentenziare che fare gli allenatori professionisti sia ben diverso dal giudicare una prestazione da opinionista esterno; lo storytelling di Lele Adani può, ad alcuni, apparire intrigante e coinvolgente ma in effetti è lontano anni luce da una disamina tecnica che deve per forza di cose tenere in considerazione tutta una serie di fattori, non ultimo il trovarsi all’interno di una partita e non comodamente seduti in uno studio televisivo.

Detto questo, un allenatore dovrebbe avere la lucidità mentale e la drittura morale di lasciarsi scivolare addosso certe quisquilie e guardare avanti, non dovendosi giustificare con nessuno se non con società e tifosi; a maggior ragione se una polemica come quella di ieri sera affonda le sue radici dalla conferenza pre Juventus-Fiorentina dove lo stesso Allegri lanciò la prima, potentissima, frecciata contro Adani.

Diciamolo chiaro e tondo: al netto di infortuni e altri guai fisici, Allegri ha sbagliato moltissimo nel doppio scontro di Champions contro l’Ajax; poco importa se i lancieri avessero giocato meglio andata o ritorno, quello che è emerso è che la Juventus è uscita con le ossa rotte sul piano tecnico e tattico contro una squadra con un’esperienza nettamente inferiore nella competizione rispetto ai bianconeri. Un allenatore con la schiena dritta ascolta e non controbatte, altrimenti non fa che confermare tutte le incertezze e le falle che gli si attribuiscono. 

Ieri sera c’era da andare in giro con un sorriso smagliante: una Juve in formato vacanza ha di fatto rischiato di vincere contro un’Inter che era scesa in campo con il coltello tra i denti; al contrario, Allegri si è mostrato davanti alle telecamere contratto e nervoso. 

Segno, qualora ci fosse bisogno anche di questo, che, come ormai dico da tempo, per il bene di tutti è meglio salutarsi a fine stagione e prendere ognuno strade diverse.

Vedere Allegri sbraitare contro l’addetta stampa della Juventus “comando io” è un qualcosa di turpe, scabroso e che non si confà ad una persona che, nel bene e nel male, ha sempre portato alto l’immagine della Juventus davanti alla stampa.

Allegri poteva anche aver ragione, come ce l’aveva con Sacchi e Sconcerti ma il modo con cui ha apostrofato Adani e ciò che è successo dopo fa preoccupare. Ricorda molto l’Allegri dell’ultimo anno al Milan che, spesso e volentieri, si lasciava andare a conferenze sprezzanti e con il dente avvelenato.

Allegri è un allenatore in seria difficoltà: sente che fatica a gestire la squadra nel modo in cui vorrebbe, forse per mancanza di stimoli da parte di alcuni giocatori, forse perchè dopo cinque anni è arrivato il momento di cambiare aria. Tuttavia non ha il coraggio di ammettere ciò che anche il suo mentore Galeone ha affermato, ovvero che era da almeno un anno che avrebbe dovuto lasciare.
Invece niente: il cocciuto Max continua a trincerarsi dietro un apparentemente convinto “ho ancora un anno di contratto” che tuttavia, per come la vedo io, nasconde tutte le paure e le incertezze di un matrimonio che, per il bene di tutti, deve concludersi a fine campionato.

Mi auguro che il presidente Agnelli abbia visto lo sfogo di ieri sera e che si sia fatto due domande; un allenatore neo campione d’Italia è normale che reagisca così? O non è piuttosto segno di una persona che ha perso la bussola e che sbraita per farsi ascoltare o lanciare messaggi?