“Per Icardi vedremo in estate”, “stesso discorso vale per Dybala”... 

Questo per sommi capi il dialogo a distanza che Marotta e Paratici, ancora freschi di divorzio dopo gli anni del proficuo sodalizio juventino, hanno affidato ai media pochi giorni fa. Come se la situazione in Corso Vittorio Emanuele non fosse già abbastanza scottante di suo, i due dirigenti hanno gettato benzina sul fuoco, ottenendo di far divampare un incendio destinato presumibilmente a covare braci fino al 31 agosto prossimo. 

Sulla carta un ipotetico scambio - con o senza conguaglio - tra i due connazionali, potrebbe portare benefici tanto all’Inter quanto alla Juventus. Entrambe, infatti, stanno gestendo non senza difficoltà la situazione dei due fuoriclasse. 
Da un lato Maurito unisce e divide, segna a raffica ma spacca lo spogliatoio, tira la carretta nei momenti difficili salvo perdersi quando la strada sembra finalmente in discesa.
Dall’altro la Joya vive il suo momento professionalmente più complesso all’ombra della Mole e soprattutto del cannibale Cristiano Ronaldo. I gesti di stima ed affetto nei suoi confronti non sono mancati (vedi esultanza proprio del portoghese dopo il gol contro il Sassuolo), ma è pur vero che la 10 della Juventus pesa tanto e l’ex Palermo non sembra più il degno erede di sua maestà Del Piero, almeno se si vuole dar credito alla vox populi bianconera. 

Icardi, nell’ipotetico cambio di casacca, potrebbe non incontrare enormi difficoltà. La storia recente dice che alla Continassa i problemi di adattamento non sono all’ordine del giorno e, inoltre, salvo cambi di timoniere allo stato attuale non pronosticabili, Allegri fornisce solide garanzie di inserimento graduale ed efficace.

La vera sfida sarebbe piuttosto quella di Dybala, una sfida tanto per lui quanto per l’Inter. Mentre la dirigenza bianconera, infatti, gode di ampio credito spendibile con i propri tifosi, altrettanto non può dirsi di quella nerazzurra, che con una mossa del genere metterebbe sul piatto della credibilità buona parte delle fiches incassate con lo “scippo” di Beppe Marotta agli storici rivali.
Vedere un Icardi goleador con la maglia della Juve potrebbe essere tollerato soltanto se a far da contrappeso ci fosse un Paulo trascinatore con quella dell’Inter, che splenda grazie ai colpi da campione che ha già dimostrato di possedere negli anni recenti, ma che stentano a riuscirgli da quando CR7 è approdato a Torino. Pertanto la domanda cui Ausilio e Marotta devono rispondere prima di concludere questo “fantascambio” è: la Joya sarebbe caratterialmente in grado di sopportare il peso di un all-in di queste proporzioni? 

Forse i dirigenti nerazzurri dovrebbero far tesoro delle ultime negativissime esperienze rossonere. L’asse Torino-Milano (sponda milanista), è stata tutto tranne che foriera di soddisfazioni sportive: il caso Bonucci aveva emesso un verdetto di primo grado negativo e l’appello Higuain è naufragato in meno di un anno. Sembra chiaro che per lasciare la corazzata juventina e fare la differenza altrove, specialmente rimanendo Italia e nello stesso campionato, occorra un’altissima dose di motivazioni ed uno spessore caratteriale che è proprio soltanto dei più grandi campioni.

Dybala sarebbe in grado di invertire la tendenza negativa e prendersi la rivincita, oppure sarebbe solo l’ultimo degli illustri scaricati dalla Vecchia Signora? Qualche dubbio pare lecito.