Basta un eurogol di Dimarco all’Inter per espugnare il Castellani di Empoli e riprendere così la marcia in testa alla classifica di Serie A e ripartire dopo il mezzo passo falso commesso all’esordio in Champions League. Una vittoria meritata per la squadra di Inzaghi che dopo la sofferta sfida europea torna a giocare il suo calcio nonostante una prestazione ancora sottotono delle punte. Prestazione alla quale ha sopperito il centrocampo che ancora una volta si è mostrato come il punto di forza dei nerazzurri grazie anche al ritorno di Calhanoglu con il turco sempre più leader del gioco.

La trasferta di Empoli era da prendere con le molle visto il cambio in panchina dei toscani (è ritornato mister Andreazzoli) reduci dalla pesante sconfitta contro la Roma per 7-0. Il cambio di allenatore porta spesso energie nuove in dote con sé. In più la netta sconfitta sommata all’ultima posizione in classifica e al numero zero alla casella dei gol fatti erano tutti fattori che dovevano far tenere alta la guardia agli uomini di Inzaghi che spesso nella passata stagione sono caduti con le cosiddette piccole soprattutto quando gli incontri avvenivano a ridosso degli impegni europei.
Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per cadere nella trappola avversaria. Trappola, come detto, evitata attraverso una buona prestazione suggellata dalla perla di Dimarco che permette all’Inter non solo di continuare la striscia di vittorie consecutive in campionato, ma anche di allungare a più tre sul secondo posto occupato ora dal Milan.

A livello di formazione i tanti impegni ravvicinati hanno portato Inzaghi ai soliti cambi ragionati senza però esagerare nel concetto di turnover: davanti a Sommer conferma per Bastoni (reduce dalla nottataccia europea) e Pavard (che ha bisogno di giocare per entrare sempre più nei meccanismi difensivi) con Acerbi che torna titolare al centro della difesa al posto di De Vrij utilizzato in Champions. In mezzo al campo è tornato Calhanoglu (recuperato dall’infortunio) con Mkhitaryan e Frattesi (all’esordio dal primo minuto) ai suoi lati. Sugli esterni turno di riposo per Dumfries sostituito da Darmian (ancora out Cuadrado) mentre sulla corsia mancina gioca ancora Dimarco. Davanti niente stravolgimenti con la conferma della coppia titolare formata da Lautaro e Thuram.

Prima frazione di marca nerazzurra con la squadra di Inzaghi padrona del campo e l’Empoli che si limita alla sola fase difensiva. Con le punte ancora in difficoltà i pericoli maggiori arrivano dai centrocampisti con Calhanoglu che prova dalla distanza senza fortuna e Frattesi che sbatte su Berisha. Più pericolosi però si mostrano i quinti con Darmian che vede respinto sulla linea il suo colpo di testa (bravo Ismajli) mentre il tiro da fuori di Dimarco trova la pronta risposta di Berisha.
Il primo tempo termina quindi zero a zero con l’Inter che crea senza però trovare la giusta occasione, mentre l’Empoli può dirsi soddisfatto della ritrovata tenuta difensiva.

La ripresa riprende il filo del discorso da dove si era interrotto con l’Inter che padroneggia soprattutto sulle fasce e che finalmente trova la via del gol al minuto 51’: tiro da fuori di Dimarco che trova ancora una volta Berisha sulla sua strada. Dal corner conseguente la palla arriva al limite dell’area dove Dimarco di prima intenzione trova la parabola perfetta che si incastona all’incrocio dei pali. 1-0 per l’Inter e grandi applausi per Dimarco che mette a segno uno dei gol più belli della sua carriera (se non il più bello).
Il gol non sembra cambiare i piani dell’Empoli ma anzi porta al risveglio di Thuram che prima sfiora il gol dopo una buona difesa del pallone in area (decisiva una deviazione che porta la sfera a sfiorare il palo) e poi cerca il remake del gol nel Derby con la sfera che questa volta sfiora solo l’incrocio dei pali. Nel finale l’Empoli prova a pareggiare la partita soprattutto quando l’Inter si ritrova in dieci per via dell’infortunio di Arnautovic (cambi esauriti per Inzaghi) ma senza creare grossi problemi a Sommer (bravo però all’ora di gioco sulla punizione di Ranocchia).

La partita termina così 1-0 per l’Inter che porta a casa altri tre punti ed un nuovo clean sheet (ben quattro in cinque giornate).
Una vittoria come detto contrassegnata dalla grande prestazione del centrocampo con Dimarco che trova il gol decisivo nel momento decisivo (il rischio con il passare dei minuti era quello di farsi prendere dalla fretta).
Al di là del gol, Dimarco porta a casa l’ennesima prestazione di livello così come Calhanoglu (è bastata una partita senza di lui per accorgersi di quanto il turco sia fondamentale sia in fase di impostazione che in quella difensiva). Difesa, poi, grande protagonista con Pavard sempre più inserito e con Sommer che non sta facendo rimpiangere Onana.

Non è però tutto oro ciò che luccica visto che Inzaghi deve fare i conti con il problema attacco: al di là della prestazione sottotono di Lautaro (che in Champions ha dimostrato di essere decisivo anche nelle giornate no) a preoccupare è l’infortunio di Arnautovic. L’austriaco rischia infatti un lungo stop e il peso dell’attacco rischia di restare sulle sole spalle di Lautaro e Thuram visto che anche Sanchez sembra essere in condizioni precarie. L’attacco al risparmio nato dopo l’evolversi della trattativa Lukaku ed i no a Scamacca e Balogun rischia ora di colpire soprattutto Inzaghi che va ricordato proprio grazie alle turnazioni nella parte finale della scorsa stagione ha costruito le fortune dell’Inter.
Difficile pensare al mercato degli svincolati (non ci sono nomi di primissimo piano) più facile pensare all’adattamento di Mkhitaryan o Klaassen nel ruolo di seconda punta come ammesso dallo stesso Inzaghi.