Il 4 luglio ho pubblicato su questo blog un articolo-bufala dal titolo 'CLAMOROSO: CR7 e Mendes comprano casa a Torino, nel quale sostenevo come per l'appunto il cinque volte Pallone d'oro stesse cercando sistemazione nella città sabauda in vista del suo trasferimento alla Juventus. Era tutto inventato, dalla prima all'ultima parola. In quell'articolo non c'era nemmeno un rigo di verità. I nomi dei giornalisti erano inventati, così come quelli delle vie; inventata era la villa vicino a Venaria che CR7 avrebbe acquistato, e così anche il nome dell'ex proprietario, l'agenzia immobiliare a cui Mendes e Ronaldo si sarebbero affidati, la società compartecipata attraverso la quale la villa sarebbe stata acquistata, l'avvocato socio di minoranza di questa società. Tutto falso. Tutto assolutamente inventato. Mi sono divertito a scrivere un articolo del genere, prendendo in giro in fondo anche me stesso, consapevole che avrei potuto ricevere anche delle aspre critiche, più o meno giuste. Ma fin dall'inizio sia chiaro, mi sono posto su un lato ''ironico'' e soprattutto provocatorio. D'altronde, davvero avessi voluto scrivere una fake news ''seria'' certo non avrei chiamato Galeazzo Musolesi l'ex proprietario della villa di Venaria. Per chi non lo conoscesse, Galeazzo Musolesi è infatti un esilarante personaggio delle Sturmtruppen di Bonvi (Franco Bonvicini, grande fumettista italiano scomparso nel '95). Il riferimento era palese, era una sorta di ''indizio'' - semmai ce ne fosse stato bisogno - dell'inaffidabilità e della falsità dell'articolo. E in effetti qualcuno lo ha colto, scrivendolo nei commenti. Ma non era l'unico ''indizio'': la fantomatica società di Mendes e CR7 l'ho chiamata Mendacium, termine latino traducibile come ''frottola'', ''menzogna'', ''falsità''. E ancora, il nome dell'avvocato socio di minoranza di suddetta società non era che l'unione dei cognomi di due campioni della MotoGP: Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Ecco quindi Lorenzo Marquez. Già da qui si può capire come il mio ''articolo'' e le mie intenzioni fossero tutto tranne che serie. L'articolo era (è) una bufala e io non credevo a ciò che scrivevo.

Perché ho scritto questo articolo, nella sostanza totalmente inutile? Certo non per scalare le classifiche di VXL... come se tra l'altro un unico articolo fosse sufficiente per battere utenti che hanno decine di migliaia di letture per ogni loro articolo, o che magari scrivono cinque articoli al giorno. Certo non per prendermi il cosiddetto ''quarto d'ora di celebrità''... per un articolo del genere poi. Non credo farebbe piacere a nessuno vedere associato il proprio nome ad una sciocchezza del genere. Se ho scritto e pubblicato questa corbelleria senza capo né coda è stato per curiosità. Volevo ''sperimentare'' con le mie mani quanta diffusione, quanto successo potesse avere una bufala, una fake news. Ebbene è stato davvero un successo: oltre 1.000 letture, molti commenti e condivisioni. È apparso persino su Google, tra i link suggeriti alla ricerca ''calciomercato.com''. È stato l'articolo più visitato in assoluto, con la più alta ''tendenza'' all'interno di VXL tra quelli che ho scritto. Un successo, lasciatemi dire, desolante. La cosa mi ha divertito e al contempo intristito. Che il mio articolo più visto fosse quello più campato in aria certo non dà soddisfazione. Piuttosto fa riflettere.

Non penso solo ai miei quattro articoli in croce, magari scritti pure male. Penso, anche e soprattutto, ad alcuni articoli di altri utenti, ben scritti e dall'argomento originale, che non raggiungono 1/10 dei risultati del mio articolo-bufala. Articoli questi di qualità, che però sono letti veramente da quattro gatti. E questo davvero fa tristezza. Clamoroso: CR7 e Mendes comprano casa a Torino è l'ennesima conferma di come basti un titolo accattivante e una notizia inventata per attrarre la ''gggente''. Gente che legge e magari prende per oro colato ciò che è scritto, senza porsi domande sulla serietà dell'articolo o sulla veridicità del messaggio ivi contenuto. Il problema di una fake news - oltre al messaggio dello scritto - risiede nell'amplissima diffusione che articoli come questo conoscono. Credo debba far riflettere quanto una fake news possa viaggiare, quante ingenue persone possa convincere.  E sottolineo come questa mia ''bufala'' fosse in fin dei conti innocua. Si pensi invece alle notizie inventate sui migranti, sull'Europa, sulla politica. In questi casi una fake news può avere un impatto gravissimo sulla società. Soprattutto se condivisa da più persone sui social: si sa, più di una cosa si sente parlare, più viene percepita come vera. Anche se in realtà vera non è. Si pensi poi alla disinformazione puntualmente offertaci dai media. O perlomeno da quasi tutti. In pochi, ripeto, si fanno domande circa la serietà della notizia e riflettono su come in effetti il giornalismo debba essere di qualità e le fonti delle notizie sempre verificate.

Per questi motivi capisco i commenti sotto il mio articolo-bufala che mi criticavano, anche pesantemente. Poiché in fondo avevano ragione, pur magari esagerando sui toni. Il giornalismo dev'essere una cosa seria, anche nel piccolo di un blog. Per carità poi, non bisogna sconfinare nel parossismo, dopotutto siamo qua soprattutto per divertirci, per scrivere ciò che pensiamo, per discutere. Magari su argomenti frivoli come può essere l'ultima di calciomercato, magari su argomenti più seri, come ad esempio può essere l'influenza di una fake news sull'opinione pubblica. Insomma, io con queste due righe non volevo fare altro che indurvi ad una riflessione. Se ci sono riuscito ne sono lieto, altrimenti mi dispiace per il tempo (in realtà pochi minuti) che avete impiegato.

Francesco De Nadai