Ieri sera ero a casa; maglia della Juve addosso, birretta tattica a portata di mano, ero pronto a vedere la Supercoppa. Mancava solo il telecomando. Mentre mi allungo sul divano per prenderlo, il silenzio che mi circonda mi fa fermare un attimo a pensare.
Sono solo in casa: i miei familiari sono via, i miei amici sono tutti fuori città. Mi rendo conto che sto per affrontare da solo qualcosa che è troppo più grande di me: il non-gioco di Allegri, il quasi-gioco di Gattuso e soprattutto l'immancabile, soporifera telecronaca dei commentatori RAI. Una combo micidiale; rischio come minimo di addormentarmi, forse addirittura di cadere in depressione a causa della noia. Devo decidere in fretta, mancano poco più di 5 minuti al fischio d'inizio.
Ho due alternative: restare a casa da solo o uscire alla ricerca di un bar dove stare per lo meno in compagnia.
Scelgo la seconda. Infilo le scarpe al volo, arraffo le chiavi della macchina e scendo di sotto. Mi precipito al bar più vicino, rischiando nel tragitto di tirare sotto un paio di vecchine; scusate, è causa di forza maggiore. Il cuore batte forte sotto la felpa e la maglietta bianconera: farò in tempo? Parcheggio e mi fiondo dentro il bar. Guardo subito la tv in fondo alla sala: salvo, hanno appena cominciato. Lo sguardo poi mi cade sulle maglie color rosso e nero degli avventori. Disastro, il bar è pieno di milanisti. Non demordo. Istintivamente chiudo la felpa più stretta che posso, guardandomi nel frattempo attorno alla ricerca di un tavolo libero, ma sono tutti già occupati. Sto ormai per desistere quand'ecco che scorgo una faccia amica: è Lino.

Lino è un vecchio tifoso milanista. Nonostante tifi Il Diavolo è un pacioccone, una pasta d'uomo. Nel mio quartiere è conosciuto da tutti ed è considerato, oltre ad essere una buona forchetta, il maggior esperto del Milan nel raggio di almeno 15 km. M'invita a sedermi e in sua compagnia le successive due ore passano allegramente tra battute e commenti sulla partita. Quasi dimentico di essere in un covo di rossoneri. Lino benedetto, mi hai salvato la serata.

Di più, nella mia testa, forse complice la birra, si fa strada un'idea bislacca e strana, ma sicuramente divertente: intervistarlo per VXL! 
Detto fatto, penso. Glielo chiedo. Lui mi domanda cos'è Vivo Per Lei, cosa deve fare e infine accetta. Accendo il registratore del telefono, mi faccio dare carta e penna dal bancone del Bar e ''l'intervista" comincia. A fronte di qualche piccola correzione, eccola qui.

  • Francesco: Signor Giacomelli per me è un piacere, anzi un onore, che dico, un privilegio poterLa intervistare. 
  • Lino: Ma va là dai, smettila di fare il cretino come sempre, e fammi 'ste due domande. (ride, ndr) 
  • F: Direi di iniziare dalla partita che abbiamo appena visto. Che impressioni hai avuto? 
  • L: Mah, abbiamo visto quello che credo tutti si aspettavano. La Juve ha vinto, come da pronostico. Il Milan ci ha provato, ma è la solita Juve che alla fine, anche giocando male, vince lo stesso. Nessuna novità. Ah ecco, scrivi questo. Tutto come da copione, compresa l'espulsione di Bakayoko. Ormai è tradizione anche il rosso ad un giocatore non bianconero. 
  • F: Che l'espulsione fosse esagerata posso essere d'accordo. Però si trattava di un intervento al limite, diciamo da cartellino arancione... 
  • L: Indubbiamente, ma è una questione di metodo. Se espelli Bakayoko per un intervento del genere non puoi nemmeno non ammonire Emre Can che poco prima ne aveva fatto uno molto simile. È chiaro che dopo, di fronte a questa disparità di giudizio i tifosi si arrabbiano con l'arbitro... 
  • F: Partita rubata quindi? 
  • L: Beh adesso. Tu sai che in fin dei conti sono (quasi) sempre onesto nel giudicare le partite. No, non parlerei di partita rubata, anche perché l'espulsione è arrivata nella fase finale della partita; sarebbe stato diverso se fosse stato all'inizio. Tutto sommato era una partita piuttosto equilibrata. Anche se non così dinamica e intesa (anzi, secondo me quasi noiosa), ci sono state occasioni da entrambe le parti. Diciamo che entrambe potevano vincerla. 
  • F: Ne sei sicuro? La Juve mi è sembrata abbastanza in controllo, per tutto l'incontro. Chi ha giocato meglio? 
  • L: Ha giocato meglio il Milan, Gattuso ha preparato bene la partita: tanta corsa, pressing alto, spesso al raddoppio su Pjanic e Bentancur. La Juve faticava a creare gioco. Anche perché poi i difensori Calabria e Rodriguez chiudevano su Dybala e Costa, con l'aiuto dei centrocampisti. Sono stati abbastanza limitati. Tuttavia quando hai certi campioni davanti diventa comunque difficile. Anche se qualche errore la Juve lo ha fatto, c'erano due tre situazioni che potevamo sfruttare meglio. 
  • F: Ad esempio? 
  • L: Ad esempio un paio di situazioni con Chalanoglu dove la palla è uscita non di molto. E se il tiro di Cutrone entrava...avremmo parlato di un'altra partita.
  • F: Ronaldo molto cinico davanti alla porta. 
  • L: Cosa vuoi che ti dica, Ronaldo è Ronaldo, beati voi che lo avete. Ha avuto due palloni per segnare, uno è uscito di poco, l'altro è entrato. Cinico e concreto come Icardi. D'altronde è anche lo stile di Allegri: essere cinici, essere concreti. Ricordi quando se la prendeva con Pogba, che gigioneggiava con la palla in mezzo al campo? Allegri non vuole fronzoli, vuole l'essenziale, le cose più semplici, importa il risultato, non le giocate. I fatti e i numeri gli danno ragione. 
  • F: Allegri è criticabile? Alle volte si sente dire che ''finché vince non gli si può dire niente''​​. 
  • L: Oddio, direi piuttosto che è incontestabile. Criticabili invece lo siamo tutti, quasi sempre c'è almeno un aspetto sul quale si può migliorare. Su Allegri è ormai storica la questione del bel gioco che manca. Effettivamente visti i campioni che ha a disposizione ci si potrebbe aspettare qualcosa di più. Sampdoria, Atalanta, il Napoli, anche la Lazio, sono tutte squadre inferiori alla Juve ma che esprimono certamente un gioco più divertente. Poi vabbè anche noi milanisti non ce la passiamo bene visto come Gattuso fa (non) giocare il Milan.. (ride, ndr). Anche se devo dire - sulla Juve - che questa sera non si sia nemmeno impegnata veramente. Ha giocato con un po' di sufficienza, diciamo al 50/60% delle sue potenzialità; e questo da tifoso avversario mi preoccupa. Probabilmente esprimerà il miglior gioco attorno a marzo-aprile e d'altronde è logico, visto che punta alla Champions. 
  • F: Spero proprio che sia così, anche perché ora come ora non è esattamente un divertimento guardare le partite della Juventus. 
  • L: Ma cosa ti lamenti, che poi vincete sempre! Voi juventini siete incontentabili, anche questa coppa, non potevate lasciarla a noi? Gobbi egoisti. Già lo scudetto è vostro, come la Coppa Italia. E lascia che te lo dica, quest'anno vincerete pure la Champions, me lo sento dalla schiena... Ogni volta che si avvicina una disgrazia mi fa male...
  • F: Che gufo, sempre a gufare! Ma a parte gli scherzi, una domanda su Higuain e poi parliamo un po' del mercato. Secondo te perché non ha giocato dal primo minuto? 
  • L: Ma perché se ne va, ecco perché. Influenza, scelte tecniche, qualsiasi scusa diano sono tutte cazzate. Non ti sembra strano che fra tutti nella rosa si ammali proprio quello che è maggiormente indiziato a partire, proprio nel pomeriggio prima della finale? Gattuso l'ha lasciato in panchina per questo. Se vinceva otteneva anche il fatto di unire la squadra, come a dire ''Visto? Gliela facciamo anche senza il nostro uomo più forte''. Almeno, io credo questo. 
  • F: Il mercato adesso. 
  • L: Sì va bene, ma fammi prima prendere una birretta con uno stuzzichino. Facciamo una pausa e poi riprendiamo.
  • F: Va bene, allora mi sa poi che taglierò a metà l'articolo e ne farò due, anche per rendere la cosa più leggera. Per chiudere la prima parte ti chiedo però un commento alla bellissima telecronaca dei commentatori Rai. 
  • L: Cosa vu' che te dighe... Vardar le partide coi loro commenti é da pregar il Signor. Ma tanto anche. 

 

FINE PRIMA PARTE