Mai come quest'anno il calcio si è avvicinato al cinema e alla televisione.

Lo spettacolo offerto dal passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus è stato come assistere ad un kolossal cinematografico. Dopo gli ultimi titoli di coda ecco che questa settimana è toccato a due telenovelas ( le trovate su Netflix ) dal grande successo:  protagonisti della prima Malcom, la Roma e il Barcellona; della seconda Bonucci, la Juventus e il Milan. Ed è di quest'ultima che andrò a parlare.

Non entrerò nei dettagli dell'operazione, non farò valutazioni sulla effettiva o meno bontà tecnica di un ritorno alla Juventus di Bonucci. Prenderò invece tre parole, che per me sono piuttosto significative e che riassumono bene la situazione Bonucci da qualche mese a questa parte. Le parole le avete già lette nel titolo e sono: ORGOGLIO, RISPETTO, PRESUNZIONE.

ORGOGLIO

È forse l'aspetto principale del carattere di Bonucci. È associato alla sua consapevolezza di essere un giocatore importante, forte, che è arrivato nell'elite del calcio mondiale. L'orgoglio sprizza fuori da questo giocatore come l'acqua da un soldo di cacio e in campo si vede, eccome. Ma l'orgoglio non è sempre positivo e anche questo si è visto, in campo come negli spogliatoi, nello scontro con Allegri. Troppo orgoglio, troppa poca umiltà lo hanno portato alla rottura con tecnico e squadra, alla cessione al Milan. Dove peraltro le cose non sono andate meglio, chiedendo di essere capitano da ultimo arrivato. La cosa divertente è che la società Milan si è piegata all'ego del giocatore e gli ha consegnato la fascia senza indugiare. Ed è per questo che Bonucci non si è accorto della sua presunzione. Lo farà solo durante il corso di una deludente stagione, dove farà un benefico bagno l'umiltà.

RISPETTO

Quello che Bonucci non ha mostrato, in primis nei confronti dell'allenatore, poi della società, spingendo per una soluzione italiana al problema della cessione. Infine ai tifosi, i quali si sono sentiti traditi da un giocatore che consideravano quasi un ultrà Juventino: in effetti, vedere colui che diceva "non lascerò mai la Juve, mi attacherei ai cancelli di Vinovo pur di non andarmene" andarsene invece ad una rivale storica come il Milan, da juventino qualcosa là sotto fa girare, e pure tanto. Ma non bisogna parlare solo del rispetto mancato mostrato da Bonucci. Tuttavia ho preferito mettere approfondire quest'altro punto nella parte dedicata alla terza e ultima parola. Un indizio, c'entrano i tifosi.

PRESUNZIONE

Ne ha mostrata molta anche Bonucci, ma credo fermamente che niente batta mo molti tifosi Juventini. I quali si oppongono ora ad un eventuale ritorno del numero 19, ritenendolo un traditore, un verme, un ingrato, una nullità umana senza sentimenti. Dimenticando quanti insulti, quante ingiurie hanno dedicato non solo al giocatore ma anche a suo figlio malato durante tutta la passata stagione. C'è stata gente ( e non poca! ) che si è accanita in modo ignobile contro il bambino, augurando lui ogni cosa possibile. E la sola morte era in quegli schifosi insulti forse la cosa più tenera. Accanirsi in un modo così violento, immotivato, contro un omino, una piccola creatura candida ed innocente, mi fa ribrezzo. Ne sono stato inorridito quando è successo. Ne sono stato inorridito nuovamente e ancor di più quando quelle stesse persone che auguravano il peggio ad un bambino parlavano di mancato rispetto da parte di Bonucci alla Curva. Come se quest'ultima fosse candida e innocente, una sposa violata e tradita. Presunzione di essere superiori, di essere in credito con il giocatore; è una senzazione generale tra juventini.

Non continuo nemmeno il discorso, mi fa troppa rabbia, troppo schifo. Mi scuso per l'articolo incompleto, ma sono impressioni che penso valghino lo stesso la pena di essere lette.

Certe volte mi vergogno di essere Juventino insieme ad altri elementi senza dignità. Elementi che si sorprendono e si indignano ( loro! ) se Bonucci, dopo un gol realizzato contro la sua ex squadra, dopo tutti gli insulti ricevuti soprattutto da suo figlio, si rivolge a loro col suo tipico gesto ''Sciacquatevi la bocca''...

Che vergogna