Partiamo dai fatti: Andreazzoli non è più l'allenatore dell'Empoli; al suo posto la dirigenza ha scelto Iachini. Per carità, quest'ultimo è un ottimo allenatore e spesso ha fatto bene conducendo le sue squadre alla salvezza (si veda solo nell'ultima stagione il Sassuolo, che con lui ha raggranellato un bottino di 31 punti in 25 gare) e personalmente non ho nulla contro di lui; ma non è a mio avviso la scelta giusta per l'Empoli.

Non lo è semplicemente perché pensavo (e penso ancora) che fosse Andreazzoli l'allenatore adatto a guidare i toscani. Tanto più che la notizia del suo esonero mi è giunta del tutto inaspettata. Non mi aspettavo il suo esonero prima ( e vedremo poi il perché ), a maggior ragione non me lo aspettavo dopo la sconfitta col Napoli - una partita che sulla carta non aveva possibili esiti diversi -.

Di tutte le cose che non vanno in questa faccenda una è sicuramente il tempismo: è assurdo che una società che lotta per la salvezza esoneri il proprio allenatore dopo una partita persa con una big.

E non una big qualsiasi, sia chiaro. Il Napoli! Il Napoli di Ancelotti, il Napoli di Insigne, Mertens, Hamsik, Koulybaly! Il Napoli che è attrezzato per vincere lo scudetto, il Napoli che negli ultimi tre anni è stata la rivale della Juventus nella corsa al tricolore. Posto che il 5 a 1 è pure un risultato ingiusto nei confronti della buona partita giocata dall'Empoli, direi che era più che pronosticabile che la truppa di Andreazzoli non avrebbe ottenuto punti contro il Napoli, e men che meno era probabile li ottenesse al San Paolo. E per tornare indietro di un turno, era ancor meno probabile che li ottenesse contro la Juventus di Cristiano Ronaldo (lascio a voi i commenti sulla differenza di forza delle due squadre...).

Non che mi aspettassi o pretendessi una fiducia incondizionata della società empolese nei confronti dell'allenatore romano; certo mi aspettavo però che la sua posizione venisse messa in discussione a partire al massimo dalle prossime partite, in caso di mancanza di risultati anche contro Udinese e Atalanta.

Anche perché, parlandosi chiaramente, ciò che mancava all'Empoli di Andreazzoli erano i risultati, i punti. Non di certo il gioco o gli era imputabile l'espressione di un pessimo calcio! Tutt'altro. E infatti l'Empoli di Andreazzoli a calcio ci sapeva giocare e pure bene: tra le squadre in lotta per la salvezza era quella che in assoluto giocava meglio. Bel gioco dunque, ma con 6 punti, frutto di una vittoria e tre pareggi, conquistati in 11 partite, lo si è accusato di assenza di risultati.

E qui si apre un altro tema, un altro argomentone, che certo ci terrebbe impiegati fin per troppo tempo e di cui in realtà ci interessa fino ad un certo punto: il calcio bello da vedere ma ''inutile'' perché ''non ti fa vincere niente''. Com'é naturale il pensiero va subito a Napoli e Juventus, ad una contrapposizione che tante volte si è riproposta durante questi anni; con i due allenatori-paladini, Sarri da una parte, Allegri dall'altra. Ma come già detto, a noi di questo tema c'importa solo fino ad un certo punto. Perché stiamo parlando dell'Empoli, e l'Empoli non è il Napoli né tantomeno la Juventus; e soprattutto l'Empoli non ha i giocatori del Napoli né tanto meno della Juventus; e ancora e a maggior ragione l'Empoli punta alla salvezza e non allo scudetto o alla Champions. E' chiaro che le squadre sono diversissime, la differenza sul piano tecnico tra giocatori è notevole e gli obbiettivi sono differenti.

Ma a maggior ragione, perché cacciare un allenatore che nonostante si tratti di una realtà provinciale, nonostante i limiti tecnici dei suoi calciatori, fa giocare la sua squadra con un gioco che diverte e convince? Perché sì, l'Empoli di Andreazzoli convinceva. Nonostante i risultati sembrano dire il contrario, nelle partite finora disputate i toscani non hanno mai rimediato figuracce e anche quando sconfitti sono usciti a testa alta. Anche contro il Napoli, partita che hanno affrontato a viso aperto e giocata fino in fondo.

Sotto questo punto di vista l'esonero di Aurelio, ricorda quello di Dario, Ballardini; con la differenza che nel caso del tecnico del Genoa i risultati c'erano e ciò lo rende un esonero ancora più inspiegabile. (al Genoa però c'è anche Preziosi, e qua salta qualsiasi ragionamento logico)

All'Empoli i risultati effettivamente un po' mancavano, e vi si sarebbe tentati di trovare una ragione dell'intervento della dirigenza. Ma anche qua, guardiamoci bene negli occhi; anzi, guardiamo bene chi l'Empoli ha finora affrontato:

il Cagliari (vittoria), il Genoa, il Chievo (pareggio), la Lazio (!) , la rivelazione Sassuolo, il Milan (!), il Parma, la Roma (!!), il Frosinone ( pareggio ), la Juventus (!!!) , il  Napoli (!!!).

Ma di cosa stiamo parlando? Ci rendiamo conto che, tolti forse Genoa o Cagliari, l'Empoli non ha affrontato altro che big match o scontri salvezza? Si tratta di un calendario intensissimo, a dir poco, ostico. Se poi si va a vedere più nel dettaglio allora si scopre che tre punti sono stati ottenuti contro il Cagliari, contro il Chievo un pareggio che va stretto al netto del palo colpito e per le occasioni create, contro il Milan un ottimo pareggio, contro il Parma una sconfitta ma con ben due legni colpiti e infine il Frosinone dove abbiamo assistito ad un pirotecnico 3 a 3.

E' vero, direte voi, con i se e i ma non si va da nessuna parte.

Epperò se sei una dirigenza che devi prendere una decisione così importante come confermare o licenziare un allenatore, dovresti anche contestualizzare i mancati risultati. E allora si può ben vedere come l'Empoli non abbia fatto punti contro le big se non nel caso del pareggio col Milan ( ma questo era tutto sommato molto prevedibile ) e che negli scontri salvezza non abbia alla fine sfigurato, spartendosi la torta con Chievo e Frosinone e perdendo ( con molte recriminazioni ) purtroppo contro il Parma, che pure sta conducendo un ottimo campionato e sarebbe forse la squadra rivelazione del torneo se non fosse per il Sassuolo di De Zerbi.

E allora, visto che la squadra giocava bene e che il calendario è stato finora tutto fuorché amico, non valeva forse la pena di aspettare ancora un paio di partite? Anche perché il 16esimo posto ora occupato proprio dall'Udinese dista solamente 3 punti.

Insomma, a me questo esonero pare veramente ingiusto. E aggiungo, con una certa vena ironica che non nascondo, che una simile attenzione, direi quasi ossessione ai risultati da parte della dirigenza dell'Empoli la trovo fuori luogo; anche perché la stessa dirigenza, solamente un paio di stagioni fa, rinnovava ostinatamente la fiducia ad un altro allenatore, Martusciello, (lui sì meritevole d'essere esonerato) nonostante i pessimi risultati ( per non dire delle prestazioni ) inanellati uno dopo l'altro soprattutto nella seconda metà del campionato. Risultati che, come ricorderete, comportarono la retrocessione dell'Empoli a favore della salvezza-miracolo del Crotone di Di Nicola.

Infine trovo irriconoscente e indelicato il trattamento riservato a mister Andreazzoli. Irriconoscenza verso colui il quale, l'anno passato, aveva riscritto la storia dell'Empoli e della serie B, diventando il primo a condurre i toscani ad una promozione ottenuta senza nessuna sconfitta durante il campionato e ancora, diventando il mister della prima squadra in serie B che alla fine del torneo poteva schierare sia il primo che il secondo marcatore, rispettivamente Caputo e Donnarumma. Tradotto significa: gioco bello ed efficace, risultati e record.

L'indelicatezza? L'esonero, comunicato proprio il giorno del 65esimo compleanno del mister; come si suol dire, la classica ciliegina sulla torta.