L'attesissima sentenza è infine arrivata, precisamente nella giornata di ieri. Il Parma resta in serie A. Quindi se l'è cavata? Non proprio, perché sì resta nella massima serie, ma con 5 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2018/2019, mentre Calaiò, l'attaccante parmense al centro dell'indagine per presunto illecito sportivo dovrà scontare una squalifica di ben 2 anni. Così ha deciso il tribunale federale nazionale.

È una condanna piuttosto dura per chi, in una lettura di primo acchito, può essere considerato - o forse è meglio dire scambiato per - innocente. Cinque punti di penalizzazione sono tantissimi per una società di bassa classifica che a fine stagione si può ritrovare salva anche solo per un punto ( si veda Chievo e Crotone ); i due anni di squalifica a Calaiò poi sono ancora più pesanti: a 36 anni ( il siciliano è classe 1982 ) significa quasi di per certo la fine della carriera. Sentenza dura, durissima. Giusta?

Premetto che non sono un giurista, non studio Giurisprudenza e dunque in questo campo sono un Signor Nessuno. Fatta questa premessa, posso dire che da persona normale estranea ai fatti, dopo aver letto e riletto attentamente la sentenza e aver ponderato lungamente sulla vicenda, sono giunto alla conclusione che... di questa sentenza non avevo capito una mazza. Detto proprio con un francesismo nobilitante. Ragionando ulteriormente ho poi capito qualcosina di più.

Nella mia testa mi ero fatto un film diverso, diciamo in bianco e nero, della faccenda. La trama del film era più o meno questa:  (Io pensante) "Beh, se il tribunale riconoscerà l'illecito allora il Parma resterà in serie B e probabilmente Calaió sarà radiato (NERO), se invece il tribunale sentenzierà che non c'è nulla allora il Parma sarà ammesso in serie A e Calaió verrà riconosciuto innocente, ergo potrà giocare.. (BIANCO)"

Sicuramente era una visone assai semplicistica della cosa, ma ciò non toglie che la sentenza emessa ieri dal tribunale federale mi abbia sorpreso e non poco. Potremmo dire che tra "bianco" e "nero" il Tribunale abbia fatto "grigio".

Infatti il Parma resta in serie A, perché «ha conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in Serie A» mentre per quanto riguarda i messaggi di Emanuele Calaiò destinati e riferiti ai difensori dello Spezia Filippo De Col e Claudio Terzi il Tfn sentenzia che « si è in presenza, nella specie, di un tentativo di illecito decisamente respinto dai destinatari dei messaggi e la cui conoscenza da parte della Società Parma Calcio non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata». Riassumendo: secondo il Tribunale, il tentativo di illecito sportivo è opera esclusiva di Calaiò, senza che la società Parma ne fosse a conoscenza; tentativo andato a vuoto, avvenuto in occasione dell'ultima, decisiva partita per la promozione in serie A di Parma o Spezia e che quindi non intacca il percorso fino ad allora compiuto durante la stagione dalla società emiliana.

Quindi il Parma non è colpevole, ma il suo giocatore sì, ma non di un atto commesso, bensì di un atto che poteva essere commesso e di cui la società pare non fosse a conoscenza. Atto che peraltro ( ripeto per completezza ) non mina la stagione del Parma, ma che evidentemente desta dei dubbi sulla condotta etica del giocatore in occasione di altre importanti partite di cartello.

Da questa vicenda escono insoddisfatti un po' tutti: il Parma che chiedeva l'assoluzione totale; Calaiò che si vede nei fatti radiato per due messaggi dalla assai discutibile interpretazione; lo Spezia che si vede confermata come valida la partita contestata; il Palermo, che sperava in una promozione in serie A a discapito del Parma.

A mia personalissima impressione pare che la questione di certo non sia finita qui: molto probabilmente il Parma ricorrerà in Corte d'Appello; e lo stesso Tribunale Federale proseguirà nelle indagini per stabilire se vi sono stati altri episodi di presunto o riscontrato illecito sportivo.

Insomma, la serie A 2018/2019 parte già col fuoco delle polemiche addosso. E manca ancora la sentenza sui trasferimenti e conti gonfiati del Chievo, aspettata con trepidazione in quel di Crotone ( ricordo che gli Squali potrebbero essere ripescati ). Che goduria, già abbiamo polemiche su cui polemizzare; per noi italiani, popolo di polemici, è una manna dal cielo. O no? Polemizzate pure questa mia affermazione.

 

( Nel dubbio, rigore per la Juve. )

 

Un saluto,

Francesco De Nadai