È stata la scelta più rischiosa che il Pescara potesse fare. Tra le più rischiose sicuramente. Un profilo che a primo impatto non è carne pesce. E a mio modo di vedere, non è certo un profilo del genere che può riportare entusiasmo ad una piazza depressa perché dovrà affrontare ancora un campionato di Serie C.

Allo stadio di Pescara c'è una media di 2 mila persone ad assistere alle partite del delfino. Sono poche, a testimonianza dello scarso entusiasmo che c'è. Daniele Sebastiani giustamente se ne lamenta, ma la gente allo stadio la si riporta anche con il nome altisonante. Uno Zeman lo stadio Giovanni Cornacchia lo fa riempire. Alberto Colombo, nuovo allenatore del Pescara, l'ultima stagione al Monopoli, non è un profilo che entusiasma la piazza e non riempie lo stadio. Non si può pretendere di ottenere il massimo con il minimo sforzo.
Non sempre il nome importante è sinonimo di risultati, ma sempre è sinonimo di un iniziale entusiasmo. Il nome altisonante riporta la gente allo stadio. Si è optato per un profilo come Alberto Colombo. La responsabilità di questa scelta è tutta del nuovo direttore sportivo del delfino, ovvero Daniele Delli Carri, che torna così al Pescara. Una scelta sicuramente rischiosa, che sinceramente non comprendo. A questo punto non era più sensato tenere Luciano Zauri? In molti sostengono che Colombo durerà meno di Auteri.
A Pescara siamo abituati bene con gli allenatori. Abbiamo lanciato nel grande calcio anche allenatori che non avevano, quando sono giunti a Pescara, un grosso pedigree. Carlo Mazzone, Giovanni GaleoneTarcisio Burgnich, Maurizio Sarri, Antonello Cuccureddu, Eusebio Di Francesco, Zdenek Zeman, Giovanni Stroppa, Massimo Oddo, questi sono solo alcuni allenatori che sono stati coach del Pescara. E sono dei nomi altisonanti. Alcuni sono la storia vincente di Pescara, come Galeone, Zeman e Oddo.

Alberto Colombo è sulla carta un profilo modesto. Spero sempre di sbagliarmi e che possa stupire e farci ricredere a tutti noi che siamo scettici su di lui. Classe 1974, nato a Cesana Brianza, da calciatore è stato un centrocampista che ha avuto una carriera modesta in squadre piccole come Como, Palazzolo, Lecco, Monza, Albinoleffe, Chiasso, Montichiari. Da allenatore altrettanto. Nulla di particolarmente rilevante. Ha allenato la Pro Patria, Reggiana, Sudtirol, Vicenza, Alessandria, Arzignano Valchiampo, Virtus Francavilla, Monopoli. Pescara è la sua grande occasione. Una carriera intera da allenatore spesa in Serie C fino ad oggi, al suo avvento a Pescara. Con la Reggiana fece una semifinale di play off senza ottenere la promozione, e con il Monopoli viene eliminato al secondo turno di play off.
È un tecnico che ha fatto giocare con il 3-5-2 ma ha anche utilizzato il 4-3-3, modulo che probabilmente userà anche nel Pescara. Sotto questo aspetto viene descritto come un tecnico flessibile, non  fissato o ancorato ad un solo modulo ma capace di fare giocare con diversi moduli in base alle caratteristiche dei propri calciatori.
Sarà un Pescara che punterà sui giovani e su gente che sia motivata ad affrontare l'inferno della Serie C. E la motivazione deve essere un fattore fondamentale. L'ultima stagione il Pescara è stato tradito proprio dai senatori che hanno offerto performance scadenti, e probabilmente non avevano le giuste motivazioni e non si erano calati mentalmente nella realtà della Serie C. Difatti Sebastiani, che sta chiudendo per l'ingresso di nuovi soci in società, ha fatto capire che il Pescara non si snaturerà e punterà su giovani affamati e vogliosi di mettersi in mostra con la maglia del delfino anche in una realtà come la Serie C. Un inferno dal quale il Pescara deve scappare il prima possibile.
Ci riuscirà con Colombo? Personalmente avrei preferito un nome altisonante come Zdenek Zeman. Sulla carta con Colombo sembra impossibile che il Pescara possa fare un campionato vincente. Ma non si sa mai. Potrebbe sorprendere.

C'è un aneddoto popolare, che è un modo di dire, che è chiamato l'uovo di Colombo. Questo modo di dire significa designare una soluzione insospettatamente semplice a un problema apparentemente impossibile. Un detto che secondo alcune leggende è riconducibile al navigatore genovese Cristoforo Colombo, colui che inconsapevolmente scoprì l'America nel 1492. La leggenda narra che nel 1493 quando tornò dalle Indie, dopo un anno dalla scoperta dell'America, la sua impresa fu sminuita in una cena organizzata in suo onore dal Cardinale Mendoza. Colombo scoprì la via occidentale delle Indie, che sarebbe il subcontinente indiano e il sud est asiatico. Dissero questi nobili spagnoli a Colombo che tutti potevano fare questa scoperta se avessero avuto i mezzi adatti. Cristoforo Colombo in pronta risposta li sfidò a fare restare un uovo dritto sul tavolo. Nessuno ci riuscì tranne Colombo che fece una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo colpendolo leggermente contro lo spigolo del tavolo. L'uovo rimase dritto. 
La soluzione insospettatamente semplice ad un problema che sembra irrisolvibile, visto l'umore della piazza biancazzurra, che teme un lungo calvario in Serie C sarebbe stato uno Zeman, o comunque un profilo più di grido, più affermato e importante.

Alberto Colombo ha dalla sua la voglia di emergere. È la sua grande occasione. La flessibilità sui moduli da usare è un qualcosa che gioca a suo vantaggio.
È un grande rischio. La speranza è che Delli Carri abbia fatto una mandrakata, una magia e abbia avuto l'intuizione giusta e che Colombo stupisca tutti e riporti il Pescara in Serie B.