Quando Emanuele Calaiò giocava nel Pescara in Serie B veniva soprannominato il 'Gilardino della serie B'.
Effettivamente sono stati due attaccanti molto simili come caratteristiche. Calaiò è un giocatore che a Pescara ha fatto benissimo e che personalmente io adoravo. Calaiò eguagliò il record di Rebonato in B con la maglia del Pescara e con il delfino fece 21 reti nella serie cadetta, precisamente nella stagione 2003-2004 Calaiò in 43 match fece appunto 21 gol con la maglia del Pescara. Emanuele Calaiò è cognato di Nicola Mora, ex calciatore di ruolo centrocampista che ha giocato 6 mesi anche nel Pescara nel 2007.

Il record di Calaiò e Rebonato con il Pescara in B fu superato da Gianluca Lapadula Vargas, noto solo come Lapadula attaccante italo-peruviano classe 1990 che ha giocato anche con il Milan nella stagione 2016-2017 vincendo anche una Supercoppa italiana con il Milan nel 2016 contro la Juventus ai rigori e che con il Milan nell'unico anno che restò in rossonero e che il diavolo prese proprio dal delfino fece 27 presenze in A con 8 gol all'attivo ma con il Pescara l'annata precedente, ovvero nel 2015-2016 fece 40 presenze e 27 gol con l'aggiunta dei play off dove realizzò 3 gol in 4 presenze. L'anno prima di venire a Pescara, Lapadula fece 21 gol in 38 presenze con il Teramo in Lega Pro.

Tornando a Emanuele Calaiò, nella sua carriera ha dimostrato di essere un vero bomber d'area.
Emanuele Calaiò è nato a Palermo l'8 gennaio del 1982. È stata una prima punta, che prediligeva calciare con il mancino ma ha saputo segnare anche di destro, forte di testa e nel gioco aereo. Aveva un gran senso del gol ed è stato un ottimo rigorista realizzando nella sua carriera ben 41 rigori su 49 tirati.
Cresce come calciatore nelle giovanili del Panormus, scuola calcio palermitana ma nel 1997 passa nelle giovanili del Torino ed esordisce con il Torino nei professionisti in prima squadra nell'annata 1999-2000 in Serie e realizza il suo primo gol tra i professionisti concludendo la stagione con 7 presenze e 1 gol all'attivo.
L'anno dopo resta al Toro, finito in B. E in 9 match realizza 2 gol. Esordisce anche in Coppa Italia raccimolando due presenze senza andare a segno. L'anno dopo inizia la stagione con il Torino in Serie A ma vi resta solo 6 mesi. Accumula 4 presenze in campionato e 1 in Coppa Italia senza andare a segno e da gennaio 2002 passa alla Ternana in B dove realizza 2 gol in 10 presenze. Dal 2002 fino a gennaio 2003 gioca con il Messina in B, realizza 2 gol in 12 match nella serie cadetta ma a gennaio si trasferirà al Pescara militante in Serie C1. In 8 presenze realizza 1 gol e in più accumula anche 2 presenze nei play off senza andare a segno. Il Pescara viene promosso in B e l'anno dopo arriva l'anno della consacrazione di Emanuele Calaiò.
Nel 2003-2004 come ho accennato sopra, Calaiò con il Pescara in Serie B realizza 21 gol in 43 presenze e accumula anche 1 presenza in Coppa Italia senza andare a segno.

Calaiò è sulla bocca di tutti. Il suo soprannome è l'arciere per il suo modo di esultare che mima proprio un arciere mentre lancia una freccia con il suo arco, ma viene paragonato sempre più ad Alberto Gilardino che milita in A nel Parma e in quell'anno con la squadra del Parma in A realizza 23 gol in 34 presenze. Alberto Gilardino che come Calaiò oltre ad essere entrambi prime punte, sono anche entrambi classe 1982.
Il Pescara resiste agli assalti e riesce a tenere Calaiò altri 6 mesi. Con il delfino il bomber palermitano dal 2004 fino a gennaio del 2005 realizza 6 gol nella serie cadetta su 19 presenze e in più 2 gol in 3 match di Coppa Italia. Tuttavia il Napoli gli propone, nonostante sia in C1 un ingaggio molto più importante che il Pescara non può sostenere e così Calaiò decide di scendere di categoria e sposare il progetto dei partenopei. Il Pescara deve così, a metà stagione, rinunciare al suo bomber che viene ceduto in compartecipazione alla squadra campana.
Nelle due annate successive, Calaiò contribuisce in maniera netta alla promozioni del Napoli, prima in B e poi in A. I primi 6 mesi a Napoli, da gennaio a giugno del 2005 tra campionato e play off  realizza 6 gol in 18 presenze complessive. I partenopei restano in C ma l'anno, nel 2005-2006 vince il campionato di C1 con il Napoli e realizza 18 gol in 33 presenze nel campionato di C1 con i partenopei. Per Calaiò anche 3 presenze e 1 gol in Coppa Italia e 2 presenze nella Supercoppa di Serie C senza alzare il trofeo perdendo contro lo Spezia.
L'anno dopo in B con i partenopei Calaiò in 38 match realizza 14 gol e in Coppa Italia 2 gol in 3 presenze. Il Napoli così va in A ma nella massima seria il suo score realizzativo non è dei migliori, ovvero 2 gol in 26 presenze e solo 1 gol in 5 presenze in Coppa Italia. C'è bisogno di un cambiamento e così Calaiò si trasferisce a Siena e qui ritrova continuità. 
Gioca con il Siena dal 2008-2009 fino a gennaio 2013. 4 anni in Serie A e una annata in B, nella stagione 2010-2011 dove in 39 match nella serie cadetta realizza 18 gol. Per lui quell'anno anche una presenza in Coppa Italia senza andare a segno. A Siena complessivamente tra campionati e Coppa Italia in 154 presenze realizza 50 reti e con il Siena in A va in doppia cifra solo nel 2011-2012 dove realizza 11 gol in 25 presenze. Per lui quell'anno anche 1 gol in Coppa Italia a fronte di una presenza.
Da gennaio a giugno 2013 torna a Napoli, ma in questi 6 mesi accumula solo 6 presenze in Serie A senza andare a segno. Tuttavia esordisce nelle coppe Europee e accumula 2 presenze in Europa League senza andare a segno. Fino ad ora non aveva mai giocato nelle competizioni europee. Resteranno le uniche sue due presenze in Europa League. Non giocherà mai in Champions League.
Nel 2013-2014 gioca nel Genoa in Serie A e in 22 match realizza 3 gol. Nel 2014-2015 va a giocare a Catania e dopo l'esperienza con il Messina, torna a giocare in Sicilia. Nonostante sia nativo di Palermo, non è mai riuscito a giocare con i rosanero. Con il Catania in B realizza 18 gol in 35 presenze e ha all'attivo anche 2 presenze in Coppa Italia senza andare in gol. L'anno dopo, sempre in B, annata 2015-2016 va a Lo Spezia e in 37 match di campionato realizza 9 gol. Per lui anche una presenza nei play off e 2 gol in 3 match di Coppa Italia.
L'anno dopo va a giocare al Parma in Lega Pro. Una altra grande decaduta dopo il Napoli. In Lega Pro, che corrisponde alla C1, Calaiò contribuisce alla risalita del Parma in B e realizza 15 gol in 36 match. E 2 gol nei play off in 6 match. Per lui in quell'annata anche 1 gol con una presenza nella Coppa Italia di Lega Pro. L'anno dopo con il Parma in B realizza 13 gol in 35 presenze e 1 gol in Coppa Italia su una presenza. Il Parma va in A grazie soprattutto a Calaiò. Come successe con il Napoli, Emanuele Calaiò è stato fondamentale per la rinascita di queste due big decadute come Napoli e Parma, riportate a suon di gol nella massima serie. Ma come successe con il Napoli, nelle massima serie non trova fortuna con queste due squadre. Con il Parma in A resta dal 2018 fino a gennaio del 2019. Qui la sua carriera si macchia con un episodio sgradevole.
Per aver tentato di "alterare il regolare svolgimento e il risultato finale" di Spezia-Parma con dei messaggi whatsapp presi come prova, che Calaiò inviò ai suoi ex compagni Filippo Da Col e Claudio Terzi, venne squalificato per due anni, squalifica poi ridotta fino al 31 dicembre del 2018 con aggiunta sanzione di 30.000 euro. Non giocherà mai con il Parma in A e chiude  la carriera in Serie B con la Salernitana dove giocherà 6 mesi da gennaio a giugno 2019 e dove realizzerà 2 gol in 12 presenze più 2 presenze nei play off.

Calaiò si è sempre difeso dalle accuse di voler alterare il match tra Parma e Spezia e dichiarò a tal proposito: "Dispiace sia stato infangato il mio nome e quello della mia famiglia per dei messaggi, non ho mai pensato di mandare messaggi per un secondo fine. Lo giuro sui miei figli, io sono una persona corretta, sono sempre stato un esempio per i giovani per la mia professionalità. Speravo di non dover arrivare a questo punto per difendermi da una cosa che non ho mai fatto. Vorrei finire la mia carriera come l'ho iniziata, professionalmente, correttamente e con la limpidezza che mi ha sempre contraddistinto. Se avessi voluto alterare una partita, sicuramente non lo avrei fatto con whatsapp ma da Parma a La Spezia sono un'ora di macchina e sarei andato lì di persona. Voglio uscire pulito da questa situazione."

Nella sua carriera Emanuele Calaiò ha vinto a livello giovanile un campionato giovanissimi nazionali con il Panormus nel 1996/97 e con l'Italia Under 20 un Torneo Quattro nazioni nel 2002/2003 dove vinse anche la palma di miglior marcatore con 7 reti. Nel 2005/2006 vinse anche il titolo di capocannoniere in Serie C1 con 18 gol con la maglia del Napoli. Ha vinto 2 campionati di Serie B con il Torino nel 2000/2001 e con il Napoli nel 2006/2007. Con il Napoli ha vinto anche un campionato di Serie C1 nel 2005/2006.
Alberto Gilardino è stato un attaccante prima punta abile a muoversi sulla linea del fuorigioco e dotato di uno sviluppato senso del gol. Una specie di Filippo Inzaghi, altro bomber leggendario del Milan, per quanto riguarda il muoversi sulla linea del fuorigioco, ma per quanto riguarda il gioco aereo ricorda molto Emanuele Calaiò. Ovviamente la carriera di Gilardino è stato di un altro livello rispetto ad Emanuele Calaiò. Ha avuto una carriera molto più importante.

Alberto Gilardino nasce a Biella il 5 luglio del 1982. Era soprannominato "il Violinista" per via del suo modo di esultare dopo il gol, ovvero per il fatto che mimava l'azione del suonare un violino. Era destro di piede, il suo preferito, ma ha segnato in tutti i modi, anche di sinistro. Indimenticabile un suo gol contro il Manchester United in Champions League con la maglia del Milan partendo in contropiede sulla linea del fuorigioco e davanti al portiere della squadra inglese con freddezza da vero bomber, spiazzarlo con un piatto di destro che non gli ha lasciato scampo. Bomber vero, capace di proteggere bene la palla e molto scaltro nell'essere un opportunista del gol, negli anni in cui fece faville al Parma, migliorò molto anche con il sinistro. Era abile a smarcarsi dentro l'area, aveva tempismo sotto porta, sapeva dettare la profondità ed era abile nei colpi di testa.
Cresciuto nelle squadre giovanili della Cossatese, squadra di Cossato in provincia di Biella dove lui è cresciuto, ha cominciato a giocare in questa squadra prima di passare alle giovanili della Biellese-Vigiliano, per poi dal 1997 entrare a fare parte delle giovanili del Piacenza. 
Nel 1999-2000 Gilardino esordisce nel calcio professionistico con il Piacenza in Serie A e realizza 3 gol in 17 presenze. L'anno dopo inizia la stagione nel Piacenza in B. In campionato non trova spazio ma gioca 3 match in Coppa Italia realizzando 2 gol. A inizio stagione 2000-2001, nel settembre di quell'anno passa al Verona in A. Realizza 3 gol in 22 presenza e accumula anche 2 presenze nello spareggio salvezza che consente al Verona di mantenere la categoria. 
L'anno dopo resta a Verona in Serie A ma quell'anno viene caratterizzato da un brutto avvenimento. La sera del 26 aprile 2001 viene coinvolto in un pericolo incidente stradale. La sua auto con a bordo lui ed altre 3 persone viene coinvolto in un incidente contro il Camion. La sua macchina finisce nel fiume Sile ma miracolosamente ne esce illeso e prima che la macchina venga risucchiata dal fiume salva anche gli altri passeggeri. Tuttavia questo incidente gli causa la frattura dello sterno e chiude anzitempo la sia seconda stagione con la maglia del Verona nel 2001-2002 dove realizzerà 2 reti in 17 presenze in A e 1 gol in 2 presenze in Coppa Italia. 
L'anno dopo passa al Parma dove avverrà la sua consacrazione e dove esordirà anche nelle coppe Europee, per la  precisione in Coppa Uefa che giocherà in tutti i tre anni che rimarrà a Parma. Nel 2002-2003 nel Parma in A realizza 4 gol in 24 presenze, 1 gol in Coppa Italia in 2 match disputati e accumula anche 2 presenze in Europa League senza andare a segno.
Nel 2003-2004 in 34 presenze realizza 23 gol in Serie A con il Parma ed è l'anno che lo farà salire alla ribalta. Segna anche i suoi primo gol in Coppa Uefa con la maglia gialloblu del Parma dove le marcature saranno 3 in 4 match giocati. In quell'anno anche 2 match giocati in Coppa Italia senza andare in gol.
L'anno dopo, nel 2004-2005 Alberto Gilardino segna altri 23 gol con il Parma in A in 38 match disputati  più una presenza con un gol nello spareggio salvezza vinto dal Parma contro il Bologna che consente alla squadra di Gilardino di rimanere in Serie A.
Nel 2005-2006 arriva la grande occasione della sua carriera. Alberto Gilardino approda al Milan. Con i rossoneri in 3 stagioni accumula complessivamente tra Serie A, Coppa Italia, Champions league,  Supercoppa Europea e Mondiale per club 132 presenze condite da 44 gol. Gilardino è in una squadra stellare che comprende tra gli altri Kakà, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Maldini, Nesta, Filippo Inzaghi, Shevchenko e vince con i rossoneri 1 Champions League (2006-2007), 1 Supercoppa Europea (2007)e 1 mondiale per club (2007). Era il Milan di Carlo Ancelotti.
Nel 2005-2006 in A con i rossoneri Gilardino realizza 17 gol in 34 presenze. Esordisce in Champions League e in 10 presenze non realizza nemmeno un gol ma in Coppa Italia lo stesso anno ne fa 2 di reti in 3 presenze.
Nel 2006-2007 in A con il Milan realizza 12 gol in 30 presenze, 2 gol in 4 presenze in Coppa Italia e 2 reti in 11 presenze in Champions League, le sue prime reti in questa competizione. Nonostante in questo anno ci sia stata l'esplosione di Pato, Gilardino riuscirà a dire la sua nonostante si sarebbe aspettato anche un maggiore impiego. Era deluso e pensava di andarsene ma alla fine decide di rimanere al Milan convinto dalla dirigenza.
L'anno dopo, nel 2007-2008 Gilardino con il Milan realizza 7 gol in 30 presenze, 1 presenza in Coppa Italia senza andare a segno e 2 reti in 7 presenze di Champions. Per lui anche una presenza sia in Supercoppa Europea e sia nel mondiale per Club.
Nel 2008-2009 passa alla Fiorentina. Il 'Violinista' resta in Viola fino al gennaio del 2012. Il primo anno segna 19 gol in 35 presenze con la Fiorentina in A. Nel suo score anche 1 presenza in Coppa Italia senza andare a segno, 8 presenze in Champions League con 5 gol all'attivo e 1 gol in 2 presenze in Coppa Uefa.
L'anno dopo saranno 36 le presenze in A con 15 gol all'attivo, 3 presenze in Coppa Italia e 4 gol in Champions League su 9 presenze. Nel 2010-2011 con i Viola fa 12 gol in 35 presenze e accumula una apparizione in Coppa Italia senza entrare nel tabellino dei marcatori.
Dal 2011 fino a gennaio del 2012 resta in viola e segna 2 gol in 12 match di A e 1 gol in un match di Coppa Italia. Dal gennaio del 2012 fino ad agosto del 2012 passa al Genoa in A. Il primo anno con il grifone accumula 14 presenze in A condite da 4 marcature. 
Nel 2012-2013 gioca un anno al Bologna in A e realizza 13 gol in 36 match. Per lui anche una presenza in Coppa Italia. Nel 2013-2014 torna al Genoa dove le cose andranno meglio e sempre in A con il grifone realizza 15 gol in 36 match ed un gol in Coppa Italia in una presenza.
Nel luglio del 2014 va a giocare in Cina nel Guangzhou Evergrande allenato da Marcello Lippi, che è stato Ct dell'Italia che ha vinto i mondiali del 2006 di cui Gilardino ha fatto parte e dove ha realizzato un gol contro gli Stati Uniti. Gilardino quindi è stato campione del mondo anche con gli azzurri oltre che con il Milan nel mondiale per Club. Nel Guangzhou con Gilardino c'è anche un altro calciatore italiano in rosa con lui, ovvero il trequartista Alessandro Diamanti. Da luglio 2014 fino a gennaio 2015 con il Guangzhou Evergrande Gilardino realizza 5 gol in 14 presenze,  1 gol in Coppa di Cina in una presenza e accumula 2 presenze nella Champions League asiatica. Vincerà con il Guangzhou Evergrande la Chinese Super League nel 2014.
Nel gennaio del 2015 torna alla Fiorentina  e accumula 14 presenze in A con 4 gol all'attivo. Nel 2015-2016 va a giocare nel Palermo in A e in 33 presenze realizza 10 gol e 1 gol in 1 presenza in Coppa Italia.
Dal 2016 fino a gennaio del 2017 gioca ad Empoli in A. 14 match disputati con la squadra Toscana senza andare a segno in campionato e un gol in Coppa Italia in 2 match disputati con l'Empoli.
Nel gennaio del 2017 va a giocare nel Pescara in A voluto dal suo compagno sia al Milan che in Nazionale Massimo Oddo. Qui ha un grave infortunio che ne compromette la stagione e con il delfino accumula la miseria di 3 presenze in A senza andare a segno. Un vero peccato. Era il grande colpo del Pescara per quel mercato di gennaio. Nel 2017-2018 chiude la carriera nello Spezia in B dove in 16 match realizza 6 gol dopo essere rimasto svincolato 3 mesi firmando con lo Spezia il 3 ottobre 2017.
Complessivamente con la nazionale maggiore italiana Gilardino ha realizzato 19 gol in 57 presenze. Nella sua carriera ha vinto anche un Campionato d'Europa Under 21 con l'Italia di categoria nel 2004 e sempre con i giovani azzurri ha ottenuto un bronzo olimpico sempre nel 2004.

Calaiò e Gilardino sono stati due grandi bomber. Gilardino è stato di un livello superiore e ha scritto una pagina importante nella storia del calcio. Hanno avuto diverse squadre in comune ma solo una volta si sono incrociati, nel Genoa, nel 2013-2014. Parma, Pescara, Genoa e Spezia sono le quattro piazze che hanno visto sia Calaiò che Gilardino vestire le loro maglie. Gilardino è riuscito a giocare anche nel Palermo, squadra della città natale di Calaiò dove il bomber palermitano non riuscì mai a giocare.

Così diversi, così simili. Calaiò e Gilardino: i gemelli diversi del calcio.