Ieri sera Mikel Arteta ha conquistato i suoi primi tre punti da tecnico dell’Arsenal; i Gunners hanno vinto 2-0 contro i rivali del Manchester United, iniziando l’anno nel migliore dei modi e intravedendo la luce alla fine di un tunnel buio di risultati nel quale il club londinese era entrato ormai da troppo tempo.
Questa vittoria sembra proprio che possa essere il punto di partenza giusto sul quale L’Arsenal deve lavorare per tornare ai suoi livelli.

Ieri sera all’Emirates i padroni di casa hanno dimostrato di saper giocare un ottimo calcio e che la squadra stia cominciando ad assimilare il credo calcistico del tecnico spagnolo. Si è visto un Arsenal molto simile sul piano del gioco al City di Guardiola il tutto sembra scontato poiché Arteta fino a pochi giorni fa lavorava a stretto contatto con ‘Pep’, ma insediare delle idee calcistiche in così poco tempo non è mai semplice eppure ieri ne abbiamo visto i primi sprazzi.
Infatti In campo durante la fase offensiva si è visto un possesso palla composto sia da fraseggi veloci, triangolazioni di prima, scambi di posizione repentini, eseguiti in piccole porzioni di campo per far correre e destabilizzare l’avversario, sia verticalizzazioni improvvise tese a innescare i velocisti e provocare terrore nella difesa dello United.
Mentre in fase difensiva si è potuto apprezzare un pressing asfissiante ed una squadra sempre corta e ben organizzata e questo ha finalmente restituito ai Gunners quell’equilibrio in fase di non possesso che è mancato troppe volte in questa stagione.

In particolare pare che l’Arsenal abbia applicato la regola dei ‘6 seconds’ di Guardiola; una regola tattica dove la squadra deve cercare di recuperare il pallone a tutti i costi entro 6 secondi dal momento in cui la si perde. Questo perché il tecnico catalano(e non solo) pensa che il miglior momento per recuperare la palla è proprio negli istanti subito successivi a quando la si perde, questo perché il momento in cui è più difficile addomesticare la palla è proprio il primo controllo, inoltre non essendo in possesso del pallone l’avversario non è organizzato come vorrebbe quindi le linee di passaggio sono attaccabili più facilmente.

Arteta però ovviamente non segue ‘Ad litteram’ il calcio del suo maestro, infatti ieri ha schierato in campo una mossa tattica non prevista dall’idea di calcio del tecnico del City. Il trequartista.
Questa mossa ha portato i suoi frutti, anche perché IL trequartista in questione è un giocatore che, se in giornata, può davvero fare la differenza e spostare gli equilibri del match come e quando vuole.
Arteta lo conosce benissimo visto che hanno condiviso parecchie partite insieme e sa quanto l’educatissimo piede di mesut Ozil possa essere importante di fase di costruzione e letale in zona assist, la sua specialità. Emery aveva relegato il 10 tedesco quasi ai margini del progetto e ora con il nuovo tecnico sembra aver ritrovato la giusta motivazione per esprimere tutta la sua classe.

Per la prima volta il tecnico Basco ha schierato i 4 terminali offensivi dell’Arsenal, i quali non erano mai stati schierati tutti e quattro insieme contemporaneamente, dimostrando di non aver paura di concedere troppo il fianco. Questa scelta coraggiosa è stata premiata, infatti Aubumeyang sulla fascia ha dato il suo solito contributo tecnico ma ha potuto anche mettere in mostra le sue indiscusse qualità da velocista, Lacazette ha giocato la sua solita partita da’Pivot’ raccogliendo sponde e distribuendole ai compagni, senza far mancare il suo personale contributo in fase offensiva.Il mago di Oz pare sia rigenerato dalla cura Arteta e il talento ivoriano Pepe oltre a siglare il goal che ha sbloccato la gara ha regalato sprazzi di tecnica fondamentali per la vittoria finale.

Per poter schierare ben 4 giocatori così offensivi gli altri 6 hanno dovuto compiere un lavoro necessario per mantenere l’equilibrio di squadra.
A centrocampo Torreira e Xhaka hanno saputo intercettare molte linee di passaggio, essere decisi nei contrasti e hanno avuto la lucidità eludere il pressing della squadra di Manchester.
Anche la difesa ovviamente si è comportata bene, in questo caso il neo-tecnico dei gunners ha voluto puntare sull’esperienza dei due centrali difensivi ed è stato premiato dalla miglior prestazione in maglia bianco-rossa di David Luiz e dal goal messo a segno da Papastathopoulos.
Entrambi i terzini sono autori di una prova degna di nota Maitlan-Niles è stato un ottimo fluidificante sulla corsia di destra e Kolasinac ha disputato una splendida partita ed è stato fondamentale per la realizzazione della prima rete, grazie ad una bella progressione palla al piede. L’Arsenal ovviamente ha i suoi limiti e si sono visti per circa 15 minuti del secondo tempo dove la squadra non poteva reggere i ritmi fisici i posti nella prima frazione di gioco. Questi limiti sono costati la sconfitta contro il Chelsea avvenuta qualche giorno fa, questo calo di energie fisiche e mentali abbinato alle incertezze del portiere Leno hanno regalato la vittoria ai Blues.

Arteta deve migliorare su questo calo e deve lavorare ancora tanto sulla sua idea di gioco, ma quel che si è visto fin ora è incoraggiante. Potrebbe essere l’uomo giusto per riportare in Auge la squadra del nord di Londra. Dalla sua parte ha un ambiente (per ora) poco esigente ed una rosa vasta ricca di talenti sulla quale si può lavorare, magari intervenendo sulle lacune con l’aiuto della sessione invernale i di mercato.Inoltre essendo un ex è anche ben visto da società e tifosi.

Se è vero che non bisogna esaltarsi perché una rondine non fa primavera è anche vero che una prestazione di questi livelli all’Emirates non si vedeva da tempo.

Solo il tempo saprà dirci se Arteta sarò in grado di far tornare l’Arsenal nelle zone più alte della classifica dove da sempre è abituato a stare.