Chiusa una stagione è già tempo in casa Juventus di programmare la prossima; e, in questo senso, nella giornata di ieri si è svolto l’ormai consueto, da quando Allegri siede sulla panchina bianconera, vertice-fiume tra società e allenatore, al termine del quale, nelle stagioni precedenti, si è sempre celebrato il rinnovo con conseguente adeguamento contrattuale del mister.

Tre ore di vertice, in cui era presente Allegri accompagnato dal suo entourage e tutto lo stato maggiore della dirigenza bianconera capeggiato dal Presidente Andrea Agnelli; un vertice che sembra aver sortito un esito positivo; le indiscrezioni trapelate infatti hanno portato ad una sostanziale conferma di ciò che già circolava settimana scorsa: Allegri siederà sulla panchina della Juventus anche nella stagione sportiva 2018/2019. Ancora da capire se vi sarà un ulteriore rinnovo con aumento su un contratto che era comunque già di lungo respiro (scadenza giugno 2020) o se si andrà avanti così; ciò che tuttavia è sicuro, sentendo anche le parole di Allegri ieri sera all’addio al calcio giocato di Pirlo, è che sono stati trovati i presupposti per proseguire assieme.

Allegri resta e la cosa non è che mi dispiaccia: ritengo infatti che il mister si sia meritato con i fatti la fiducia di tutto il mondo Juve e che la bontà del suo operato in questi anni sia ampiamente dimostrata dai risultati portati; il tecnico livornese resta e, almeno da quanto emerso dalla stampa, pare che abbia richiesto una profonda rivoluzione nella squadra con molti inserimenti nuovi a rimpiazzare altrettanti partenti. A fare la valigie, sicuramente, quasi tutta la vecchia guardia: già sicuri gli addii di Buffon, Lichtsteiner e Asamoah; un enigma il futuro di Marchisio ma, a meno di una totale professione di fede verso il bianconero, vedo difficile che il Principino possa accettare un impiego spesso da terza scelta dietro Bentancur per un’altra stagione. Ma non solo: a partire potrebbero essere anche altri calciatori, oggi ancora non emersi, che verrebbero rimpiazzati da una forte intelaiatura italiana con, ad esempio, i nomi di Cristante, Pellegrini e Bonaventura indicati come obiettivi sensibili.

Insomma, aspettiamoci molti acquisti un po’ come accadde nell’estate dopo Berlino: allora una Juventus rivitalizzata da Allegri arrivò, con una vittoria Champions sfiorata, a cambiare molti elementi per riaprire un nuovo ciclo; elementi che hanno portato ad un rinnovamento necessario e, con esso, nuovi stimoli che hanno consentito alla squadra di continuare a vincere. Ma siamo così sicuri che, forse a questa Juventus non serva un cambio di guida piuttosto che un cambio di giocatori ? mi spiego meglio: al netto della stima che nutro per Allegri, stima che mi porta a pensare che, anche rinnovando la rosa, arriveranno risultati lusinghieri; a mio avviso, così come quando Allegri subentrò a Conte, rivitalizzando una squadra svuotata dal tecnico salentino, credo che forse ora ci voglia un nuovo allenatore capace di rivitalizzare quei calciatori, oggi in rosa, e che paiono un po’ assopiti. Parlo, ad esempio, di Marchisio, piuttosto che Rugani e lo stesso Alex Sandro; ragion per cui, al netto di alcuni acquisti necessari, mi chiedo se non sia forse meglio mantenere il telaio della squadra. Squadra che, nonostante le vittorie, ha iniziato a dare, a mio giudizio, dei segni di non riuscire più ad immagazzinare i dettami di Mister Allegri.

Che la società si sia follemente invaghita di Allegri, del suo saper valorizzare i calciatori e del suo delegare alla società il mercato (a differenza di Conte che esigeva determinati nomi) non è più un mistero; che Allegri si trovi benissimo a Torino è fatto altrettanto conclamato quindi mi sento di dire che, comunque, anche una prosecuzione non è dannosa.
Io rimango della mia idea, nella speranza di venir smentito dai fatti come spesso, in questi anni, la Juventus ha saputo smentire i molti dubbi o critiche che arrivavano da più parti.