Il mercato, si sa, regala da una parte acquisti inaspettati, sperati, indesiderati o mai immaginati prima, dall'altra addii alla volte indolori, altre volte che invece lasciano malinconia. Dopo l'euforia per l'arrivo di Pjanic, la prima cessione del mercato estivo Juventino è andata a toccare uno dei suoi più fidi scudieri, in campo e nello spogliatoio: Simone Padoin. Il Pado (ormai per tutti noi è diventato il Pado) è arrivato in una sessione di mercato invernale, tra l'indifferenza generale: Marotta aveva inseguito a lungo Nainggolan e, alla fine, ripiegò sul jolly capitano dell'Atalanta. Le referenze parlavano di un calciatore che si era ben disimpegnato nell'Atalanta ma permanevano i dubbi su un suo impiego in una squadra più blasonata. In breve tempo ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel cuore dei tifosi: in campo poca tecnica ma giocate pulite, corsa e sacrificio, non si è mai tirato indietro quando gli è stato chiesto di fare il terzino, poco importa se a destra o a sinistra, l'esterno di fascia (forse il suo ruolo preferito) o l'interno. Allegri addirittura lo mise mediano davanti alla difesa, in un momento in cui il ricordo di Pirlo era ancora vivo tra tutti noi e lui non ha mai rifiutato la sfida. Il mister lo ha più volte difeso in quel periodo, contro chi è bravo ad attaccare quando le cose vanno male, senza aver capito che in quel frangente avevamo perso la nostra identità e dovevamo ritrovarci e che nemmeno le geometrie di Andrea da Brescia ci avrebbero salvato. Mister Conte stravedeva per lui, Allegri lo ha riempito di elogi, non ultimo, durante un'intervista su Sky, disse che Padoin è il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Dopo un Juve Lazio della stagione '14/'15 gli prospettò anche un grande avvenire da allenatore, in virtù della sua intelligenze nello stare in campo. Ogni squadra vincente deve per forza di cose avere un elemento pronto in ogni momento a sacrificarsi, a portare le borracce quando serve e a tenere alto il morale della squadra nei lunghi periodi in cui magari non gioca. Padoin è stato per cinque anni il nostro amuleto, ci mancherà, anzi, già manca ora che il campionato è fermo.Sarà difficile ora trovare un nuovo Simone. Grazie di tutto Pado !