Una disfatta forse prevedibile, nonostante un girone di qualificazione difficile specie per la presenza delle furie rosse e di nazionali tignose come Albania e Israele, e nonostante siamo stati comunque li vicini, dopo la vittoria della Coppa del Mondo nel 2006, le difficoltà nel 2010 in Sud Africa e nel 2014 in Brasile , li dove passati sessant'anni non torneremo in quel di Russia 2018,  cogliendo il solo lato positivo, quello per cui siamo stati perlomeno la seconda miglior nazionale qualificata dei gironi(a soli 3 punti dalla prima Spagna), prima dell'eliminazione negli spareggi con la Svezia con l'1-0 dell'andata di Solna e il deludente 0-0 di San Siro.

Ora che Tavecchio e Ventura, da molti ritenuti i principali artefici di questo fallimento, sono ormai lontani, in attesa degli annunci di prossimo ct ma soprattutto del presidente che lo decreterà su consiglio oraganizzato FIGC, su cui si fanno sempre più insistenti le candidature rispettivamente di Damiano Tommasi, già presidente dell'Associazione italiana calciatori, mentre le candidature di Mancini, un ritorno di Conte e di Ancellotti per sedere sulla panchina azzurra, con quest'ultimo in vantaggio, vista l'attuale posizione senza contratto in essere.

Con il dg Uva (uomo dei conti) che lascia trasparire dall'ultimo Consiglio Federale come sia stato già stanziato un tesoretto di circa 10 milioni per lo stipendio di nuovo allenatore e staff, ecco che occorrerà poi ripartire da un cambio ri-generazionale soprattutto in campo, cosa del tutto mai fatta nell'ultimo decennio, come invece ad esempio negli ultimi anni parecchie nazionali mondiali, risultanti ora con una età media inferiore.

Ciò significherà archiviare parte della vecchia guardia, con i vari Buffon che appenderà probabilmente gli scarpini al chiodo al termine di questa stagione, o De Rossi e Barzagli che hanno annunciato che non prenderanno più parte alla nazionale, per inserire e scommettere su possibili potenziali giocatori da affiancare solo a pochi elementi d'esperienza rimasti, come Chiellini, Marchisio, Parolo, per la rinascita della nostra Nazionale.

A fronte dei risultati e delle prestazioni che attualmente stanno ottenendo, o da quì a poco vistesi le potenzialità, in serie A o all'estero i giocatori italiani, possiamo buttare li una ipotetica futura formazione e rosa dei 23 che parteciperanno al prossimo europeo 2020, in occasione del quale, ricordiamo che, per il 60º anniversario dalla nascita del torneo, le fasi finali avranno luogo in una singola nazione, ma in 12 distinte città europee, quindi con formula a sedi miste e nessuna squadra qualificata come squadra ospitante, e dove le semifinali e la finale si disputeranno al Wembley Stadium di Londra mentre la partita inaugurale si terrà invece nella nostra capitale, ovvero, all' Olimpico di Roma.

I 23 per UEFA Euro 2020:

Gli undici futuri azzurri: Donnarumma, Conti, Caldara, Chiellini, Spinazzola, Gagliardini, Pellegrini, Chiesa, Verratti, Belotti, Immobile.

Panchina: Perin, Darmian, Romagnoli, Rugani, Florenzi, Bonaventura, Barella, Parolo, Insigne, Bernardeschi, Lasagna, Sirigu.

Altri: Zappacosta, Bonucci, Izzo, Goldaniga, Romulo, Barreca, Desciglio, Sturaro, Benassi, Cristante, Jorginho, Marchisio, Mandragora, Baselli, Verde, Candreva, Verdi, DiFrancesco, Berardi, Politano, El Shaarawy, Petagna, Inglese, Balotelli, Falcinelli.

Invitiamo i lettori a suggerire nei commenti la propria formazione o eventuali altri giocatori di prospettiva meritevole di una eventuale convocazione in nazionale.