Mateo Musacchio è stato il primo acquisto della nuova proprietà cinese del Milan, voluto a tutti i costi da Montella, schierato nelle prime partite come centrale di destra nella difesa a tre - causa qualche problema fisico e alcune prestazioni non al top - ha perso pian piano il posto da titolare, finendo poi ai margini con l'arrivo del nuovo allenatore Gattuso sulla panchina rossonera e il passaggio al modulo a quattro.

Lui che fino a qualche anno fa, al Villareal, era considerato come uno dei difensori migliori della Liga, soprannominato "il duro" per via dei suoi interventi decisi negli scontri di gioco, proprio dopo uno dei quali, nell’aprile del 2015 ebbe un grave infortunio, rompendosi il perone e senza riuscire a tornare poi quello di prima.

Fino a ieri, quando sia pur subentrato negli ultimi minuti di gara come terzino destro, Mateo ci ha messo la grinta e la determinazione dimostrando tutta la sua professionalità. L'italo-argentino ha portato sicurezza dietro in un momento della gara delicato, ricordando quello visto nei sottomarini gialli. Due o tre anticipi degni di nota, ripartenze palla al piede, con una delle quali il mancato scambio e chiusura triangolo da parte di Suso lo avrebbe addirittura messo solo a tu per tu col portiere avversario, ma soprattutto interventi nel gioco aereo difensivo che hanno fatto sentire la sua presenza fisica.

Lanciato dall’allenatore Daniel Passarella, che lo fece debuttare nel River Plate all’età di soli 16 anni diventando così il più giovane esordiente di sempre nella storia dei “Millonarios”, Musacchio è mediamente ancora giovane essendo un classe '90.

Fino a prima di ieri, in molti lo davano fuori dai progetti del Milan e ormai partente a fine stagione, ma ora le cose potrebbero cambiare e la sua esperienza rivelarsi molto utile ai rossoneri da qui al termine del campionato. Magari non da titolare o come visto ieri da terzino destro (nel caso ci sia solo Borini disponibile), vista l'ampia concorrenza con anche il rientro ormai imminente di Conti dall'infortunio, ma chissà che non possa esser riproposto al centro come vice Bonucci o addirittura invece nella posizione di mediano, ruolo che lui tra l'altro ha anche svolto più che degnamente in passato.

Uno che non molla mai insomma, ha aspettato tanto tempo la sua chance e quando è arrivata si è fatto trovato pronto all'uso, atteggiamento che mister Gattuso non si è fatto sfuggire e ha voluto sottolineare ieri nel post partita dandogli un grande abbraccio dei suoi e dichiarando ai microfoni: "Musacchio mi ha emozionato, non è contento perché gioca poco, oggi gli ho preferito Zapata, ma è un ragazzo semplice, un vero sudamericano, un leader, se vede qualcosa di storto in spogliatoio non fa passare nulla". Aggiungendo i lati del suo carattere che sono quelli degli uomini prima che atleti che piacciono al tecnico: "E’ uno vero, che parla faccia a faccia e gli auguro il meglio”.

Noi facciamo gli stessi auguri a Musacchio, sperando di ritrovare quella risorsa in più che sembrava ormai persasi coi 18 milioni spesi la scorsa estate dalla società di via Aldo Rossi e chissà se ora il mister, dopo aver rivitalizzato Calahnoglu, Silva e Biglia, ci riesca anche con lui.
Tra duri d'altronde ci si intende.