"Ceci n'est pas une pipe", scriveva Magritte nel suo quadro diventato celeberrimo dal titolo "Il tradimento delle immagini", d'accordo ma cosa c'entra col calcio? Tifo Milan da più di 15 anni, ho assistito al Milan bello e vincente, ho visto anche il Milan cadere a picco in quella che resta la sua notte più buia, d'accordo, dopo tanti successi bisogna anche soffrire un pò, è fisiologico. Quella di sabato sera, in finale di Coppa Italia è stata una gara beffarda, ma al tempo stesso tremendamente vera: ha messo a nudo tutte le difficoltà del Milan. Difficoltà che non sono riconducibili solo ed esclusivamente alla mancanza di grinta, non sono uno di quelli che dice " guadagnano troppo, dovrebbero andare a lavorare", però lo ammetto, qualche volta lo penso, quindi non trovo niente di encomiabile nel fatto che il Milan abbia messo tutto quello che poteva in campo, anzi, mi stupisco di come Montolivo abbia potuto dire: "se avessimo giocato così anche in campionato..." lasciando alludere ai successi che sarebbero potuti arrivare, ma non è forse questo il minimo che si possa chiedere ai calciatori? Di qualsiasi club, con una qualsiasi storia, non è forse alla base di tutto il massimo impegno? Ma lasciamo queste annose questioni, il punto è un altro: sabato sera la partita poteva essere vinta, perchè semplicemente la Juve ha lasciato tanto campo, abbiamo avuto tante opportunità di vincere, eppure ci è mancata la finalizzazione, ci è mancato tutto, evidenziando ancora una volta di più il fatto che la vera differenza la fanno i valori tecnici e nient'altro, si è provato dunque a celare le difficoltà dietro una prestazione generosa, vogliosa, convincente da parte di tutti, da qui l'allusione all'opera di Magritte, il Milan ha illuso tutti, ma quello che manca sono le capacità. Non sto dicendo niente di nuovo, ma mi stupisco di veder esaltato il Milan della finale solo per la prestazione, De Sciglio e Kucka sebbene abbiano disputato una buona gara, hanno sbagliato due verticalizzazioni che avrebbero potuto mettere Bacca da solo davanti a Neto. Bacca, che per rimanere in tema artistico è il più "Barocco" dei calciatori rossoneri, (attenzione, non ho detto "Brocco"), rabone e rovesciate,è l'esaltazione dell'inutile, in una finale poi conta più di tutto l'incisività, lui non è stato capace di marchiare questa gara, pazienza. Honda ha palesato difficoltà fisiche, lo considero tecnicamente ottimo ma fatica a reggere i ritmi di questo calcio, andrebbe dosato forse. Montolivo non meritava le critiche eccessive piovutegli addosso dai tifosi, merita qualche applauso in più e soprattutto di esser lasciato tranquillo di giocare come sa, perchè le doti tecniche a lui non mancano. Da cosa si può ripartire? io ripartirei dalle lacrime, quelle di Donnarumma, Calabria, Montolivo, Bonaventura e Kucka. A questi aggiungo De Sciglio, non lo si può regalare alla Juve, è una nostra scoperta, merita fiducia e poi potrà disputare gare importanti, stesso vale per Donnarumma e Calabria, i quali hanno avuto la sola sfortuna di essersi affacciati sul palcoscenico più importanti, con la maglia rossonera, nel momento più basso della storia recente rossonera. L'oosatura della squadra resiste bene alle intemperie e Bonaventura può essere il prossimo leader di una squadra che deve ancora una volta ripartire dalle macerie di una stagione fallimentare. P.s. quasi dimenticavo: l'onore delle armi va a Brocchi, ha dato tutto, ma le decisioni, le responsabilità , una società assente lo hanno travolto, lo hanno inghiottito in un vortice che spazza via tutto, non mi stupirei di non rivederlo alla guida della squadra la prossima stagione.