Lo premetto: sono milanista e sono - come la maggior parte dei tifos i- entusiasta di questa scintillante campagna acquisti, ma non posso evitare di pormi alcune domande sul duo che sta facendo innamorare i tifosi. In particolare dopo la vicenda Donnarumma.
Per dirla in modo semplice ed esplicativo l'affaire-Donnarumma è stata (ancora una volta) la vittoria di Raiola.
Clausola con la Champions, clausola senza Champions, ingaggio da 6 milioni ad un diciottenne e per di più la sistemazione - stile prima Repubblica - del fratello Antonio, scelta pessima e imbarazzante, ma per tenere Donnarumma è stato lecito fare anche questo. Insomma, tutt'altro che il pugno duro, ma (lo ammetto) sta bene così. 

Lavorano alacrememente in giacca e cravatta anche sotto il sole milanese e non stanno sotto l'ombrellone a Milano Marittima e anche questo gioca a loro favore. Fassone e Mirabelli, i due che molto semplicemente fanno il proprio lavoro. Hanno cambiato l'immagine, piacciono ai tifosi anche perché hanno comprato e molto. Lo premetto: fare acquisti con grandi disponibilità economiche è più facile che farli senza, come Galliani è stato costretto a fare negli ultimi anni.
Le spese sono state tante e anche "oculate", perché Rodriguez è un terzino e centrale pagato 15 milioni e invidiato dalle big europee, Silva a causa del FPF è arrivato con 20 milioni di sconto, Calhanoglu è stato pagato tanto ma è uno di quei colpi a sensazione, Kessié e Borini hanno tutto da dimostrare, così come anche Conti, il prossimo destinato ad arrivare. 

Manca ancora un centrocampista che sia in grado di sostituire il nefasto Montolivo e poi la sostituzione nei cuori dei tifosi rossoneri diventerà automatica.
Intanto la coppia Fasso-relli si gode i meritati complimenti con i soldi di Yonghong Li, i tifosi ringraziano e anche i due rivoluzionari dovrebbero dei ringraziamenti sentiti a qualcuno: ad Adriano Galliani, che ha lasciato un così brutto ricordo di lui ai tifosi da fargli sembrare chiunque il "Messi" dei dirigenti.