Il primo Match ad aprire un ciclo di fuoco, con partite importanti da vincere e da concludere con la finale di Doha il 23 dicembre. Così Allegri aveva presentato la partita di Marassi, stadio dal quale la Juventus negli ultimi anni è sempre uscita con il fiatone, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Come è capitato oggi: in cui abbiamo visto, condensato fondamentalmente in quindici minuti, cosa succede se non si entra in campo con la dovuta rabbia agonistica: una squadra, il Genoa, sugli scudi che mette letteralmente alle corde un avversario, la Juventus, sulla carta superiore, ma che ha avuto l’ennesima dimostrazione che, se non ci si cala nella partita, non si va da nessuna parte; con errori evidenti, riconosciuti anche dal diretto interessato, nella scelta degli interpreti e dell’undici titolare: questa volta Allegri, per il quale ho fino ad ora sempre speso parole di elogio, ha errato la scelta del modulo e degli interpreti. Errare è umano. Non sono in grado di dire se il problema sia stato di carattere fisico o mentale (o se entrambe): è la terza sconfitta in campionato, sconfitte sempre arrivate dopo turni di Champions molto dispendiosi a livello fisico e mentale; tutto ciò però non giustifica quindici minuti da film Horror: ho spesso, anche ultimamente, messo in evidenza la fase difensiva della Juventus, affermando che anche quella è da considerarsi “bel gioco”, fermo restando che nel tempo è doveroso esigere una fase offensiva migliore; ebbene, oggi, anche la “certezza” della fase difensiva è andata persa, in quindici minuti caratterizzati da duelli uno contro uno persi, palloni buttati via e un Genoa a cui va dato il merito di averci letteralmente annichiliti, chiudendo di fatto i giochi dopo mezz’ora con il tre a zero. Il resto della partita è stato il corollario di una giornata iniziata male e finita peggio, in cui vanno registrati due infortuni, di cui quello a Dani Alves pare serio, che vanno ad appesantire ulteriormente la già corposa lista di indisponibili. Inutile quindi commentare il resto della partita, parlare di episodi o additare singoli: complimenti al Genoa, per una partita affrontata in modo eccellente, vinta con grande merito. L’augurio è di aver fatto oggi il pieno di errori e di affrontare le prossime partite nel migliore dei modi, sperando di recuperare più effettivi possibile; le sconfitte, se affrontate nel modo corretto, possono risultare salutari e di grande insegnamento, a volte più di una vittoria immeritata. E quella di oggi è una Lectio Magistralis: si può sbagliare tutto ma se sbagli ad affrontare la partita, sei destinato a capitolare.