Il 4231 è stato la chiave di volta della passata stagione juventina: una mossa decisa totalmente da Max Allegri, un rischio non visto inizialmente di buon occhio dalla società, che ha consentito di rivitalizzare una squadra che, dalla finale di supernova persa a Doha contro il Milan, aveva un po’ perso la bussola del gioco.
Un modulo dal forte respiro europeo che, grazie allo spirito di sacrificio dei calciatori, ha saputo regalare soddisfazioni importanti, macchiate in parte da una finale di Champions giocata ben al di sotto delle aspettative, nonostante l’avversario fosse superiore; sarebbe quindi da sciocchi non proseguire sul solco tracciato, attuando quelle modifiche nell’organico volte a sostenere un modulo di questo tipo. 

La passata stagione infatti, complice anche l’infortunio accorso a Pjaca, il reparto offensivo è stato letteralmente spremuto con tutti gli interpreti costantemente schierati titolari dal momento del cambio modulo; una strategia che ha pagato ma che ha portato alcuni calciatori (soprattutto Cuadrado) ad una condizione fisica molto farraginosa per la conclusione della stagione.

La cessione di Bonucci va proprio nella direzione di un deciso e definitivo abbandono della linea difensiva a tre centrali a favore di un utilizzo in pianta stabile del doppio centrale difensivo; dei reparti di gioco, sarà probabilmente l’attacco quello che subirà i maggiori cambiamenti: preso Douglas Costa e accantonata l’operazione Schick, sarà Federico Bernardeschi il prossimo acquisto che con buone probabilità diventerà il nuovo numero dieci bianconero. Due innesti, due calciatori prettamente offensivi che andranno ad arricchire il 4231, per cui spesso l’anno scorso Allegri dovette ricorrere a soluzioni “improvvisate” per supplire i titolari.

Guardando prospetticamente, è quindi probabile che l’attacco titolare bianconero sarà composto da Douglas Costa e Bernardeschi sulle corsie offensive, Dybala di raccordo e Higuain come terminale offensivo; un pacchetto che garantisce estro, qualità e gol per una squadra che si dovrà consolidare in Europa almeno tra le migliori otto squadre. E’ quindi probabile che Mandzukic gradualmente torni a ricoprire il ruolo di vice Higuain, anche se onestamente fatico a vederlo fuori dalle rotazioni titolari di Allegri: un giocatore troppo prezioso sul piano fisico e tattico, per cui il tecnico livornese stravede.

Un attacco quindi molto forte ma con una bassa vocazione difensiva, per cui la squadra andrà completata anche negli altri reparti: da questo punto di vista vedo di buon grado l’arrivo di un terzino più di copertura come De Sciglio, in grado di proteggere la fascia di competenza e di lasciare maggiore libertà al collega offensivo; ma non solo, andrà cercato con insistenza un centrocampista dotato di fisicità straripante e senso tattico; perché, dopo le partenze di Vidal e Pogba mai del tutto rimpiazzate, ci siamo ritrovati un centrocampo fatto di pesi piuma che a fatica riuscirebbero a dare copertura ad un attacco così conformato: è chiaro che non si può chiedere ne’ a Douglas Costa ne’ a Bernardeschi di poter fare i centrocampisti di interdizione, come spesso è stato chiamato a fare Mandzukic la passata stagione; non è nelle loro caratteristiche e di sicuro fallirebbero.
Di conseguenza, come dicevamo, un centrocampista serve come il pane: circolano a gran voce i nomi di Matic ed Emre Can a fianco dei quali mi sento di inserire calciatori con le caratteristiche di N’Zonzi, William Carvalho, Danilo Pereira; anche Matuidi sarebbe un nome spendibile ma, rispetto a quelli sopra citati, più dotato di vocazione offensiva che da equilibratore e lo vedrei molto meglio in un centrocampo a tre elementi da mezzala.

Tornando all’attacco, le perplessità che voglio mettere in evidenza sono le seguenti: Dybala, Douglas Costa e Bernardeschi sono tutti e tre sinistri puri; i due che giocheranno sulle fasce possono alternarsi tranquillamente ma il rischio è di dare troppa prevedibilità agli avversari per cui bisognerà agire d’astuzia, creando continuamente soluzioni offensive nuove, fermo restando la (auspicabile) permanenza di un calciatore prezioso come Cuadrado.

Il secondo interrogativo che pongo è circa la posizione di Mandzukic: come ho già scritto, non credo che Allegri lo voglia togliere da subito dall’undici “titolare” ma credo che, al netto anche del mancato arrivo di Schick, il ruolo che la società ha pensato per lui in caso di permanenza è quello di alternativa ad Higuain. Sono fermamente convinto delle qualità del calciatore croato ma ho altrettanto forte la convinzione che Mario il meglio di se’ lo dia da titolare: è infatti uno di quei calciatori che crescono con il passare dei minuti, un autentico diesel che parte quasi in affanno e più passano i minuti più cresce i giri del motore. Ora, la funzione della riserva è quella di subentrare   e imprimere da subito un’impronta alla partita, magari spaccandola, tutte caratteristiche che Mandzukici non ha; è quindi lui il vice-Higuain ideale?
Ora che comunque l’attacco sembra aver preso una fisionomia idonea per dare continuità al 4231, credo veramente che la società debba rompere gli indugi sul centrocampista: se infatti negli altri reparti di gioco in questi ultimi anni si è sempre mossa con destrezza e qualità, lo stesso non si può dire per il centrocampo, profondamente alleggerito (e indebolito) da Berlino a oggi.
Sono ormai due sessioni di mercato che, di fatto, falliamo gli obiettivi in mediana riducendoci all’ultimo giorno di mercato e il ricordo dei mancati arrivi di Draxler e di Witsel a fine mercato inducono la società ad agire con tempestività anche su questa posizione.

Al momento infatti, la squadra non è ancora idonea per sostenere un modulo come quello sopra citato, di conseguenza un centrocampista non rappresenterebbe la ciliegina sulla torta, ma un profilo assolutamente imprescindibile.