Leggendo qua e là tra social, giornali e siti d'informazione sportiva in queste ultime settimane altro non ho visto se non la "teoria dello scansamento" propugnata da alcune dichiarazioni o presunte tali di Gianluigi Buffon il quale - riporta la Gazzetta dello Sport- dopo la gara contro il Napoli avrebbe strigliato i compagni affermando che in Italia le squadre si "scansano" ma in Europa no e che quindi sarebbe servita una Juve decisamente migliore di quella che si stava vedendo per vincere anche oltre confine. Premesso che le dichiarazioni siano state ascoltate? interpretate? da alcuni giornalisti, fondamentalmente non credo ci fosse nulla di male, se non per come sono state poi interpretate. Il Palermo che lascia fuori Nestorovski e Hiljemark, il Sassuolo che lascia in panchina Missiroli e Cannavaro, quest'ultimo tra l'altro sostituito dall'autore del gol del definitivo 3 a 1: Antei, il Cagliari che sul 3 a 0 lascia negli spogliatoi Joao Pedro e Borriello, l'Empoli che non schiera Saponara, la Samp senza Muriel, Quagliarella e Linetty , portano a pensare i maliziosi e gli invidiosi allo "scansamento", gli amanti del calcio al fatto che esiste una sudditanza psicologica nei confronti della Vecchia Signora, che certo può dar fastidio ma non si può far nulla per arginarla. Neppure in termini di regolamento. Si è vero, è previsto che si debba schierare sempre la miglior formazione, ma di fronte ai molteplici impegni delle squadre nessuno potrà mai sindacare sul fatto che un allenatore voglia fare turnover. Lo stesso Giampaolo ha ammesso di aver fatto turnover contro la Juve, al fine di giocarsi tutte le carte contro l'Inter. Il nucleo centrale del problema risiede in più elementi: 1) La Juventus in questi ultimi anni sul campo e fuori ha costruito una superiorità difficilmente intaccabile; 2) Le avversarie della Juve non hanno dimostrato altrettanto dimostrando che -se adeguatamente contrastate- possono fallire. Esempio lampante è il pareggio della Roma contro l'Empoli o la sconfitta del Napoli contro l'Atalanta. 3) Se i tecnici di Palermo, Sassuolo, Cagliari, Empoli e Samp tornano con una sconfitta dalla sfida con i bianconeri nè i tifosi, nè i giornalisti, nè il loro presidente vi daranno poi così tanto peso. Dunque possiamo accantonare il termine "scansamento" e piuttosto parlare di sudditanza psicologica che si instaura inevitabilmente quando si incontrano i più forti. Al di là di quella che voleva essere l'espressione di un mio pensiero sulla "vicenda-Buffon", ho scritto questo articolo per sottolineare gli effetti traumatici che ha avuto Calciopoli sui tifosi bianconeri. Vittime, del clima che si è creato a causa sempre dei cosiddetti "maliziosi" gli juventini non riescono più a godere di un loro successo senza rivangare di essere stati ingiustamente criticati in passato. E' chiaro che quando una squadra vince diventa automaticamente antipatica ai tifosi delle altre squadre che cercheranno di sminuirne i meriti, ricordo l'Inter del Triplete, criticata per via del suo allenatore Mourinho o altre situazioni simili. Non si riescono ad accettare le critiche e episodi come il gol non convalidato a Pjanic contro il Milan diventano un momento di rivalsa. Emblematica è l'esultanza di Bonucci, il dito messo a roteare davanti alla bocca per mimare quello "sciacquatevi la bocca" che indica sicuramente un grande senso di appartenenza ai colori ma chiude la Juve intorno al suo mondo senza possiblità di essere apprezzata realmente per quello che è. Propongo di abolire dunque il dogma "chi vince è antipatico" e se non lo è deve diventarlo, perchè così si fa un danno alla Juve e ai suoi tifosi che non proveranno mai la gioia incondizionata di una vittoria.