Corsi e ricorsi storici vorrebbero una sfida tutta cinese per riportare a Milano, Zlatan Ibrahimovic, già, il 34enne sa come far parlare di sè, attraverso il campo ed attraverso il suo procuratore. Una sfida inutile, su un giocatore che farebbe la differenza ovunque ma la cui carta di identità parla chiaro, chiarissimo. Guardando poi quello che combinano in giro per l'Europa i giocatori mandati via frettolosamente da Milano, sia giovani che meno giovani si intuisce facilemente che le milanesi hanno bisogno di un profondo cambiamento alla guida di chi traccia le linee guida del mercato. In principio fu Torres a finire in finale di Champions League con l'Atletico e via con ulteriori invettive verso il povero Galliani, che sebbene nel passato si sia distinto per le capacità ed il fiuto, ora quel fiuto sembra averlo perso. Ma nel derby di Madrid in finale di Champions non c'è solo Torres, ma anche un certo Mateo Kovacic, certo, non è stata la sua miglior annata, ma a chi dispiacerebbe ritrovarsi in finale di Champions? Kovacic venne venduto la scorsa estate al Real Madrid dall'Inter ad una cifra sicuramente importante. 30 milioni. Certo una bella plusvalenza direte voi, e invece no, quei soldi ed anche qualcosa in più viene frettolosamente reinvestito in quello che si definisce "il nuovo Pogba", certo è ancora presto per giudicarlo, ma di Pogba, Kondogbia sembra avere soltanto le caratteristiche fisiche. Se vogliamo poi aggiungere un ulteriore peso al rimpianto nerazzurro, la squadra di Mancini quest'anno si è riscoperta priva di qualità in mezzo al campo, proprio quella che Kovacic poteva portare. Ma andiamo all'Europa League, strane coincidenze anche qui, che in finale si ritrovino il Liverpool di Coutinho e il Siviglia di Rami e,soprattutto, di Emery, che era stato accostato più volte al Milan, nell'ormai solito turbinio i nomi che si sussegguono di anno in anno per la guida tecnica dei Rossoneri. Già proprio Rami, un calciatore che ha segnato qualche gol in Rossonero, offrendo talvolta buone prestazioni, sicuramente un giocatore che avrebbe potuto contribuire alla solidità della squadra. Dall'altra sponda del Naviglio si sono ritrovati a mangiarsi le mani per il giovane Coutinho, spedito via in fretta al Liverpool, ora lui sembra aver trovato la pace dei sensi e soprattutto una piazza che lo faccia esprimere al meglio e si gode la finale europea, mentre l'Inter resta a guardare. A Milano non si respira più da tanto tempo l'aria europea ed il problema non sembrano essere allenatori e giocatori.