La qualità della rosa è seconda solo a quella della Juventus, ma Ivan Perisic disse una delle frasi più azzeccate di sempre quando affermò che "in campo non ci vanno i soldi". E questo è vero come non mai in questo campionato che ha visto l'exploit delle idee di Montella, aveva riconfermato almeno fino ad un mese fa, le certezze di Sarri ed esaltato la capacità di interpretazione di Spalletti. Gli errori di Suning o Thohir che dir si voglia sono stati innanzitutto nella scelta del momento di compiere il cambio in panchina, a qualche settimana dall'inizio del campionato, con un De Boer trovatosi di fronte ad un calcio diverso, che non è neppure lontano parente di quello olandese, dovendosi trovare poi ad impartire in fretta i suoi concetti di calcio ai nerazzurri. Il peggio che i tifosi interisti potessero aspettarsi non era ancora arrivato, salvo poi osservare la materializzazione della confusione tangibile nello stato maggiore nerazzurro. Arrivano Joao Mario e Gabigol, entrambi pagati molto, ma entrambi con un potenziale enorme che attendevano solo di poterlo mettere a frutto. Tuttavia, sebbene Joao Mario potesse sembrare un buon acquisto, anzi ottimo da adoperare nel 4-2-3-1 di stampo nerazzurro ma non "de boeriano", che ama invece il 4-3-3. E così l'acquisto di Joao Mario da estremamente utile si trasforma in catastrofico, soprattutto perchè arrivato dopo De Boer, ossia nel momento in cui sarebbe stato lecito aspettarsi ciò di cui effettivamente l'Inter (anche quella di Mancini) e l'olandese: un regista. Per intenderci sarebbe dovuto arrivare uno come Biglia o Jorginho e invece niente. Il giocatore rivelatosi più decisivo tra i nuovi acquisti è stato il parametro zero Banega, adattato a regista all'inizio da De Boer senza alcun successo poichè è chiaro anche ai meno esperti che l'argentino rende straordinariamente da trequartista, o meglio da regista avanzato, lo dico da quando lo vidi per la prima volta in amichevole contro il Tottenham fino alla partita contro la Roma. Ma passando dal centrocampo all'attacco la situazione non migliora. Candreva, anche lui neo-acquisto fantastico, sarebbe il partner ideale di Icardi vista la sua straordinaria capacità di fornire cross e assist a ripetizione, invece anche lui ancora fatica a carburare, lui così come anche Perisic, che ormai segue le prestazioni mediocri della squadra. Anche qui abbiamo assistito ad uno scempio nel mercato: l'acquisto di Gabigol, mai utilizzato. Perchè l'acquisto del brasiliano in sè e per sè non avrebbe controindicazioni un profilo giovane ed intrigante strappato alla concorrenza delle big europee tra cui il Barcellona. Il problema è che tra Olimpiadi e (presunta) scarsa condizione fisica Gabigol ha giocato solo 20 minuti, mentre sul suo ruolo non ci sono stati dubbi: è unesterno d'attacco. Giusto per riepilogare vorrei solo farvi vedere l'immensità delle scelte che De Boer ha a disposizione: Perisic, Palacio, Jovetic, Eder, Candreva, Gabigol e Icardi. Possiamo notare come mentre i sostituti di Candreva sono ben due, quelli di Icardi non esistono. Insomma una programmazione che lascia quanto meno a desiderare. Il mio pensiero è che all'Inter manca semplicemente un terzino in termini tecnico tattici e un pò di serenità in più a livello ambientale, oltre che all'organizzazione societaria. Handanovic, Miranda, Banega e Icardi possono costituire la spina dorsale della squadra, Murillo, Joao Mario, Kondogbia e Gabigol i giovani su cui puntare, mentre Ansaldi, Perisic e Candreva sono gli uomini di sostanza che possono fare la differenza, cosa ha quest'Inter da invidiare alle altre?