Dopo due anni Juventus e Monaco torneranno ad incontrarsi in Champions League: questa volta il doppio match contro i monegaschi varrà un biglietto per Cardiff, luogo della finale; la Vecchia Signora, dopo aver eliminato il Barcellona ai quarti di finale, dovrà rimettere in campo la stessa (se non superiore) intensità, decisione e rabbia agonistica se vorrà aver ragione su una squadra che solo sulla carta risultava la più abbordabile delle quattro rimaste. Il match di due anni fa, valevole per i quarti di finale, era andato bene per la Juventus ma non senza difficoltà: la gara di andata, giocata in sostanziale equilibrio tra le parti, vide la Juventus vittoriosa grazie a un rigore segnato da Vidal; il ritorno si concluse con uno zero a zero in cui più volte il Monaco mise in difficoltà la Juventus che, non senza un po’ di fortuna (ingrediente fondamentale in Champions) riuscì ad agguantare la semifinale. Il Monaco che andiamo ad incontrare oggi è una squadra diversa rispetto a quella di allora: i vari Kurzawa, Kondogbia, Ferreira Carrasco e Berbatov hanno lasciato il posto ad altri giocatori di altrettanta (se non superiore) qualità. Dopo anni di investimenti dissennati e improduttivi, la dirigenza monegasca sta iniziando a raccogliere i frutti di una politica fatta prevalentemente di acquisizione di giovani di qualità con un occhio di riguardo per la crescita del proprio vivaio interno. Una squadra molto giovane, costituita da elementi già appetiti da svariati sodalizi europei e che si trova in semifinale dopo un percorso netto fatto di tanti gol, intensità di gioco e spensieratezza. Ma cerchiamo di capire meglio chi andiamo ad incontrare, a partire dalla guida tecnica della squadra: Leonardo Jardim, allenatore molto preparato appartenente ad una scuola (quella portoghese) che negli ultimi anni ha messo sotto i riflettori moltissimi tecnici capaci. A lui vanno i meriti di aver cucito attorno al Monaco un abito perfetto e di aver saputo, in poco tempo, mettere molti calciatori alle prime esperienze su palcoscenici importanti, nelle condizioni di potersi far valere da subito. Mendy, Sidibè, Bernardo Silva, Lemar, Bakayoko, Fabinho e Mbappe’ sono tutti calciatori di cui sentiremo parlare ancora per moltissimi anni e che diventeranno sicuramente tra i migliori interpreti nei ruoli che ricoprono. Mbappè è forse quello che più ha impressionato: partito a inizio stagione da semplice integrato in prima squadra, il giovane attaccante franco-camerunese è diventato non solo il giovane (ricordiamo che è un classe ’98) più importante sul palcoscenico europeo ma uno dei calciatori più decisivi di questa Champions League, basti pensare che tra ottavi e quarti, ha realizzato la bellezza di cinque gol. Dietro questi giovani, ci sono molti “senatori” a fare da chioccia: a partire da Andrea Raggi, ormai bandiera del Monaco, spesso schierato titolare da Jardim; passando poi per l’ex Torino Glik, per cui questa partita avrà uno stimolo aggiuntivo, fino ad arrivare a Joao Moutinho e Radamel Falcao. Proprio El Tigre, dopo due anni di letargo in Premier League, sembra ritornato su buoni livelli e senza dubbio rappresenta un avversario temibile per la nostra retroguardia. Squadra che segna molto dicevamo, squadra che però, a differenza di quella granitica di due anni fa, concede molti gol e sarà proprio questo uno dei fattori su cui la Juventus dovrà far maggiormente leva; senza cadere nel paradosso egoistico di pensare che sarà più facile che contro il Barcellona. Se infatti non si raddoppieranno l’attenzione, la fame, l’ordine, l’umiltà e la sicurezza messi in campo contro i catalani, io credo che sarà molto difficile. Proprio quando qualcuno inizia ad instillare il concetto del “poteva andarci peggio”, iniziano a fiorire i problemi: Il Monaco è squadra giovane, spensierata perché si trova già ben oltre le più rosee aspettative di inizio stagione e per questo motivo scenderà in campo più “leggera”, con la voglia di vendicare la sconfitta di due anni fa. Giovinezza e spensieratezza che però fanno anche rima con inesperienza; e da questo punto di vista sicuramente la Juventus, mai come quest’anno squadra sicura dei suoi mezzi in Champions, parte avvantaggiata. E’ indubbio che il doppio match andrà affrontato con le migliori condizioni fisiche e psicologiche; l’assenza di Khedira all’andata si farà sentire, la speranza è che nel mentre Marchisio riesca a prendere definitivamente quel ritmo partita che, a causa di un bruttissimo infortunio, ancora gli manca. La speranza infine è che Higuain si sia riservato i migliori colpi per le ultime partite: a mio avviso, fino a questo momento, l’apporto del Pipita in Champions è stato drasticamente inferiore rispetto al campionato; nel doppio match contro il Barcellona ha mostrato senza dubbio grande impegno ma da lui ci si aspettano gol, soprattutto nei momenti in cui il pallone scotta più del solito. Riuscire ad arrivare a giocarsi una semifinale di Champions non è cosa da poco, conseguentemente non va tralasciato nessun dettaglio: per continuare a sognare serviranno due prove esemplari contro una squadra temibilissima.