Marco Fassone è impegnato nel rifinanziare il debito che la proprietà cinese ha contratto con il Fondo Elliott al momento dell'acquisizione dell'Ac Milan dal gruppo Fininvest di Silvio Berlusconi. Debito che ammonta, al netto degli interessi, a circa 373 mln di euro.

Ma non solo, l'amministratore delegato del Milan è impegnato in un gioco di bugie. Non mi riferisco al gioco di bugie che viene fatto nel film 'La Casa stregata' con il grande Renato Pozzetto e una splendida Gloria Guida in una scena cult della commedia italiana, ma ad un gioco di bugie che serve per proteggersi ed evitare speculazioni. Sia chiaro, Fassone e' impegnato in un gioco di bugie bianche, che fanno parte del suo lavoro e del mondo del calcio, specie del calciomercato, proprio per non farsi schermare e scoprire durante le varie trattative e negoziazioni, che siano rifinanziamenti di debiti o acquisizioni di calciatori. Gioco di bugie necessarie per tenere la piazza calma ma anche per evitare speculazioni di vario tipo, inserimenti per dei giochi a rialzo economici e varie manovre di disturbo. Tutto nella norma. È il suo lavoro. Lo fanno tutti i club. 

Premettiamo sempre che il Milan non rischia nulla. Nessun fallimento. Nessun top club al mondo fallirà mai. Ne' Inter, né Milan, ne' Juventus, nessun top club. Ne' ora e ne' mai. Esisteranno anche dopo di noi. Premesso questo, al Milan stiamo assistendo anche ad una specie di gioco di potere che coinvolge Yonghong Li, Elliott, Vivendi, Tim e Silvio Berlusconi.

Partiamo dal principio: Questa proprietà non ha comunque la certezza di restare in sella al Milan per ancora tanto tempo poiché il rifinanziamento del debito ci porterebbe ad una situazione molto simile a quella attuale, ma con tempistiche più lunghe per restituire il suddetto debito. I cinesi si sono impegnati in una operazione rischiosa a livello finanziario per loro. Rifinanziare il debito con Elliott, significa saldare Elliott ma avere debiti con un altro fondo o banca. E quindi Yonghong Li si ritroverebbe nella stessa situazione, ma come scrivevo prima, con tempi più lunghi per restituire il debito, che con Elliott deve essere saldato entro ottobre 2018. Questo fondo o banca avrebbe, anch'esso come Elliott, in garanzia il Milan e quindi, qualora Li non restituisse il debito, questo Fondo o banca diventerebbe proprietario del Milan e a sua volta lo rimetterebbe in vendita, come farà Elliott se Li non saldasse il debito con il fondo statunitense di Paul Singer.

C'è ancora la possibilità che Li non riesca a saldare il debito e il Milan finisca in mano al fondo statunitense. Si può notare, quando si parla di Milan, che la maggior parte delle fonti di informazioni parlando di Elliott come se già fosse il proprietario del Milan. E secondo molte fonti, compreso calciomercato.com, entro questa estate il Milan cambierà proprietario. Non è chiaro se sarà Elliott da subito, se qualcuno rilevera' la maggioranza del Milan direttamente da Yonghong Li oppure aspetterà che finisca ad Elliott; non è chiaro se entrerà un altro socio e Yonghong Li resterà socio di minoranza o uscirà di scena definitivamente oppure se verrà affiancato da un socio di minoranza.
Ci saranno comunque dei cambiamenti significativi nella proprietà del diavolo rossonero.
E occhio a Silvio Berlusconi. È quasi fantascienza, però secondo alcune fonti c'è una specie di gioco di potere che può coinvolgere anche il Milan. Elliott è impegnato in una vicenda con Vivendi per quanto riguarda l'azionariato della Tim Elliott è azionista di Tim come lo è Vivendi. Elliott sta assumendo più importanza all'interno di Tim.
La Fininvest di Silvio Berlusconi vorrebbe mettere le mani sulla Tim per poi legarla in qualche modo a Mediaset ed avere il monopolio nel settore comunicazioni in generale, o comunque più peso in esso. Elliott potrebbe spianare la strada a Berlusconi in qualche modo verso Tim e in cambio Silvio potrebbe riprendersi il Milan da Elliott.
Lo ripeto, è quasi fantascienza. Per dirla alla Adam Kadmon, prendete questa notizia al pari di una fiaba, perché è quasi utopistico che Berlusconi alla sua età, si rimetta in sella al Milan. E come abbiamo visto, Fininvest non ha nessun interesse a riprendersi il Milan. Potrebbe interessare a Berlusconi solo per una questione politica, visto che lui stesso ha dichiarato che ha perso molti voti perché ha venduto il Milan e molti tifosi rossoneri non lo hanno più votato. Non è propriamente così, ma questa è un'altra storia. Non li ha persi solo per questo i voti.

Tornando al calcio e alla situazione del Milan, pare che Elliott, che non è ancora proprietario del Milan ma che comunque ha peso nelle strategie rossonere, vorrebbe 'esonerare'  Massimiliano Mirabelli come direttore sportivo del Milan. Secondo alcune fonti Mirabelli avrebbe chiuso per l'acquisito a parametro zero del calciatore offensivo brasiliano dello Shakhtar Donetsk Bernard, classe 1992. Acquisto bocciato dalla proprietà cinese che pare non essere felice del lavoro sul calciomercato svolto dal ds rossonero. Sul mercato c'è l'ex Inter Walter Sabatini, uno dei migliori nel fare calciomercato. Se dovesse saltare davvero Mirabelli, non è escluso che il Milan punti su di lui.

Tra giochi di bugie, giochi di potere, gioco del calcio, e quant'altro, la mancanza di chiarezza regna sovrana.
In questi casi si dice spesso che è 'tutto un magna magna'. Ma chi magna in questa storia? Forse Berlusconi che ha venduto il Milan a 520 milan più 220 di debiti, forse Elliott che potrebbe ritrovarsi proprietario del Milan per 'soli' 303 mln e lo potrebbe rivendere a 450 mln, ma di certo non magna Yonghong Li e non magna il Milan in questa storia. Per adesso sia i cinesi che l'Ac Milan diciamo che sono a dieta mentre per gli altri è 'tutto un magna magna'.