Rafa Benitez è un vincente. Come Ancelotti. Dove va vince sempre. È una garanzia di vittoria. Ha riportato il Newcastle in Premier League dopo un anno complice la vittoria contro il Preston in Championship per 4 a 1 che garantisce aritmeticamente agli uomini di Benitez la promozione in Premier League con due giornate d'anticipo e mette in Cassaforte il secondo posto che garantisce appunto, come dicevo, la promozione nella prima serie Inglese. Io considero Rafa Benitez in assoluto uno dei più grandi allenatori, poco sotto al trio Guardiola, Ancelotti e Conte. E solo per un fattore caratteriale. Lui, Rafa Benitez, è abituato a lavorare "chiavi in mano". È un manager. Dove va deve comandare lui. In genere, nel calcio di oggi, gli allenatori, specialmente, anzi, soprattutto i top allenatori, sono abituati ad avere potere decisionale su tutto ciò che riguarda il discorso tecnico. E mi riferisco non solo alla tattica, schemi, modo di giocare, sulla quale ovviamente un allenatore decide il tutto, parlo del discorso relativo al calciomercato. Lui qui vuole totale controllo e potere decisionale sul mercato. E mi ha sempre dato l'impressione di non amare molto il confronto con i dirigenti che lui vede più come esecutori delle sue intenzioni. Benitez vuole scegliere i giocatori da acquistare, e come dicevo prima, è abituato a lavorare "chiavi in mano" e ha poca pazienza se non viene ascoltato. Ricordiamo lo sfogo quando allenava l'Inter dopo la vittoria del Mondiale per club da parte dei nerazzurri con Benitez in panchina. Lui chiese l'acquisto di 5 giocatori, e lo chiese in maniera decisa. Fu esonerato, o meglio ci fu la rescissione consensuale del contratto con l'Inter. Non ama molto il contraddittorio. È abituato a lavorare così. A gestire tutto lui, sia il campo che il Mercato. Se questo non avviene lui non lavora serenamente. È il classico Coach-Manager. Non ha capacità di adattamento. In genere il primo anno un allenatore, anche se è abituato a lavorare chiavi in mano, diplomaticamente, cerca di condividere le scelte di mercato con la società, si cerca un compromesso. Poi, se arrivano i risultati, allora giustamente il coach pretende il totale controllo sul mercato. Lui, Benitez, ha poca pazienza. È abituato ad avere la gestione totale del club. Essere il capo che decide tutto. Campo e mercato. Un po' come Wenger. Non sono e non si limitano solo ad allenare, ma hanno una gestione più totale del prodotto Sportivo. Questo è l'unico difetto di Benitez che fa si' che per me è un gradino sotto ai 3 mostri sacri come Guardiola, Ancelotti e Conte. Non si sa adattare a condividere determinate decisioni sul mercato. Campo e Mercato, qui deve comandare lui. Per il resto, parliamo di un grandissimo coach, un vincente assoluto. Un allenatore che ha lavorato anche al Real Madrid realizzando un suo sogno. Fu esonerato anche per delle divergenze con Cristiano Ronaldo, gli subentrò Zidane, all'esordio da allenatore,visto che allenava il Real Madrid B, la seconda squadra del Real, che vinse la Champions League. Ma quella Champions, le basi per vincere, le aveva date Rafa Benitez. Quella squadra comunque l'aveva costruita Rafa. Poi, se si rompe qualcosa negli spogliatoi, e i giocatori remano contro l'allenatore per incompatibilità caratteriale o divergenze, allora può succedere che non c'è più quella tranquillità mentale che consente ai giocatori di rendere al massimo e si rende necessario allontanare il coach. Ma nessuno può mettere in discussione Benitez, il vincente. Lo stesso anno che fu cacciato dal Real Madrid fu preso poco dopo dal Newcastle, che era nelle zone buie della Premier e che lui per poco non riuscì miracolosamente a salvare. È forse l'unica sconfitta vera della sua carriera, a parte la Champions persa contro il Milan in finale quando allenava il Liverpool. Ma va detto che precedentemente vinse proprio contro il Milan la Champions con il Liverpool sempre con lui in Panchina. Una piazza, Liverpool, che lo ama ancora e che lo ha visto su quella panchina dal 2004 al 2010. Ma ovunque è stato, ha sempre vinto. Dopo l'Inter sembrava che il calcio si fosse dimenticato di lui. Ci fu la risoluzione consensuale del contratto con l'Inter il 23 dicembre 2010, cinque giorni dopo che l'Inter vinse con Rafa in panchina il mondiale per club. Benitez si scagliò contro la società nerazzurra rea di non ascoltarlo in sede di calciomercato. Resto a spasso per quasi due anni. Il 21 novembre 2012 fu ingaggiato dal Chelsea fino a fine stagione per sostituire l'esonerato Roberto Di Matteo. Dimostro' che il lupo perde il pelo ma non il vizio perché portò il Chelsea a vincere l'Europa League nonostante fosse "fuori allenamento" e fuori dal giro da quasi due anni. Anche a Napoli fece bene e vinse una Supercoppa Italiana contro la Juventus e una Coppa Italia. Ovunque è andato ha sempre vinto qualcosa, anche quando se n'è andato, ha lasciato la "tavola preparata", basta vedere la Champions del Real Madrid vinta con Zidane. In quel trionfo c'è tanto di Rafa Benitez. La tavola è stata preparata da Benitez, Zidane si è solo seduto a mangiare per usare una metafora. Ha dimostrato anche umiltà accettando di scendere in Championship con il Newcastle e di riportarlo in Premier League inglese. E anche qui ha vinto. Vince sempre. È una garanzia. Rafa Benitez, il Vincente. RAFAEL BENITEZ MAUDES DETTO RAFA NASCE A MADRID IL 16 APRILE 1960. Ex calciatore di ruolo difensore o centrocampista, nella sua carriera ha allenato le giovanili del Real Madrid, Real Madrid B, Real Valladolid, Osasuna, Cf Extremadura, Tenerife, Valencia, Liverpool, Inter, Chelsea, Napoli, Real Madrid e Newcastle. Ha vinto da Coach un campionato Spagnolo under 19 e una coppa di Spagna under 19 con le giovanili del Real Madrid, 2 Campionati spagnoli con il Valencia, 1 Coppa d'Inghilterra con il Liverpool, 1 Community Shield con il Liverpool, 2 Supercoppa Italiane, 1 con L'Inter e 1 con il Napoli, 1 Coppa Italia con il Napoli, 2 Europa League, 1 con il Valencia e 1 con il Chelsea, 1 Champions League con il Liverpool, 1 Supercoppa Europea con il Liverpool e 1 Mondiale per club con l'Inter.