Intercambiabilità. Sembra essere questa la parola più appropriata per descrivere questa Nazionale, in cui lo spirito di sacrificio e la corsa si esaltano a valori imprescindibili a discapito della tecnica. Dimostrazione ne è il poco utilizzo di Insigne, che effettivamente sembra un pò fuori posto nel ruolo di seconda punta, mentre gli unici elementi più estrosi sembrano essere Jorginho, De Rossi e Bonucci, mentre per il resto tanta corsa e poco altro. Vi chiederete cosa ci possa essere stato di bello in Italia -Scozia? beh, a mio avviso, innanzitutto la propositività di Candreva e Giaccherini, che sono gli elementi cardine del gioco "contiano", l'uno per gli inserimenti, l'altro per gli immancabili cross, che seppur in maniera imprecisa ha provato ad effettuare per tutto il primo tempo. Mi sono piaciuti i movimenti, degli attaccanti, Eder-Pellè per intenderci, il numero nove è venuto bene incontro a prendere i palloni dal centrocampo ed ha dialogato bene nell'occasione più pericolosa degli azzurri con il compagno di reparto. De Rossi e Bonucci ispiratori della manovra, con palloni intelligenti e trovate illuminanti hanno messo davanti alla porta proprio Giaccherini. Dal punto di vista tattico sicuramente mi è piaciuto il modo di attaccare, compatto e continuo una squadra chiusa come la Scozia, in una situazione in cui l'Italia avrebbe trovato tipicamente difficoltà. Non è tutto da salvare, mi sembra ovvio, perchè se da un lato si guarda alla capacità di portare attacchi coordinati alla retroguardia scozzese dall'altra non può passare inosservata la sterilità di un attacco che stenta a trovare la via del gol. Certamente porterei De Rossi agli Europei, perchè ha dimostrato una visione di gioco singolare e porterei anche Jorginho e Bonaventura, il primo perchè l'Italia ha bisogno delle sue geometrie, il secondo perchè può ricoprire più ruoli, anche quello di esterno in un 4-4-2 in cui credo che la Nazionale azzurra si tramuterà almeno in alcune fasi delle gare di Euro 2016 per affrontare i temuti Belgi, ma anche una Svezia che non lesinerà la possibilità di far male. Dunque una sorta di catenaccio basato sulle ripartenze per affrontare le formazioni più temibili ed un 3-5-2 per attaccare le retroguardie chiuse, credo che sarà questo il leitmotive della spedizione azzurra in Francia, con la voglia di stupire in campo europeo proprio come ha fatto il Cholo Simeone con il suo Atletico, con la speranza di un risultato diverso in finale, per regalare a Conte la prima gioia Europea.