Dusan Vlahovic sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua carriera da quando è divenuto, ufficialmente, un calciatore della Juventus. Un'astinenza preoccupante da gol che lo sta letteralmente logorando dal di dentro facendogli perdere lucidità e soprattutto freddezza davanti alla porta. Anche contro il fanalino di coda Sampdoria non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto, sbagliando un calcio di rigore e altre nitide occasioni che gli avrebbero permesso quantomeno di sbloccarsi per affrontare i prossimi impegni ravvicinati con più serenità ed entusiasmo. Il bomber serbo sembra aver perso fiducia, facendo errori grossolani anche in fase di impostazione, non riuscendo, il più delle volte, a ben dialogare con la propria squadra. I paragoni con Haaland che si facevano fino a pochi mesi fa sembrano soltanto un lontano ricordo visto che l'attaccante norvegese, a differenza sua, in Premier League sta facendo sfracelli. Arrivato l’anno scorso con le stimmate del grande campione, il giovane attaccante bianconero sembra essere sempre di più l’ombra di sé stesso, infatti, di quel bomber implacabile ammirato alla Fiorentina ne è rimasto poco o nulla visto che non segna più con frequente regolarità. Per trovare la sua ultima rete, infatti occorre risalire allo scorso 16 febbraio, sei partite fa, in occasione del pareggio interno di Europa League maturato contro i francesi del Nantes: da quel momento in poi, infatti, il serbo non ha più timbrato il cartellino sembrando più un pesce fuor d’acqua che un uomo decisivo per la manovra d’attacco bianconera.

Dusan insomma sembra essere caduto in un limbo nel quale è rimasto intrappolato, mostrando la sua parte peggiore di cui la Juventus avrebbe fatto volentieri a meno visto il particolare momento che stanno attraversando squadra e società. Ciò che preoccupa maggiormente però è il fatto di trovarsi troppo poco coinvolto nelle azioni dei suoi compagni. La dimostrazione di questa evidente difficoltà sta soprattutto nei suoi numeri, non proprio incoraggianti; infatti, sono solo 10 i gol all’attivo in questa stagione a fronte dei 29 della scorsa, viaggiando ad una media gol di una rete ogni 194 minuti circa, rispetto all’anno scorso in cui invece era di un gol ogni 106 minuti. Numeri e statistiche che dimostrano come Vlahovic non segni da un mese e che evidenziano, ad esempio, come contro la Roma, due settimane fa, e con il Friburgo, sostituito dopo un’ora, non è riuscito ad avere nemmeno una palla gol. Un paragone che mette a nudo un’involuzione difficile da spiegare e che non può essere solo dovuta ai problemi di pubalgia che lo hanno comunque perseguitato per mesi: tutte le partite giocate dal serbo in questo momento sembrano  uguali, dando quell’impressione di girare a vuoto alla ricerca di un pallone che non gli arriva mai e in quelle rare volte in cui lo riceve o è difficile da stoppare o diventa ingiocabile per trovare la via della rete; ed è proprio in quei momenti che i suoi fantasmi vengono a galla facendolo inveire sempre di più contro se stesso, dimostrando inoltre di avvertire una certa pressione che forse non riesce a reggere del tutto. Vedendolo così in difficoltà i tifosi della Juventus cominciano a porsi delle domande spaccandosi in due fazioni che la vedono in maniera diametralmente opposta. Una parte è convinta che Vlahovic non sia poi tutto questo grande decantato talento visti gli evidenti limiti tecnici che lo vedono molto spesso sbagliare stop oppure dei semplici appoggi verso i suoi compagni e che sostanzialmente sia un giocatore sopravalutato anche per via dell’esorbitante cifra spesa, 80 milioni, dalla società appena una stagione e mezza fa per prelevarlo dalla Fiorentina.  

L’altra fazione bianconera è invece assolutamente convinta che il problema principale dello scarso rendimento del serbo sia dovuto al non “gioco” di Massimiliano Allegri, poiché, Dusan, è costretto a giocare non da punta ma da boa, con le spalle rivolte verso la porta avversaria facendo quindi più fatica a trovarsi sottoporta al momento opportuno. Dunque, non più un finalizzatore ma piuttosto un attaccante di raccordo che è costretto a ritornare a centrocampo per dare il via all’azione della squadra facendo a sportellate con gli avversari nella speranza di liberare spazi utili per i suoi compagni. Quali delle due teorie è la più fondata? Perché a dire il vero non sembra nemmeno esistere un vero e proprio problema di modulo; che sia 4-3-3 o 3-5-2, poiché i giocatori di qualità in grado di servire Vlahovic ci sono eccome, e allora forse le sue difficoltà potrebbero essere legate più al sistema di gioco, visto che la Juventus, con Allegri in panchina, non ha mai proposto un vero e proprio calcio propositivo, oltre a non aver quasi mai dominato l’avversario per tutti i novanta minuti e questo, magari, può incidere sulla finalizzazione degli attaccanti anche se Milik, a dire il vero, non sembra averne risentito più di tanto rispetto all’attaccante serbo. Questo per dire che evidentemente la verità sta in mezzo poiché ad esempio contro la Roma si è visto come la vera motivazione dello scarso rendimento di Vlahovic potrebbe essere un'altra; indipendentemente dal modulo e dal sistema di gioco, il serbo fa un enorme fatica a liberarsi dal proprio marcatore. Smalling, nel match dell’Olimpico, lo ha praticamente annullato per tutta la partita, facendogli toccare un misero numero di palloni. Anche se il centrale della Roma è indubbiamente uno dei migliori difensori del campionato, Vlahovic possiede le qualità per creare difficoltà a tutte le difese avversarie ma purtroppo in questo momento sembra avere dei problemi prettamente caratteriali che lo stanno limitando e non poco. 

Una cosa però è certa, fare il centroavanti alla Juventus non è facile per nessuno non soltanto per via delle enormi pressioni che mette addosso la maglia bianconera ma anche per via delle grandi aspettative che si creano attorno ad un calciatore soprattutto quando arriva da top player per trascinare la squadra alla vittoria. Sicuramente la cura difensiva di Allegri, come detto, non lo aiuta poiché ad esempio in altre squadre come il Napoli, bomber del calibro di Osimhen vengono esclusivamente riservati alla finalizzazione liberandosi dei compiti difensivi soprattutto in fase di costruzione. Il caso di Vlahovic è molto particolare perché lui non sbaglia i gol ma il più delle volte non arriva a toccare nemmeno una palla utile da mettere in rete e questo non fa che peggiorare, ulteriormente, la sua posizione. Quindi campione vero o calciatore sopravalutato?  Sicuramente il calcio moderno ha contribuito notevolmente a creare delle aspettative enormi sul giocatore per via della cifra importante spesa dalla Juventus per acquistarlo perché oggi purtroppo basta fare anche una mezza stagione buona che si viene definiti dei “fenomeni” dai mass-media che gridano subito al nuovo “Ronaldo”, al nuovo “Messi” e quant’altro creando, non poche aspettative soprattutto tra i tifosi i giudici più severi. Con questo non voglio dire che Vlahovic sia un giocatore sopravalutato ma nemmeno forse quel grande campione che ci si aspettava di vedere sin da subito anche perché ha un'età in cui può assolutamente riprendersi e dimostrare quanto vale.

Però su una cosa sono d’accordo: la cifra pagata è stata un tantino esagerata per un giocatore che non aveva un grande bagaglio d’esperienza sulle spalle visto che era alle prese con la prima grande stagione della sua carriera. Probabilmente lui sta soffrendo maledettamente il dover dimostrare a tutti di essere un top player ad ogni costo e finché non riuscirà a gestire bene la pressione difficilmente potrà continuare a giocare titolare in una squadra come la Juventus. Quindi a mio avviso il suo è più un problema caratteriale che tecnico ma avrà sicuramente tempo e modo per rifarsi, il calcio da sempre tante opportunità ma nel frattempo c’è una stagione da completare, con una Europa League e una Coppa Italia da vincere e la Juventus avrà bisogno anche del miglior Vlahovic per trasformare in trionfo una stagione, fin qui, da incubo.  

#FinoAllaFine 

Ciccio