DA ZERO A DIECI I NUMERI DI NAPOLI - JUVENTUS 

Zero come i punti conquistati dalla Juventus contro il Napoli. Doveva essere il match in grado di riaprire il campionato, la partita della vita, la svolta di una stagione tribolata e invece è stata una debacle clamorosa come non se ne vedevano da tantissimi anni. La Juve se ne va da Napoli con zero punti conquistati, poche certezze, uno scudetto ormai lontanissimo, ma soprattutto con quella consapevolezza che questa squadra, evidentemente, meglio di così non potrà mai fare, nell’arco di questa stagione, con gli evidenti grossi limiti di rosa e del suo allenatore. Umiliati!

Uno come il gol fatto da Di Maria. Il gol della “bandiera” lo segna proprio Di Maria, certificando il fatto che in partite così importanti, certi giocatori, anche se avanti con l’età, possono dare ancora un ottimo contributo, grazie alla loro classe e alla loro enorme esperienza sulle spalle ma evidentemente contro questo Napoli un unico lampo di “luce” nel blackout bianconero non poteva di certo bastare.

Due alla partita di Bremer. È stato l’acquisto più costoso di questa campagna acquisti, chiamato per sostituire l’olandese De Ligt nel frattempo accasatosi al Bayern Monaco, il brasiliano si è reso protagonista di una prestazione a dir poco “vergognosa”, come il resto dei suoi compagni d’altronde. È stato di gran lunga il peggiore in campo: lento, impacciato, sbaglia tutti gli anticipi e anche i passaggi più semplici, regalando di fatto due gol ai suoi avversari. Il giocatore non si discute ma certamente non è così che si diventa dei leader alla Juventus e questo è bene che cominci a metterselo in testa nel più breve tempo possibile.

Tre come le sconfitte complessive della Juventus in questo campionato. Milan, Monza e Napoli, cosa avranno in comune? L’umiliazione e il carattere della Juventus pari a zero. In queste tre sconfitte, maturate finora in campionato, la Juventus ha dimostrato che basta davvero un minimo per perdere anche quelle poche certezze acquisite nel filotto delle otto vittorie consecutive. Sconfitte come quella del “Maradona” devono fare riflettere tutti: dall’allenatore, ai giocatori fino alla società, forse la vera colpevole di tutto quello che la Juventus sta mostrando oggi sia in campionato che soprattutto in Europa con il “declassamento” in Europa League.

Quattro alle scelte di Massimiliano Allegri. Ci ha sempre abituato con qualche “allegrata” dell’ultimo minuto in grado di risolvere le partite anche quando ormai sembra che non ci siano speranze ma questa volta ha sbagliato completamente le scelte dalla prima all’ultima, perdendo nettamente il confronto con il collega Luciano Spalletti. Il Napoli è stato devastante ma la Juventus non ha fatto nulla per rendergli la vita più difficile anche a causa di un modulo, il 3-5-1-1, che ha favorito la grande mole di gioco offensivo creata dai partenopei: micidiali nel controllo della palla e mai veramente in difficoltà. Nessuno può certamente insegnare nulla al tecnico livornese però alle volte dovrebbe semplicemente capire che non sempre la difesa è il miglior attacco ed evidentemente la partita degli azzurri in Champions League contro il Liverpool, vinta per 4 a 1, gli sarà sfuggita… Bocciato.

Cinque come la “manita” rifilata dal Napoli alla Juventus. Non subiva gol da ben otto partite di fila con 736 minuti di imbattibilità in campionato e il pesante risultato maturato al “Maradona”, certifica i grandi meriti del Napoli soprattutto in zona offensiva perché segnare ben cinque gol in una sola partita a questa Juventus non era per nulla semplice visto che i bianconeri venivano da otto vittorie consecutive con zero gol al passivo.

Sei alla prestazione di Di Maria. L’unico a salvarsi dalla clamorosa debacle di Napoli è sicuramente l’ex stella del PSG, Angel Di Maria. Prima “spaventa” i partenopei con un tiro dalla distanza che scheggia la traversa e poi segna il gol che riapre i giochi allo scadere del primo tempo. Cerca di farsi notare con giocate sopraffine anche nel resto della partita ma non viene per nulla sorretto dai suoi compagni di squadra, nel frattempo rimasti negli spogliatoi. Promosso con riserva!

Sette come i gol di Kvaratskhelia in questo campionato. Il georgiano è una forza della natura, il terzetto difensivo bianconero prova a fermarlo in tutti i modi possibili ma non c’è stato nulla da fare. Corsa, dribbling, forza fisica incredibile e anche grande senso del gol, semplicemente un giocatore straordinario. Ritrova la rete dopo diverse partite di stop, anche per noie muscolari, e fornisce due assist al bacio contribuendo enormemente al largo risultato di 5 a 1 per la sua squadra. Se gli “alieni” esistono, a Napoli ne hanno certamente uno: inumano!

Otto al Napoli e a Luciano Spalletti. Luciano Spalletti è il vero “oro” di Napoli? Decisamente sì, sta facendo un lavoro “clamoroso” quando la scorsa estate c’era anche chi chiedeva la sua testa in favore di “Vincenzo Italiano”: chissà adesso dove si saranno nascosti i suoi detrattori? Detto questo voti altissimi per lui e per il suo Napoli: lui lo sa bene ancora non è finita. Basta davvero poco nel calcio per gettare tutto alle ortiche in men che non si dica, però il tecnico toscano, questa volta, sembra aver imparato bene la lezione mantenendo costantemente alta la concentrazione dei suoi giocatori.

Nove come il numero di maglia di Victor Osimhen. È il capocannoniere del campionato con dodici reti complessive. Un giocatore devastante, immarcabile, fisicamente mostruoso, ha mandato letteralmente in “bambola” la retroguardia bianconera e in particolar modo Bremer, letteralmente “tramortito” dal gigante nigeriano. Con questo Osimhen il Napoli può davvero arrivare fino in fondo e non solo in campionato…

Dieci come i punti di distacco dalla vetta della classifica. Appena due settimane fa con il tonfo dei partenopei a San Siro contro l’Inter, la Juventus si era “riavvicinata” guadagnando tre punti preziosi sul Napoli, portandosi a sette punti di distacco dalla vetta. Dopo questa sonora sconfitta, il Napoli si riporta a dieci punti di distanza ponendo, forse, definitivamente fine alle timide chance scudetto che rimanevano alla Juventus dopo quasi quattro anni di digiuno forzato.

LE PAGELLE
SZCZESNY 5:
Effettua un gran intervento di riflesso in occasione della prima rete messa a segno dal Napoli ma nulla può sulla corta respinta in cui si avventa Osimhen da vero rapace d’aria di rigore. Non infonde la sicurezza che occorrerebbe al reparto arretrato dato gli errori commessi dai suoi compagni in difesa. Forse poteva fare di più in occasione del raddoppio partenopeo per il resto può fare poco o nulla in una serata iniziata storta e finita peggio. Ipnotizzato!
ALEX SANDRO 4.5:
veniva da discrete prestazioni nel filotto delle otto vittorie consecutive, niente di trascendentale si intende ma in qualche modo sembrava un giocatore ritrovato. Al “Maradona” sbaglia tutto, dalle marcature “leggere”, ai passaggi più semplici fino al mezzo autogol provocato sulla deviazione al tiro di Elmas. Insomma il suo ciclo alla Juve è finito da un pezzo e sinceramente non vediamo l’ora di liberarcene al più presto. Sconclusionato!
BREMER 2:
Il brasiliano gioca una partita da incubo. Spalanca la strada, in occasione del raddoppio di Kvaratskhelia, a Osimhen stoppandogli un pallone perfetto, sbaglia un passaggio semplice in appoggio favorendo l’assist vincente del georgiano, in occasione della quarta rete partenopea. Avrà tante occasioni per rifarsi ma la partita del “Maradona” era quella da giocare in maniera perfetta lui invece l’ha toppata completamente. Bocciato!
DANILO 5:
È il leader della retroguardia bianconera soprattutto in assenza di Bonucci e questo si vede perché è l’unico che è riuscito a fermare in qualche modo l’uragano Kvaratskhelia ma anche lui è finito inghiottito dal vortice dell’umiliazione bianconera sbandando come tutto il reparto arretrato. Falsa illusione!
CHIESA 5:
Allegri lo metto un po’ a sorpresa dal primo minuto in un ruolo da esterno a tutta fascia, purtroppo fallisce clamorosamente l’appuntamento più importante dell’anno. Certo il livornese gli chiedeva sacrifico rientrando molto spesso ad aiutare la retroguardia bianconera ma in ogni caso non riesce ad incidere minimamente in nessuna delle due fasi, chiuso nella morsa degli uomini di Spalletti. Chiaramente deve ritrovare ancora la migliore condizione ma onestamente ci si aspettava, ugualmente, qualcosa di più. Rimandato!
MCKENNIE 4:
Da esterno o da mediano il risultato non cambia: l’americano è semplicemente un fantasma. Praticamente non si vede mai, tocca pochissimi palloni, viene sempre superato in velocità dai centrocampisti del Napoli quindi perché puntare ancora su di lui lasciando fuori Fagioli? Mistero della fede!
RABIOT 4.5:
È lui che molto spesso ha trascinato la Juve nelle precedenti vittorie con grandi giocate, al “Maradona” è tornato il “brutto anatroccolo” che tutti abbiamo conosciuto negli ultimi tre anni. Completamente in balia degli avversari non riesce a creare nulla di buono, sfoggiando una prestazione nettamente insufficiente.. e menomale che voleva vincere per l’ultima di Agnelli da presidente. Fantasma!
LOCATELLI 6:
Della linea mediana è l’unico che riesce a salvarsi. Fa una partita ordinata e diligente sbagliando poco o nulla oltre a chiudere bene in anticipo sugli avversari soprattutto nel primo tempo. Costretto a lasciare il campo per una manata involontaria rifilata da Osimhen, proprio quando chiede il cambio la Juve subisce il terzo gol che chiude di fatto il match, tra le sue lacrime. Sfortunato! Dal 56’ PAREDES 5: Solito nulla cosmico come oramai da consuetudine. Ectoplasma!
KOSTIC 4:
L’impegno e la corsa a tutta fascia non mancano ma purtroppo sono molto spesso inconcludenti. Il modulo difensivo di Allegri non lo aiuta affatto così come il suo “alter ego” Chiesa nella fascia opposta. Non crea nulla, non mette in mezzo nessun pallone interessante per i compagni, insomma una serata da dimenticare. Fiato corto!
DI MARIA 6.5:
È sicuramente il migliore dei suoi nella debacle di Napoli. Segna il gol che riapre le speranze, salta gli avversari in alcuni casi con estrema facilità, insomma lampi di luci del vero Di Maria che però non bastano per sbancare il “Maradona” anche se il suo l’ha fatto eccome. Promosso!
MILIK 5.5:
Era il grande ex di serata e tutti si aspettavano un suo guizzo per vincere la partita ma purtroppo viene chiuso benissimo dalla coppia di centrali del Napoli che non gli danno modo di liberarsi quasi mai al tiro. Si rende protagonista di un assist per il gol di Di Maria ma la sua partita di fatto è tutta lì. Immobilizzato! Dal 57’ KEAN 5: Entra e non cambia l’inerzia della partita. Inconcludente!
ALLEGRI 4:
Non puoi pensare di andare a Napoli senza giocarti la partita a viso aperto e tutto rinchiuso in difesa perché la squadra di Spalletti ti distrugge: ed è esattamente quello che è successo ai suoi uomini. Sbaglia ancora la linea mediana insistendo su Mckennie e su un Paredes, assolutamente impalpabile quando è subentrato a Locatelli. Gli indisponibili non possono essere sempre una scusante e lui lo sa bene ma a Napoli ci si aspettava decisamente di più soprattutto se si ambisce a vincere lo scudetto. Muso lungo!

FinoallaFine
Ciccio