Sappiamo come funziona la stampa.
Un tempo era la fonte dell'informazione. Io utente pagavo per avere la notizia, da una fonte autorevole.
Nell'era moderna, l'informazione (come numerosi altri ambiti) è diventata un prodotto, e i prodotti non sono servizi, i prodotti si devono vendere, e per essere venduti devono essere accattivanti.
Ma qui non voglio parlare di click bait o ancor peggio fake news, bensì di un modo di fare giornalismo calcistico che è ormai paragonabile al Bar sotto casa.
Non si tratta di mancata condivisione di opinioni o analisi, ma di coerenza, di autorevolezza, ovvero affidabilità: leggo da chi di calcio ne sa più di me, e imparo.

Sia chiaro, non di tutte le erbe bisogna farne un fascio, ci sono ancora eccellenze, anche fra le colonne di questo sito, ma il mio invito è rivolto a tutti: fate i giornalisti e non i "baristi".
Scendiamo nel concreto.
E' corretto esprimere sentenze dopo 5 giornate? Dipende, certo, ma in linea generale no. No soprattutto in quei casi dove le rose sono nuove, gli ambienti sono nuovi, le sfide sono nuove. 
E' corretto di settimana in settimana (anzi, con i tempi del nostro calcio, di tre giorni in tre giorni), elevare squadre a candidate da scudetto, per poi ripiombarle in baratri per piccoli errori, un goal di troppo, una sconfitta che per piccoli episodi poteva essere vittoria?
Fa parte del gioco, in parte.

E' troppo bello scrivere della crisi dell'Inter dopo il derby, quando bastava un miracolo in meno di Mignan per trasformare risultati e sorti.
Troppo bello lanciare la Roma verso lo scudetto, salvo poi essere (finti) stupiti di fronte ad una pesante sconfitta. Ancora, troppo allettante annunciare la terza disfatta consecutiva della Juve, senza analizzare la rivoluzione che c'è stata.
Oggi al Milan manca l'attacco, il centro campo e il fantastista. Tre giorni fa era la Corrazzata italiana.

Io sono stanco di questo giornalismo altalenante e umorale. Mi diverto al bar ad assaporare gli umori, non sulla stampa.
Mi piacerebbero analisi forbite, oggettive, aspetti che da ignorante non noto.
Mi piacerebbe leggere la moderatezza del professionismo che può sbilanciarsi, ci mancherebbe, ma a ragion veduta, non ogni tre giorni.
Sono l'unico a sognare un giornalismo diverso che torni a informare e smetta di vendersi?