Il tifoso, si sa, è generalmente permaloso. Vive la sindrome dell'acquirente che tende a difendere il suo nuovo acquisto, qualsiasi esso sia, anche se in cuor suo, a volte, sa di non aver fatto la scelta migliore.
E' strano perchè questo sentimento nasce dall'aver speso denaro, che il cervello prova in tutti i modi a giustificare.

Nel calcio penso che la motivazione sia la passione; quell'amore sfrenato che ti porta a sperare fino al matematicamente certo, che la propria squadra riesca a vincere.
Questo turbinio di emozioni precampionatesche sfocia nell'avvio della Serie A. Ogni anno tifosi e giornalisti iniziano il loro waltzer di opinioni e giudizi a favore o contro il gioco, il mercato, i giocatori e gli allenatori.
Ecco che l'Inter, spacciata due mesi fa dopo l'addio di Hakimi e Lukaku (gli altri erano rimasti eh), torna la principale favorita dopo una vittoria bellissima contro una squadra che solo 6 giorni prima ha faticato a vincere contro il Perugia.
Vediamo poi una Juve relegata alla lotta per il 4° posto, in una partita che oggettivamente ha detto solo una cosa: Scezny non era in giornata.
Una Roma che grazie alle influenze di Mourinho ha rubato la partita, anche se la Fiorentina non ha fatto più di un goal.

Insomma, è molto divertente, aspettando il Milan, vedere i tifosi accampati sulle rive di un fiume dove navigano e favellano sereni i giornalisti sulle loro barchette redazionali. Tifosi esultanti, accigliati, esultanti, disfattisti, disperati, entusiasti...
Tutti offuscati da una gran voglia di Calcio, dimentichi del fatto che i giornalisti devono vendere e che in fondo è solo la prima giornata di serie A.