E' ormai più di un anno che i tifosi milanisti si dividono su Adlì, tanto da aver coniato il neologismo Adlista.
Gli Adlisti sono gli estimatori di un giocatore che... nell'ultimo anno ha giocato poco più di due ore totali. Dunque, da dove nasce questa incondizionata stima di cui pochissimi altri hanno goduto nella storia?

Io credo che dietro Adlì si nasconda molto di più, e non parlo del giocatore, non parlo del suo talento o della sua posizione in campo. Parlo proprio delle dinamiche psico-politiche che negli ultimi 400 giorni si sono sviluppate dentro le porte di Milanello, che hanno portato a licenziamenti e conferme.
Adlì ha giocato pochissimo, per lo più amichevoli estive. Ha sempre mostrato ottime qualità, ma troppo poco perchè un tifoso si innamori. 
Anche sabato, ad onor del vero, Adlì ha giocato un'ottima partita, ma contro il Cagliari. Sono fioccate statistiche di confronto con Krunic, dove il francese si è imposto con tutta la sua classe. Ma era il Cagliari, con tutto il rispetto. Ed è stata una sola partita.
Non sto dicendo che Krunic sia migliore, lungi da me: lo avrei portato in groppa io stesso in turchia per i soldi che ci offrivano. Sto solo facendo notare che Adlì gode di un amore e di una stima ad oggi immotivate o almeno pompate da sentimenti che vanno oltre il giocatore.

Adlì in un certo senso rappresenta il più grande errore di Pioli. O ancora peggio, dato che il mister non è stupido, rappresenta la più importante carta politica giocata da Pioli in questi anni.
Adlì rappresenta quell'ultimo mercato targato Maldini- Massara che Pioli non ha mai realmente valorizzato, per volontà o scelta sportiva non lo sapremo mai: Vranks, Dest, Adlì, CDK...tutti ragazzi sicuramente non del livello di quest'anno, ma che hanno avuto anche pochissime occasioni per dimostrare chi fossero. Preferiti a volte a Bakayoko!

Fatto sta che oggi Adlì, che ha ancora tutto da dimostrare (lo ribadisco), rappresenta il cuore di tanti tifosi che probabilmente hanno un po' di rancore nei confronti di Pioli. Adlì è un valore, una filosofia, per alcuni è l'affetto verso M&M, per altri è il timore di perdere un talento, per altri ancora è la speranza di rivedere Pirlo.

Sabato ne sapremo di più.
Una cosa è certa. Non era facile per Pioli metterlo in campo, perchè se avesse fatto bene (come ha poi fatto) avrebbe voluto dire ammettere le proprie colpe. Lo ha fatto, e lo ha riconfermato sabato, chissà se nella speranza che fallisca ("Ve l'avevo detto!!" cit.)  o se per una reale riconsiderazione del giocatore. In tal caso, Chapeau!

La domanda vera è: e se dovesse fare male con la Lazio, mostrando magari tutti i limiti che realmente ha, che nessuno di noi conosce tranne Pioli, che lo vede da oltre un anno allenarsi? Come reagiranno gli Adlisti, ovvero, come reagiremo?